Il culto cananeo di Baal e della sua padedra Astarte, o nella forma più archetipale, Asherah( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/statuina-dea-madre-asherah.html?m=0) , è presente anche in Sardegna, e ne avevo già parlato, sia per quanto riguarda Astarte (https://maldalchimia.blogspot.com/2023/07/dea-astarte.html?m=0), sia la presenza di un tempio dedicato ad Astarte sulla Sella del Diavolo, a Cagliari ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/07/sella-del-diavolo-e-solstizi.html?m=0), orientato ai solstizi, come le Domus de Janas e i nostri pozzi Sacri, compreso quello di Santa Cristina, poiché sono tutte manifestazioni di una civiltà, profondamente legata al Sacro Femminino, quindi alla simbologia solstiziale
Ho riportato anche esempi che presentano una dedica a Baal Hammon, e alla signora Tanit, volto di Baal, per esempio nella stele della Tanit con delfino ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/08/la-tanit-del-delfino.html?m=0)
Tanit, il Femminino archetipale, estremamente presente in Sardegna che richiama la conformazione a Menat.
Tanit, di cui mi sono occupata svariate volte, presente anche come ideogramma, nell'antica scrittura sarda, a rappresentare la H, il fattore mercuriale, alchemico, profondamente radicata nella nostra Antica Civiltà Sarda ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/parlare-della-dea-tanit-in-sardegna-e.html?m=0)
Presente come dea Madre archetipale, tessitrice della prima umanità ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/la-tanit-di-tresnuraghes-tessitrice.html?m=0)
Presente anche come Dea Madre Capovolta, signora del mondo dell'Oltre, sul monte Sirai
( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/01/tanit-capovolta.html?m=0)
Una parola, Sirai, molto simile al verbo sardo "scirai" che significa "svegliare", quasi un'omonimia concettuale, ad indicare che il vero risveglio è nell'altra dimensione ultraterrena, indicata da una Tanit capovolta, speculare, gemellare.
Come l'ombra capovolta che si manifesta nel pozzo Sacro di Santa Cristina per gli equinozi.
(https://maldalchimia.blogspot.com/2023/09/equinozio-autunno-2023.html?m=0)
Perché da noi, nella nostra Antica Civiltà, il doppio, lo speculare, il gemellare, è sempre indissolubilmente al concetto di Manifestazione del Sacro ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/il-concetto-di-gemellare.html?m=0), retaggio di Memorie ancestrali, del periodo d'oro, in cui ebbe origine l'umanità.
Il Dio Baal, rappresentava una divinità solare, rappresentata dal Toro, che un ambito cananeo, aveva anche, oltre la simbologia della fertilità, una valenza negativa, di sudditanza, come in un rapporto di adorazione, tra schiavo e padrone.
Ma sappiamo bene che qui in Sardegna, la simbologia del Toro, è intimamente legata alla simbologia del Femminino.
Le nostre protomi taurine/uterine, come amo chiamarle io, sono presenti ovunque, qui in Sardegna, a simboleggiare la spiritualità di una civiltà che ha sempre tenuto conto della sinergia tra Mascolino e Femminino, pur essendo una Civiltà matriarcale.
Baal, infatti, deve essere considerata come una divinità androgina, che è presente in Sardegna, più nel suo aspetto femminile, che sarà poi legato a Saturno e Crono in epoca greco - romana, che rappresenta, appunto, il Femminino.
Saturno era adorato come il Dio Baal, un Dio crudele amante dei sacrifici umani che venivano gettati vivi in un forno all' interno delle sue statue, ed era rappresentato dalla testa di un Toro
Per questo in sardo, la parola " Balentia" ( di derivazione da Baal) indica quel preciso orgoglio e quasi alterigia mista a regalità che si ha nello sfidare le prove , e sapere ancestralmente , di poterle vincere
"Sa balentia".
Il "valere"
Il Valore.
In alcune zone, ma non in Sardegna, la parola Baal, assunse significati e simbologia tanto negative, da essere associata a parole come Bosheth, che significa vergogna.
Ma il significato ancestrale, la sua origine sarda, indica invece quanto la sinergia tra maschile e femminile, attraverso questa divinità e la sua padedra, fosse equilibrata, mistificata poi, fino a identificare questo nome, Baal, esclusivamente con una connotazione negativa, e non con quella primordiale, scevra da ogni negatività.
