Venere di Brassempouy (Francia), 28.000 a.C.
È una testina di 3,6 cm d'altezza, su avorio, esposta e si trova attualmente al Museo Archeologico di Chateau de Saint-Germaine-en-Laye, vicino a Parigi
Le prime MAGDalene, le prime "Madonne", che nascono dall'evoluzione dell'amigdala, intesa come il primo rudimentale strumento di forma ovoidale, che a partire da 200.000 anni fa, ha segnato nella pietra, con i primissimi petroglifi, le memorie dei nostri antichi antenati.
MGDL come Magdalena, la Maria Maddalena
Ma anche, stesso nome, l'amigdala, come centralina delle nostre emozioni, in modo particolare la paura, e che è il nostro scanner emotivo. Quella che ha consentito la sopravvivenza del genere umano. È a forma di mandorla, come la mandorla Sacra della Vesica Piscis, data dall'intersecazione tra Mascolino e Femminino, dalle polarità opposte, Yin e Yang, come ho sottolineato nel mio scritto
( ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/le-dee-che-venivano-dal-mare.html?m=0) ,)
La conformazione a rete, nella capigliatura, presente anche nella decorazione del copricapo della nostra Dea Madre di Cuccuru s'Arriu, 5.000 aC. ( Cabras, in provincia di Oristano) ritrovata in un’ampia necropoli ipogeica del Neolitico Medio (cultura di Bonu Ighinu) aC, esposta al Museo Archeologico di Cagliari, della quale ho parlato molte volte.(https://maldalchimia.blogspot.com/2024/05/auguri-sacra-madre-sarda.html?m=0), enfatizza questa sinergia tra le due polarità ,
Uniti, nel grembo Sacro Cosmico della Grande Madre Generatrice, la Magdalena.
Una Dea Madre partenogenica
L'amigdala nel nostro corpo, funziona nello stesso modo. Incide memorie.
A volte anche memorie delle vite passate.
L'amigdala è strettamente collegata al Sacro Femminino, alla MAGDalena.
Essendo l'amigdala legata al sesto corpo energetico, corrisponde al sesto chakra Anja, al corpo emotivo trasposto sul livello spirituale, in cui la dualità si fonde, senza il retaggio di ciò che è stato nel passato, a livello animico, antropologico, storico, sociale
Una Venere, che è anche un Vedere, per un pertinente gioco di consonanti, in cui il vedere, si intende come capacità del "vedere oltre", capacità extrasensoriale del sesto chakra.
Da Anja, a Djana, in cui la primordiale Dana, era la dea Madre dei Tuatha de Danaan
Dahana che significa "fuoco" in lingua sanscrita.
Un Fuoco Sacro, intramontabile inteso come luce perenne.
La particella "An", presente in molti nomi di Dee, come Diana, Inanna, come la stessa Jana, che le vuole figlie e consorti del dio del cielo An, la controparte femminile.
Come la particella STR, astro, Astarte, Ishtar, tirso, emblema della ghiandola pineale, con le due nadi energetiche della kundalini, che qui in Sardegna, assume un valore ancora più simbolico, perché L'STR lo ritroviamo in Oristano, e Tharros, fulcro alchemico della nostra Antica Civiltà Sarda, e nel Tirso, il nostro fiume più importante, di cui ho parlato molte volte.
La Venere, la Vergine, la prima stella del mattino, Madre dello stesso Sole, perché sorge prima di esso.
Una Venere/Vergine, quindi portatrice di luce, intesa come conoscenza, come fattore di connessione con il Divino.
Infatti, MGD in ebraico significa torre, ecco perché molte dee sono rappresentate come Dee Turrite, con una torre in testa, così come la nostra Dea Madre di Cuccuru Is Arrius, che ha un copricapo circolare, come una piccola torre.
Diana/anjia/jana/janna
Il Femminile come portale di conoscenza, come intermediaria tra le due dimensioni, materiale e spirituale.
Come connessione vivente, tra la pineale, strettamente connessa all'amigdala e la dimensione terrena, di cui il Femminino è custode delle due polarità
Veneri che sembrano delle Vesica Piscis, delle Mandorle Mistiche, che celano il segreto stesso della vita e della morte.
Dee che vengono dal Mare, dallo stesso grembo amniotico da cui è nata Venere.
Essenziali, a forma di Vesica Piscis, di vagina ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/04/dea-baubopozzo-s-cristina.html?m=0), di goccia, come piovute dal cielo( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/04/dea-baubopozzo-s-cristina.html?m=0), per incastonarsi, come semi fertili, nel grembo di Madre Terra.
Per perpretare nel tempo, quell'antica alleanza tra cielo e terra, tra cielo e acqua, che consente la creazione, come nel ciclo stesso della vita, di cui l'acqua, come simbolo del Femminino, è simbolo, e al contempo, agente trasmutante.
Tiziana Fenu
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