Informazioni personali

La mia foto
Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

domenica, gennaio 02, 2022

💙Le Fiamme chiesero a Dio..

 Le Fiamme chiesero a Dio di diventare Fiamme, e ne portano il segno nel corpo. 

Riflettevo sulla storia di Israele.

Nella Bibbia i nomi sono sempre simbolici, e soprattutto quando un nome viene cambiato da un evento straordinario, indica un destino, una missione di vita.

La Genesi narra di una lotta notturna di Giacobbe( figlio di Abramo, uno dei patriarchi)con Dio, che gli cambia il nome in Israele. Giacobbe è in viaggio verso il fratello Esau', con appresso dei doni e per avere in dono da lui il perdono( per-dono). 

Gli estorse, anni prima, il privilegio e la benedizione della primogenitura( erano gemelli, ma Esau' nacque prima, e a differenza di Giacobbe era forte, lavoratore, rossiccio e villoso), in cambio di un piatto di lenticchie, che Giacobbe, essendo gracile, preparò per il fratello lavoratore e affamato che ne aveva bisogno, e che vendette per cosi poco la benedizione che gli sarebbe spettata dal padre Isacco in punto di morte. 

Ma Isacco era cieco, e quando convocò Esau' per passargli la benedizione e la primogenitura dinastica, gli disse di cacciare e cucinare per lui, ma lo precedette Giacobbe, in accordo con la madre Rebecca, e travestito di pelli di capretto, si spacciò per Esau' al cospetto del padre, e ottenne la benedizione, che voleva a tutti i costi, perché ci teneva, a differenza di Esau' che la cedette per poche lenticchie. Insomma, Esau' vuole vendetta e cerca di ammazzare Giacobbe, il quale si rifugia presso uno zio, e diventerà il capo del clan. Ma Giacobbe vuole fare pace col gemello, e prima dell'incontro e di intraprendere il viaggio gli invia dei doni. 

Durante il viaggio, durante la notte, forte anche di un sogno che fece, in cui Dio, con una scala simbolica che univa cielo e terra, gli disse che era fiero che la benedizione la custodisse lui), viene attaccato da un uomo forte di nome Jaaqov, sul guado del fiume Yabboq( nomi simili). 

Jaaqov è un Elohim, un angelo incarnato, l'esteriorizzazione di ciò che in Giacobbe c'è di impuro e di immorale( visto che ha estorto la benedizione al fratello, ma anche al padre morente e cieco, ingannandolo), è la personificazione di Dio, che Giacobbe dice di vedere con i propri occhi(Israel significa anche " l'uomo che vede Dio). 

La lotta è lunga, l'uomo è molto forte e Giacobbe viene ferito alla cavità dell'anca destra, e sofferente, chiede umilmente all'uomo di essere benedetto, il quale lo fa, ma gli cambia il nome in Israele, perché ha combattuto con Dio e con gli uomini, quindi è stato ferito e benedetto dalla stessa persona (P). 

L' esperienza ci benedice solo ferendoci.

La benedizione ci raggiunge quando siamo disposti alla ferita, e perdiamo la benedizione dell'altro perché abbiamo paura della sua ferita. I due gemelli, si andranno incontro, Giacobbe zoppicante( per tutta la vita) e piangeranno insieme per il dono del per-dono. 

La vera domanda è "perché Dio si è materializzato e intromesso tra i due gemelli, al punto da cambiare anche il nome a Giacobbe"? 

Perché una delle leggi più profonde dell'essere umano è che in un momento decisivo della sua vita, ad un certo punto chi ha ricevuto una vocazione( Giacobbe sentiva profondamente la vocazione di guida, anche se l'ha estorta con l'inganno al fratello, che di contro, non ne ha apprezzato il valore) e ha risposto, giunge al culmine morale della propria esistenza e arriva al guado , alla tappa del nome nuovo.

Cosi, subentra l'identificazione, il poeta ora è la sua poesia, il missionario, la propria missione, la Fiamma, il proprio Fuoco che arde. 

Quindi ci si ritrova a combattere con quella che è stata la prima missione, che abbiamo fortemente voluto( come lo ha voluto Giacobbe, a costo di ingannare il padre e il fratello, e in questo ci vedrei simbolicamente il "tradimento" che molte fiamme devono fare verso i loro familiari, o verso chi amano, in nome di un bene maggiore, comune, per tutti), per poterne ricevere, dopo la ferita della lotta, all'anca destra( diffusissimo tra le fiamme, questo disturbo, ha una percentuale altissima la displasia all'anca destra, o problemi, comunque alla gamba o piede destro), un'altra benedizione più alta e più vera, stavolta non più estorta , ma solo per lui, per Giacobbe/Israele, che segna un nuovo passo, una missione in cui crede, che si è meritato.

Si supera il guado, la divisione tra umano e divino. 

