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venerdì, giugno 28, 2024

💛Dio Bes/manico di rasoio

 Sono stata contattata tempo fa, dal signor Daniele Bomber, il quale mi ha gentilmente passato dei suoi scatti riguardo un manico di rasoio in avorio raffigurante il dio Bes, esposto  al Museo Etnografico dei frati cappuccini a Sanluri, in provincia di Cagliari.

Non sono riuscita a trovare in rete, nessun'altra immagine, ma credo valga la pena soffermarsi su alcune riflessioni. 

Sul Dio Bes ho scritto nel mio precedente post ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/06/costellazione-del-cignobronzetto.html?m=0) riguardo la conformazione del pozzo Sacro di Santa Vittoria di Serri, la cui conformazione ricorda un oggetto sacro, ad uso ritualistico, che è stato rappresentato come simbolo del dio Bes, Dio delle nascite e della gestazione, e della Dea sumera Ninursagh, che serviva per recidere il cordone ombelicale(  https://maldalchimia.blogspot.com/2023/05/dio-bes.html?m=0) 

Questo manico di rasoio sembra ricondurre allo stesso ambito della ritualistica Sacra, legata al momento della nascita, quando si deve recidere il cordone ombelicale, o far nascere attraverso un taglio cesario, per il quale questo rasoio, può essere stato utilizzato. 

L'avorio è pregiato. 

È simbolo di purezza, per il suo colore candido, di passaggio tra le dimensioni, attraverso le Sacre Porte d'avorio. 

Il Dio Bes era molto diffuso, in ambito mediterraneo. 

Ho avuto modo di approfondire più volte a riguardo, per la cui lettura, vi rimando ai miei link di riferimento

( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/06/il-dio-be-bessiu-custode-della.html?m=0

-https://maldalchimia.blogspot.com/2022/08/dio-besgorgone.html?m=0) 

Oggi voglio sottolineare un piccolo aspetto. 

Il dio Bes arrivò fino all’isola di Ibiza, antica Ebusus, nome che sembra derivare proprio da quello del dio Bes.

Leggendo questo nome, mi sono venuti in mente, per assonanza fonetica e grafica, i nostri "brebus" sardi, il formulario ritualistico, che le nostre Janas, le nostre donne sciamane, le nostre donne guaritrici, hanno custodito nel corso dei secoli, dei millenni, e che ancora sopravvivono e vibrano, nei formulari ritualistici riguardanti soprattutto "Sa mexina de s'ogu", la medicina dell'occhio. 

Osservate

Ebusu

Br-ebusu

Parole troppo simili, per non pensare che il culto del Dio Bes sia stato esportato dalla Sardegna, fino ad Ibiza, così come altrove. 

Il dio Bes, dalla "grande testa", come alcune nostre antiche Tanit, dalla testa a forma di vulva, anche se la definiscono a forma di cuore, di cui ho parlato in un mio post( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/parlare-della-dea-tanit-in-sardegna-e.html?m=0) 

Non solo. 

Si ritiene, secondo alcune interpretazioni, che la sua figura particolare, chiamata "deneg" in antico egizio, derivi dai pigmei africani ( abbiamo molte corrispondenze anche con i Dogon africani, come ho sottolineato più volte, e queste parole, contengono tutte le consonanti Dgn in comune.. Guardacaso, le stesse presenti nella parola Sardegna), molto apprezzati a corte perché intrattenevano e facevano divertire faraoni e nobili suonando e ballando. 

Ma anche questa parola, ha una forte attinenza con il nostro "denghi" sardo. 

Deneg ( nome molto simile, tra l'altro, al nome della stella  Deneb, la stella più luminosa della costellazione del Cigno, estremamente importante per la nostra antica civiltà sarda, come ho approfondito più volte), il danzatore degli dei sulla terra. 

Fare "su denghi", in sardo, significa fare i vezzi, da bambino piccolo, per intrattenere, per divertire, per attirare l'attenzione su di sé.

Come un piccolo giullare, come un piccolo" deneg", che fa "su denghi" . 

Il Dio Bes, nano, piccolo di statura, irriverente, sempre con la lingua di fuori, che indica potenza, al pari degli Dei. 

