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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

mercoledì, giugno 26, 2024

💛Costellazione del Cigno/bronzetto arciere di Serri

 Uno degli aspetti della religione nuragica è il culto stellare in cui varie costellazioni di riferimento vengono puntate al meridiano dai siti megalitici in modo che l’anima del defunto potesse ascendere verso le stelle circumpolari cioè verso le stelle che non tramontano mai: al contempo si pensava che il defunto rinascesse come stella per es. della costellazione dOrione o della costellazione della Croce del Sud. 

Le stelle non sono tutte alla stessa distanza da noi e siccome non siamo in grado di valutare la profondità della volta celeste vediamo il cielo come una superficie sferica bidimensionale: l’unica cosa che siamo in grado di distinguere è una luminosità più o meno accentuata ed infatti esistono decine di stelle particolarmente brillanti che hanno rivestito nell’antichità un ruolo importante. La stella più brillante in assoluto è Sirio cui seguono Canopo (Carinae ), Rigil Kent (Centauro ), Arturo ( Bootes ), Vega ( Lyra ) e Capella ( Auriga ); ci sono anche Hadar ( la stella beta del Centauro ), Aldebaran ( Toro ), Pollux e Castor ( le due stelle principali della costellazione dei Gemelli ) ed infine Acrux ( la stella più brillante della costellazione della Croce del Sud). In tutte le costruzioni nuragiche è evidente l’interesse per i cicli celesti in generale ed in particolare per il gruppo Croce-Centauro e per la costellazione del Cigno che erano visti come destinazione momentanea dell’anima prima di ascendere al paradiso o campo di Planck. 

Campo di Planck: destinazione finale dell’anima nuragica

In base alle conoscenze più avanzate di fisica teorica l’ultima delle realtà possibili è il campo di Planck, zona denominata anche schiuma quantistica o vuoto quantistico che è un falso vuoto: qui il mondo quantistico ed il mondo relativistico finiscono per coincidere per forza, dal momento che questo campo è al contempo materia-energia e spazio-tempo. Il campo di Planck ha lunghezza di 10 alla meno 33 cm e a questo livello sussistono gli stati di sovrapposizione quantistica: è una informazione sospesa denominata informazione protoconscia.


[...] All’interno dei siti megalitici ( mi riferisco particolarmente alle Tombe di Giganti e ai Nuraghi ) nel periodo dei solstizi e degli equinozi si instaura una sorta di “ arca al contrario “ e ci si trova di fronte ad uno “ strumento di proiezione “ orientato verso l’altrove, messo in attività per favorire l’uscita dall’abitato dell’anima del defunto allo scopo di guidarlo al di fuori del regno della terra. Questa “ restituzione al cielo “ ( inteso come mondo spirituale ) non è dissimile nella sostanza e nella esecuzione alla idea della teocrazia faraonica relativa mente all’invio dell’anima del faraone nella costellazione di Orione, suo gruppo stellare di riferimento, con “l’immaginifico lancio “ della stessa attraverso i condotti della piramide.

[...]Un’altra considerazione che i Nuragici facevano era che colui  che aveva paura  si contraeva e contraendosi creava all’interno di sé un blocco: essi invece erano in grado, posizionati per es. nel dromos di una Tomba di Giganti, di lasciarsi andare, di creare all’interno la capacità del distacco favoriti dalle frequenze modulate del sito megalitico. La considerazione più importante e determinante nella prospettiva della morte i Nuragici la facevano sul concetto che la vita non poteva mai finire e quindi la morte non poteva essere considerata come la fine della vita: la morte è la più grande delle illusioni terrene, non esiste ma è solo un cambiamento delle condizioni della vita, la quale è continua, ininterrotta, inestinguibile, non creata ed eterna e non finisce con la morte dei corpi che la rivestono.