Il nemico ha aperto, con quella ferita all'anca, la parte più profonda e migliore di noi, che induce addirittura Giacobbe a chiedere umilmente perdono per il tradimento, e la nuova benedizione fa spiccare davvero il volo a Giacobbe verso una nuova consapevolezza, quella di essere lui stesso la Missione , fiaccata nella zona corporea della riproduzione, del movimento, ma proprio per questo, ancora più meritata e sofferta.

Giacobbe, non solo chiede perdono umilmente, lo riceve, il suo pentimento, ed è accolto e moltiplicato da Dio stesso, e chiede perdono anche al gemello, il quale accoglie e perdona a sua volta in un unico abbraccio di lacrime sentite e profonde, di unione vera. 

Le grandi ferite stanno nascoste dentro le ferite incise nelle carni delle nostre relazioni. Prima di allora, Giacobbe aveva usato l'astuzia e i sotterfugi per ottenere ciò che gli spettava di divino( la benedizione della primogenitura) lo sentiva come un istinto primordiale più forte dei legami e dell'onesta parentale. E questo lo sentiva anche la madre, Rebecca, quel femminino complementare e complice affinché il Sacro Disegno si compia, madre, amante, complice..tutto..la completezza di Giacobbe, e lo aiuta ad elevare l'anima a grandi responsabilità( la discendenza di Israele che combatte contro il paganesimo). 

Egli non è più Jaaqov, il suo stesso avversario, che inganna il padre e il fratello, ma Israel, il campione di Dio, il combattente umilmente vincitore che chiede perdono, consapevole del suo valore.

È la lotta della sua onestà, della sua coscienza contro il dubbio e il rimorso. E questo lo paga con la ferita all'anca.

Sono convintissima che le fiamme abbiano in sé, nel loro DNA cellulare. questa impronta genetica di Giacobbe.

È stato insieme a Rachele(l'altra sua moglie era Lia, che gli diede dei figli, la moglie terrena, della procreazione)una delle prime coppie di Fiamme incarnate. 

Abbiamo voluto fortemente essere Fiamme, lo sento, come Giacobbe voleva la sua missione di Patriarca.

Dobbiamo identificarci in essa, è questo che ci chiama a fare Dio. Se veniamo feriti, è perche Dio ci vuole coscienti e convinti di ciò che siamo, e la ferita all'anca, che sembra quasi un segno distintivo, è troppo diffusa tra  le fiamme per essere solo una coincidenza. 

Dio mette alla prova Giacobbe, lo sfida con un Elhoim potente, e nonostante Giacobbe lo batta, non se ne fa vanto, anzi  chiede umilmente perdono. 

Dio accettando l'azione non troppo limpida di Giacobbe, vuole dimostrare che il suo progetto di salvezza è affidato a chi lo apprezza e non su chi si basa sui propri diritti umani, e infatti Esau' non ne ha capito l'importanza, l'ha barattata per poco

Non barattiamo il nostro Dono di Fiamme. 

Sono sicura , che con la faccia di bronzo, il piglio, e la tempra che hanno le Fiamme, l'abbiamo chiesto noi, questo Dono. 

Dimostriamo di esserne all' altezza, come Giacobbe, anche se feriti e zoppicanti

Cambiamo i nostri nomi( molte Fiamme ricevono questo Dono, un nome spiritituale) in Amore, in Fiamma. 

Il 2022, che come somma fa 6, ha questo imprinting energetico degli Amanti Divini, degli Opposti complementari, della stella di David, delle Fiamme. 

Di quella struttura esagonale, di quel Fiore della Vita a sei vertici, che è la struttura stessa del DNA, e di ogni legame chimico, della stessa vita. 

Esagono come le cellette delle api, una struttura perfetta, che regge e ospita la nostra Essenza, il nostro miele. 

Riconoscere la propria Fiamma, è riconoscere il senso della propria Missione. 

E la Missione ha senso, se noi ci riconosciamo come Fiamme, e di riflesso, riconosciamo l'altro. 

Identificarsi nella Missione, in questo Bene Comune più alto, al servizio, e identificarsi con la propria Fiamma, significa non sentire più la separazione a cui questa dimensione ci ha costretti, per poter attuare il ri-conoscimento.

Il Ri-conoscersi ancora, per poter sentire l'appartenenza alla Fiamma Divina, che ci ha forgiato, e da cui non siamo mai stati separati. 

Per custodirla, e per portarla nel mondo, ad illuminare l'oscurità.


Ps.... E non state appresso alla Fiamma. State appresso alla vostra Vita, l'unica, primaria Fiamma, della quale potete ardere.

Chi vi vede o percepisce, ne seguirà il calore, la luce, l'emanazione, il Ritorno. 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com

Le Fiamme chiesero a Dio.



Nessun commento:

Posta un commento