Splendida statuina appartenente alla cultura Vinca, sviluppatasi nella penisola balcanica tra il VI e il III millennio a.C.
La forma della statuina è fortemente stilizzata e concettuale, poiché doveva esprimere il concetto del Femminino, della fertilità.
In prevalgono le statuette rudimentali di stile naturalistico, molto stilizzate, spesso con natiche fortemente accentuate e occhi indicati da due semplici rette convergenti ad angolo.
In questa rappresentazione, il Femminino è rappresentato senza testa e senza braccia.
Il pensare non è caratteristica del Sacro Femminino.
Ella non pensa.
Ella Crea.
E sul "corpo" sono incisi i segni di questo veicolo della creazione.
Un corpo che ha la forma di un triangolo sovrapposto ad un rombo.
Il rombo, che è anche rappresentazione di un quadrato.
Una simbologia di quella Madre Terra creatrice, che viene simbolicamente fecondata, solcata da un vomere, arata, da queste tracce simboliche, per portare a compimento i frutti, come in una dimensione di estrema produttività.
Il triangolo con la punta verso il basso richiama il pube femminile, e il rombo, la vagina, in forma stilizzata.
Nella parte superiore del busto sono rappresentate due bande decorate a zig zag, che richiamano la simbologia dell'acqua.
Ma significano anche la triade della ciclicità "nascita/morte/rinascita"
La Raffinatezza di queste due bande di decorazione, è che, accostate, creano una sequenza di rombi allineati, che simboleggiano la vulva femminile.
Infatti gli stessi motivi si ritrovano poco sopra il pube, sottolineato dalla spaccatura vulvare, ad indicare che il ventre femminile, attraverso l'acqua, il liquido amniotico, porta la vita.
Altri motivi, sempre a zigzag e a spiga, seguono le linee verticali del busto.
Sei linee, che indicano unione del maschile e del femminile, a fare da cornice a dei seni raffinati e discreti, per mantenere armoniose le proporzioni, bilanciate anche dall'assenza delle braccia.
Perché la Donna, non è forza-lavoro, ma Essenza creatrice, è grembo.
È il concetto stesso di Vita, espresso nella sua essenzialità, in modo semplice ed intenso.
Tiziana Fenu
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