[...] Per i Nuragici e anche per gli altri popoli dell’antichità la vita eterna era ottenuta grazie alla comprensione ed alla conoscenza di “come scendere in ogni cielo “ e quindi consisteva nella capacità di trovare sulla terra le porte dimensionali sulle quali venivano edificati i vari siti megalitici ( Tombe di Giganti , Nuraghi, Pozzi Sacri, ecc. ) che erano luoghi atti a riportare l’anima al settore celeste di provenienza che poteva essere: Drago, Orsa Minore, Leone, Orione, ecc. La ricerca della vita eterna era collegata alla “ frullatura dell’oceano di latte “ che nel Mulino di Amleto scritto da Santillana e von Dechend è assimilata al ciclo precessionale degli equinozi. Il fine ultimo della progettazione dei siti megalitici in ogni parte del mondo era il trionfo sulla morte e l’obiettivo di queste architetture era “ riversare sugli uomini l’ambrosia dei rimedi o amrita “ per procurare loro l’immortalità: le costruzioni nuragiche erano quindi strumenti di iniziazione ad una scienza attiva dell’immortalità ed il premio che lo sciamano- architetto invocava per la sua fatica di costruttore era “ la possibilità di passare liberamente da una estremità ad un’altra”.


Tratto da "Sito Megalitico e Comportamento Emergente i Poteri Della Costruzione Nuragica. Una chiave frattale per l'universo" 


Autore: Raimondo Altana nato ad Arzachena nel 1945, studi classici e Laurea in Farmacia presso l'Università di Sassari. 

Studioso di Bioenergie e di Geobiologia: approfondisce il rapporto tra biologia, siti megalitici e scienza terapeutica. Collana Nuragica


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Piccola nota mia. 

Bronzetto arciere proveniente dal sito nuragico  di Santa Vittoria di Serri, risalente al 1300 aC circa, in cui c'è anche il pozzo Sacro di Santa Vittoria di Serri, con una conformazione particolare che personalmente mi ricorda l'oggetto che veniva usato dalla dea Ninursagh, la dea Sumera, protettrice del parto, per tagliare il cordone ombelicale, e che è anche un simbolo del dio Bes, di cui abbiamo tracce anche in Sardegna( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/05/dio-bes.html?m=0) 

Notare. 

La posa dell'arciere della costellazione di Orione, come quella del nostro bronzetto, ad arco teso. 

La parte finale della parte posteriore del gonnellino, come la conformazione della costellazione del Cigno, a vertice verso il basso, importantissima per la nostra antica civiltà sarda 

Costellazione che è simbolica anche del Femminino e del concetto di Gemellare, così presente in Sardegna ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/l-ingresso-triangolare-dei-nuraghi.html?m=0) 

Come vedete, nella disposizione dell'arco teso, e nella conformazione a punta del gonnellino, che abbiamo anche nei nostri Giganti di Mont'e Prama, abbiamo un perfetto angolo a 60°, come quello delineato dalla conformazione triangolare della costellazione del Cigno. 

Un angolo aureo, che fa parte della Geometria Sacra, e che trova corrispondenza nel piano astrale, come ho sempre constatato. 

Sul capo le quattro  corna taurine,  le quattro stelle delle Iadi, della costellazione del Toro, che sono legate ai pozzi sacri, in particolare al pozzo di Santa Cristina( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/le-iadi-e-santa-cristina.html?m=0), di cui questo pozzo di Santa Vittoria, ne ricorda la morfologia. 

Costellazione di Orione 

Costellazione del Cigno

Costellazione del Toro. 

Tutte lungo la Via Lattea, la via di Ascensione, di rinascita dopo la morte( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-y-taurina-di-ascensione-lungo-la-via.html?m=0) 

Lungo la stessa linea alchemica dei tre Soli, lungo la Via Lattea. 

Le stelle più luminose del cielo erano Sirio, con le sue 3 stelle più luminose, l'occhio luminosissimo del Toro, Aldebaran,  le tre stelle della cintura di Orione e le Pleiadi. 

Erano i "tre Soli", di cui Sirio era il primo sole, la Madre Divina creatrice, Iside. 

Le acque sacre dei pozzi, via di rinascita, come un grembo amniotico.

Questo bronzetto rappresenta questa simbologia, questo legame, con la dimensione astrale, divina, di Rinascita dopo la morte. 

Una figura divinizzata, che porta in sé i simbolismi astrali di questi passaggi nelle costellazioni, nei portali astrali alchemici, per il ritorno a casa. 


Tiziana Fenu 

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Costellazione Cigno /bronzetto Serri

















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