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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

mercoledì, marzo 29, 2023

💚La navicella di Baunei

 La navicella di Baunei

 La navicella nuragica ritrovata a Baunei, è attualmente esposta al Museo Archeologico di Cagliari, rappresenta una scimmia a carponi, su un'imbarcazione a forma di goccia/cuore/vulva.

Una forma del genere, l'abbiamo trovata anche nel petroglifo di Ilbono (  https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/la-sacra-vulva-di-ilbono.html?m=0), di cui ho già approfondito, e che considero come simbologia del Sacro Femminino, della creazione.

Che vengano rappresentati degli animali, nelle nostre Navicelle nuragiche, piuttosto che umani, è quanto mai simbolico.

Come ho scritto altre volte, sembrano la rappresentazione di piccole Arche di Noè (quel Noè, il cui nome vero, Ziusuddu, è un nome molto sardo, come ho scritto altre volte -https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/stele-israele-con-capovolto.html?m=0), con gli animali in rappresentanza del regno animale, preposti alla creazione di una nuova civiltà, dopo il diluvio.

Simbolo quindi, di una continuità genetica.

Mi colpiscono sia la posizione delle zampe, anteriori e posteriori, sia la mezzaluna sulla schiena.

Potrebbe essere funzionale ad un qualcosa. Se fosse davvero una lucerna votiva, come molti sostengono siano le navicelle nuragiche, la mezzaluna potrebbe servire a sostegno di un qualche elemento che brucia.

Ma a livello simbolico, credo che ci sia molto altro.

La forma delle zampe anteriori e posteriori, insieme, in questa posizione, sono molto simboliche.

Ho già visto questa "struttura", a "porta", in un altro contesto.

Quando parlai dei due Sacri Archetipi Ebraici, Nun e Dalet, presenti sotto il simbolo della tribù dei Dan ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/il-simbolo-della-tribu-di-dan.html?m=0). 

L'Archetipo Nun, il quattordicesimo, ha la funzione di "trasformazione", mentre il quarto Archetipo Ebraico Dalet, ha la funzione "solidità".

La Dalet, simboleggia la porta, la zona di confine tra una dimensione e l'altra, la conoscenza alchemica degli Iniziati, che trasforma, che trasmuta.

Infatti, se uniamo la Lettera Nun, con la Dalet, abbiamo la ventiduesima lettera Tau, la tappa ultima, il livello finale della Conoscenza.

L'acquisizione della consapevolezza di essere degli Iniziati giunti al termine del percorso misterico iniziatico, che deve essere svolto sempre in umiltà, come indica la Dalet, come un uomo piegato disposto a ricevere le iniziazioni misteriche.

Per arrivare ad essere un Giudice.

Infatti, la Nun e la Dalet, insieme, formano anche la parola Giudice.

Per questo motivo sono le due lettere presenti nel simbolo della tribù dei Dan. Indica la tribù di Giuda, dei Giudici.

Quelli che poi fondarono i quattro Giudicati in Sardegna( Cagliari, Arborea, Torres/Logudoro, e Gallura).

Quattro, come i quattro punti della Nun e della Dalet insieme.

Quattro come il quarto Archetipo Dalet, che ha un'energia Femminina, la materia, la Forma, dove trova espressione la Sostanza.

I nostri Giudici, come i Giganti di Mont'e Prama, rappresentati con l'arcata sopraciliare e il setto nasale, con la T della Tau. Un simbolismo che indica degli esseri Iniziati, semidivini.

Ma, il simbolismo trasformativo dell'Archetipo Nun, insieme a quello della Dalet, che indica il passaggio, la porta, si lega benissimo alla valenza mercuriale, trasformativa, e al contempo, assolve alla funzione di "giudice", che proprio questa scimmia rappresenta.

Scimmia che potrebbe essere anche un Babbuino che rappresenta l'elemento mercuriale, trasformativo, per eccellenza, il Dio egizio Toth, collegato a Mercurio, in quanto pianeta che governa la scrittura, il calcolo e in quanto messaggero degli dei. E in quanto raffigurato mentre impugna lo scettro dai due serpenti, tra l'altro simbolo dei medici e dei farmacisti, ma soprattutto, simbolo della sinergia delle due polarità, maschile e femminile.

E qui in Sardegna, abbiamo una rappresentazione ben precisa del dio Toth, come sinergia delle due polarità, rappresentato dalla sacerdotessa di Sardara, della quale ho approfondito in un mio post ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/10/la-divinita-androgina-di-sardara.html?m=0), rappresentata proprio con un viso da scimmia, da Babbuino.

Una figura sciamanica che è insieme, femminile e maschile, che si pone come elemento vettoriale, di comunicazione, tra le due dimensioni. 

Il Dio Toth, era il guardiano e giudice della soglia, tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti. 

Questo spiegherebbe anche come mai la scimmia ha lo sguardo rivolto verso la parte opposta della prua, dove invece si trova la protome taurina, simbolo di vita, di fecondità, di creazione. 

La scimmia invece è rivolta dalla parte opposta, verso "la morte", la dimensione della non creazione. 

Sta in bilico, come una porta, simboleggiata dalla porta del suo corpo, tra le due dimensioni, quella dei vivi e quella dei morti. 

Ma sul dorso, porta la falce di luna, la coppa, il mezzo anello, che è la simbologia della coppa femminea di luna, che corrisponde, simbolicamente, al momento più fertile tra le due lunazione, quando la luna, è "in falce di luna" come una coppa, e può accogliere simbolicamente, il Seme maschile nella sua coppa, nel suo grembo, come nel quindicesimo giorno dell'ovulazione, il più fertile. 

Il giorno in cui si può creare la vita, e, simbolicamente, rinascere anche dopo la morte, verso la quale è rivolto lo sguardo della scimmietta/Babbuino. 

Perché essa può. 

Il Mercurio è per antonomasia, l'energia femminile della trasformazione. 

Governa la vita e la morte. In essa, gli opposti, agiscono in sinergia. 

Ecco perché la navicella è a forma di vulva femminile. 

Non è a forma di foglia o di cuore. 

Ma ha la forma di quella vulva femminile che è porta, passaggio per il grembo della vita, per la resurrezione. 

Questo senso di continuità, tra la vita e la morte, è estremamente presente nella nostra Antica Civiltà Sarda, ed è rappresentato attraverso molti moduli artistici e architettonici, che lasciano davvero senza fiato. Raffinati, non ostentati, da interpretare. 

Altamente simbolici e spirituali. 

Di una Bellezza senza fine e senza tempo. 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

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La navicella di Baunei

Nell'immagine, la navicella di Baunei, ripresa dalla mediateca di Nurnet( https://www.nurnet.net/mediateca/14522860_606146026212847_4355147494512293643_n/)



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