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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

giovedì, gennaio 27, 2022

💛Fuoco di Sant'Elmo

 Ne parlai, nel giugno del 2020 

https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/osservavo-queste-tre-immagini-la-prima.html

Lieta di trovare conferme e ulteriori approfondimenti anche in questa  pagina, Mediterranean Ley Lines

https://www.facebook.com/107795258224856/posts/226428006361580/


https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=226876316316749&id=107795258224856

Non si è ancora capito, quanto avanti fosse la nostra Antica Civiltà, ma piano piano le cose si riveleranno. 

"Gli Shardana, gli antichi guerrieri del Mare

Tanto  valorosi da volerli come guardia del corpo personale, il faraone Ramses II

In una iscrizione della Stele di Tanis  risalente al Faraone Ramses II, del 1287 a.C., si dice testualmente :


"Gli Shardana dal cuore impavido. Da sempre non si sapeva come combatterli, essi arrivavano con il cuore ifiducioso, sui vascelli da guerra dal mezzo del Grande Verde (la parte tirrenica del Mediterraneo) e non  si poteva resistere davanti ad essi ". 


Gli Shardana appaiono intorno alla metà del secolo XIV a.C., e restano in Egitto almeno fino al IX sec. a.C.,dove si erano stabiliti, avendo ottenuto In concessione fertili terre nella valle del Nilo. 

Osservando i Bronzetti colpiscono il guanto, l'elmo con lunghe corna bombate all'estremità e gli scudi tondi che si toccano,  con un umbone centrale. 

La forma particolare delle corna , darebbe  da pensare che l'elmo con le corna a  finitura pomellata potessero far parte di un circuito elettrico di cui facevano parte anche gli scudi,  che creassero un contatto. 

Le altre caratteristiche di questo bronzetto sono le quattro braccia ,le due braccia superiori che reggono due stocchi, mentre quelle inferiori reggono due scudi rotondi rinforzati da tre lamine centrali in bronzo e umbone centrale in bronzo, di difesa o attacco. 

Il bronzetto appare provvisto di  quattro occhi. 


Si dice che rappresentasse il Dio eponimo Sardan, il progenitore dei Sardi, figlio di Eracle( Ercole) o Eracle stesso, e identificato  anche come Marduk, una delle divinità poliade della Babilonia, il Dio guerriero la cui ira è come il diluvio( viene descritto con fattezze doppie e perfette, 4 occhi, 4 orecchie, due nasi..)


Gli Shardana

"Non si poteva resistere davanti a loro e che non si sapeva come combatterli"

Ma cosa avevano di così eccezionale?

Perché erano rappresentati con due scudi e due braccia? Non erano un popolo aggressivo e non credo che portassero con sé, in battaglia questi due scudi rotondi. 

Sarebbero stati ingombranti. 

A meno che, non si azzardi, e qualcuno lo avrà già fatto, che questi scudi,  non fossero un tipo di trasformatore risonante con circuiti elettrici accoppiati, rappresentati proprio da questi due scudi vicini

Inoltre dall'impugnatura dei due scudi, si ha un collegamento che termina dietro la nuca. 


Anche se non mi intendo di elettronica, sono andata a leggere qualche cosa riguardo le bobine di Tesla, e ne sperimento' una grande varietà. 

La bobina di Tesla è un dispositivo formato da un trasformatore che sfrutta l'induzione  elettromagnetica ed altri effetti simili ai fulmini, anche se di entità molto ridotta

Praticamente gli scudi ,in particolare gli umboni, potevano fungere da accumulatori di energia. 

Bastavano due piastre affiancate (in questo caso gli scudi) tra di loro, con un isolante tra le due parti (e il cuoio che le rivestiva poteva fungere da isolante), e in questo modo accumulavano tensione. 

Praticamente erano come un condensatore, o capacitore, usato come accumulatore di energia elettrostatica, collegato poi ad una batteria con diverso potenziale. 

Così facendo tra  gli elementi di quest'armatura(scudi ed elmo), si creava un campo uniforme ,e probabilmente il circuito si creava con le corna dell'elmo che erano in contatto( con una forma inusualmente bombata). 

La bobina di Tesla è famosa anche per la sua capacità di far accendere i tubi fluorescenti a grande distanza senza collegamento elettrico. 

Ora, pensando ai due protagonisti della mitologia sarda , Maschinganna e Maimone,  uno che emana corrente elettrica, l'altro che rappresenta la pioggia, e che comunque veniva usato come spaventapasseri, e pensando ai guerrieri sardi rappresentati del Bronzetti, ci si chiede se anche questi non fossero capaci di emanare corrente elettrica e spaventare il nemico. 

Credo che Tesla si sarebbe divertito molto, con i suoi esperimenti, con gli antichi Sardi.


I buoi con le corna addobbate, che sfilano per le sagre, per la festa di Sant'Efisio il primo maggio, con "is traccas", i carri addobbati a festa, per auspicare abbondanza, fertilità, fulmini che presagiscono ai temporali, portatori di acqua e nutrimento per la terra, custodiscono ancora oggi, questa usanza che evidentemente ha radici antichissime. "


Tiziana Fenu

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