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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

domenica, gennaio 02, 2022

💚Dea Madre Mesopotamica Jiroft

 Stupenda rappresentazione di una Divinità femminile, una Dea Madre ancestrale, risalente alla civiltà di Jiroft, la Mesopotamia d'Iran

Una civiltà urbana del III millennio a.C. apparsa dal nulla in una delle regioni più remote dell’altopiano iranico, migliaia di originali reperti in pietre semipreziose finemente lavorati, un enigmatico sistema di scrittura e indiscutibili contatti con la lontana Mesopotamia.

Ritengo questa rappresentazione straordinaria, perché presenta degli elementi interessanti.

La conformazione unisce sia la simbologia del serpente, con le due nadi che si intrecciano per quattro volte(quattro, numero che rappresenta la terra, con i suoi quattro punti cardinali e i quattro elementi), sia un uccello, perché sembra che abbia due ali ad altezza del terzo intreccio dei due "serpenti".

Inoltre presenta un  naso "a becco", e un occhio, che potrebbe ricordare quello degli uccelli, ma essendo rappresentato sulla parte superiore della testa, come se fosse al centro della fronte, ricorda il terzo occhio, il sesto chakra Anja.

Terzo occhio, che è enfatizzato, per sottolinearne la potenza, da tre "bordi" che lo definiscono, come se fosse la parte centrale della Sacra Vesica Piscis, la "mandorla/pesce mistico", simbolo della sinergia degli Opposti. 

La Sacra triade creativa, potenziale.

Anche il chakra della gola, Vishudda, è enfatizzato da un grafema con due barre verticali e una orizzontale che le attraversa.

Una H mercuriale di trasmutazione. 

È l'incrocio delle due polarità maschile e femminile, che generano la terza, quella orizzontale.

Perché il chakra della gola, il quinto, Vishudda, è considerato un importante centro energetico creativo, dove ha sede la laringe, la sede della parola, del Verbo, che trova un suo corrispondente nell'utero, il centro energetico della creazione della vita.

Ho avuto già occasione di sottolineare come l'apparato riproduttivo femminile, in sardo, si dica "udda", che, come spiega pirof. Dedola, era un sintagma sacrale beneaugurante, usato a fine cerimonia, in ambito Mesopotamico, e indicava l'andare "verso il sole", "ud-da".

Nel corso del tempo, poi, questo termine invece si è involgarito, perdendo la sua originaria sacralità.

Ebbene, il chakra della gola di questa rappresentazione di Dea Madre, trova una sua corrispondenza anche nel simbolismo dell'utero, come se braccia e gambe si sovrapponessero, perché le spalle e le braccia, sono rappresentate come se fossero due lunghe gambe nella posizione tipica da partoriente, a rana, ad M, chiaro simbolo di capacità generariva, creativa.

Fecondità sottolineata anche dalla decorazione a spiga , sulla parte superiore, sullo sfondo.

Le nove coppelle lungo il tronco e le "braccia/gambe", indicano l'acqua che potrebbe colmarle, quindi l'elemento Femminino, ma anche il 9 della gestazione, il 9 del nono Sacro Archetipo Ebraico, la Teth, con funzione "cedente", perché rappresenta il Femminino che si fa Forma che accoglie il Mascolino, che simboleggia la kundalini, il grembo, il Serpente, la Conoscenza.

Ed è, questa, la rappresentazione di una Dea Madre, che è in equilibrio tra i due elementi.

I palmi delle mani, in vista, esprimono potenza pranica di guarigione, di trasmutazione alchemica, con un palmo destro, il Mascolino, elettrico, che rilascia energia, e un pslmo sinistro, il Femminino, che invece, essendo magnetici, assorbe energia.

Una rappresentazione stupenda, enigmatica, completa, integra, mistica, regale, che offre un forte riferimento ai due chakra più creativi, il sesto, Vishudda, della gola, dell'espressione verbale, e il primo chakra Muladhara. 

Il chakra Muladhara è il primo dei sette chakra, il centro energetico dove si trovano le tre nadi, Ida, Pingala e Sushumna, e in questa rappresentazione sono stati  sovrapposti in modo sublime, questi due centri energetici, nella zona della laringe, simboleggiando, così, in modo completo, la grande potenza creatrice dei nostri due chakra più importanti, per la manifestazione dell'Umano divinizzato, rappresentato da un Femminino che accoglie e manifesta, fa "venire alla luce", nella sua più totale potenza creativa.


Tiziana Fenu

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