Così come viene manifestata, in una modalità molto teatrale e scenografica, dai Maori, nella loro danza Sacra chiamata "Haka”, che significa “accendere il respiro”, da HA (soffio) e KA (infiammare) ed è una danza tesa ad impressionare, perché è una danza nata in seguito ad una invocazione di ringraziamento, di un capo tribù Maori, che si nascose nelle acque di un pozzo per sfuggire ai suoi assassini. 

Anche qui, c'è l'elemento acqua, uterino, amniotico. 

Il dio Bes, è forse una trasposizione  di una divinità legata alla figura delle nostre Janas, che erano levatrici, ma anche "accabbadoras", come ho già ipotizzato? 

Accompagnavano dolcemente verso la morte.

E la parola "accabbadora", ha in sé l'Ha, del soffio divino e il Ka dell'infiammare, nel senso di dare un secondo soffio divino, una seconda vita, dopo la morte.

Perche le Janas erano Sacre Sciamane, reali. 

Il dio Bes è nano, e le leggende popolari sulle Janas, ne parlano come di esseri piccoli, capaci di stare agevolmente nelle loro Domus de Janas.

Giganti e Janas.

Convivevano in armonia

Piccole, nane, confronto ai Giganti, delle Tombe dei Giganti, dei gradoni altissimi 

Dio Bes, come "Bessiu", in sardo. 

"Uscito", venuto al mondo.

Nato. 

Il Dio Bes onorato nell'antica Ebusus. 

I nostri brebus anche durante il parto. 


Da un mio post, in cui sottolineo anche la similitudine Dio Bes/Gorgone-Medusa, a cui si sovrappone, in alcune rappresentazioni, figura molto sentita anche qui in Sardegna ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/09/dio-besgorgone.html?m=0) 

"La divinità Bes, amante della danza, e presentato anche come un abile ballerino, dedito anche alle gioie della vita, tra le quali il vino rosso.

Rosso come la placenta. 

Tracce di questa divinità Bes, sono state ritrovate lungo litorale di Chia ( Ca) dove sono state trovate alcune antiche tombe e un insediamento urbano che risultava risulta essere del VII secolo VII sec. a. C.

Nelle vicinanze vi era un Tempio , dove fu trovata la statua in arenaria  raffigurante un Bes con un Diadema formato da  5 Piume di struzzo così come appare nella rappresentazione egizia. 

Ma in altre rappresentazioni ( e ne abbiamo svariate Cagliari, Fordongianus, Monte Sirai, Tharros) appare senza diadema. 

5 piume.

Il numero 5 è legato all'Archetipo Sacro della lettera ebraica He, con funzione Vita, la stessa valenza dell' Ankh e della Tanit( in Sardegna il 5 è legato al culto del Dio Toro)

He, la stessa H di Hermes e della H geroglifico che simboleggia la placenta. 

Il numero 5 è la conoscenza Superiore, oltre i quattro elementi. La conoscenza dei 5 elementi, che portano ad una consapevolezza superiore, ad una rinascita

Quinto Archetipo rappresentato da un Papa che tiene in mano un sistro risvegliatore di coscienze ( o forse le addormenta, secondo la prospettiva, ma il significato originario era quello),  e spesso il Dio Bes è rappresentato con il sistro in mano. 

E abbiamo un cinque rappresentato guardacaso da una Sacra Runa che rappresenta un gemello, una partnership, lo Spirito che si lega alla materia, la Runa Ehwaz

Gemello, come la placenta ritualizzata e onorata non solo presso gli egiziani, ma anche in altre parti del mondo, e in ogni epoca. 

Quindi alla fine tutto torna e coincide perfettamente. 

Un Dio Bes legato all'infanzia, all'ambito solare esplicato  anche nello Scarabeo, al ciclo della nascita e della Rinascita a cui Bes, offre tutta la protezione. "


Voglio immaginare questo prezioso manico di coltello, intagliato con l'immagine del Dio Bes, come di un primordiale sacro bisturi, magari con la lama in ossidiana, che risulta molto tagliente, se affilata a dovere, usato durante il parto, per un parto cesareo, magari, o per tagliare, semplicemente, il cordone ombelicale. 

Resta comunque un reperto straordinario, per il quale ringrazio il signor Daniele, per la condivisione e messa a disposizione dei suoi due scatti. 


Tiziana Fenu 

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Dio Bes/manico di rasoio




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