Lo stesso copricapo di Baal, in sezione, è come il pozzo di Santa Cristina, come il Menat ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/il-menat-portale-alchemico-dei-pozzi.html?m=0), che infatti, è legato ad Astarte(
https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/astarte-e-il-menat.html?m=0
La postura delle gambe, delinea un triangolo con angoli di base a 72 °, come l'ingresso del pozzo di Santa Cristina ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/06/simbologia-angolo-72-nel-pozzo-scristina.html?m=0)
Io credo, che Baal-Tanit( Astarte/Asherah) sia nato qui in Sardegna, come manifestazione divina legata al connubio astrale Sirio Aldebaran, l'occhio rosso della costellazione del Toro.
Come vedete, nello stesso nome Aldebaran, vi è Al- Ba-, che, letto al contrario, come si leggevano le antiche lingue, è Baal.
Sirio-Aldebaran, i due poli della via di rinascita lungo la Via Lattea, il centro della Galassia, dei tre Soli, come ho già avuto modo di approfondire( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-y-taurina-di-ascensione-lungo-la-via.html?m=0)
La Kundalini astrale, formata, appunto, dalle due polarità.
Nell'Antico Testamento, Baal indicava divinità minori locali, e poi, solo in seguito, indicò il Dio Supremo dei Cananei, gli abitanti di Canaan, chiamata la terra del rosso porpora..
"Sa genti arrubia", vengono chiamati i nostri fenicotteri sardi, simbolo della sinergia tra acqua( essendo uccelli trampolieri d'acqua dolce) e fuoco ( feni-cotteri> runa Fehu> fuoco).
C'è tutta una straordinaria simbologia astrale, che non approfondisco adesso, legata a Sirio/Aldebaran, che da un senso anche alle varie cosmogonie presenti in ogni civiltà, perché parla della polarità maschile /femminile, unite in sinergia, nelle società prediluviane, per la Creazione, in perfetto equilibrio.
Società in cui i cicli solari erano perfettamente in sincrono con i cicli lunari.
Era presente anche il tredicesimo segno femminile d' Acqua, l 'Ofiuco, di cui noi abbiamo una straordinaria rappresentazione, nel bronzetto dell' Ofiotauro ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/10/ofiotauro-simbolo-del-toro-e-del.html?m=0).
Il tredicesimo segno, il portatore di Serpente.
Di Conoscenza. Di Sophia ancestrale.
La tredicesima tribù ribelle, la Tribù dei Dan.
La nostra Antica Civiltà Tribù Shardana.
È interessante notare, come, quello che viene definito il berretto frigio, che notiamo essere indossato dalla divinità Baal, fosse indossato, in epoca più tarda, da una divinità lunare maschile in epoca micenea, Men Ascaenus di Pisidia, che era il custode dei mesi, il grande misuratore, un po come Crono, simbolo di fertilità, ma anche del mondo ctonio della morte, spesso rappresentato mentre calpesta la testa di un toro( iconografia ripresa dal mitraismo, in cui il toro viene sacrificato per fecondare la terra) .
In periodo romano, a questa divinità, venne associata l'idea di vittoria, e infatti, nel periodo dell'imperatore Augusto, nell'iconografia tradizionale, come nella monetazione, il dio Men, venne accompagnato spesso da una Nike alata.
Il culto di Men, rappresentato specialmente da una pratica chiamata bucrania( la rappresentazione dei teschi di tori), è presente soprattutto nel tempio dedicato ad Augusto.
Culto di Mem, che verrà poi assorbito dalla divinità frigia, Attis, che presenta sempre, l'archetipale copricapo frigio che vediamo un Baal, dipinto di rosso, si dice, di provenienza dalla Frigia, VI sec aC, l'attuale Turchia.
Frigia, in cui era presente il culto di Cibele turrita, della quale ho già parlato ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/dea-cibele-ed-equinozio-di-primavera.html?m=0), la grande Madre, a cui era legata Attis, rappresentata con una Torre in testa, come i nostri nuraghi.
MGDL , il nome della torre in ebraico, come MaGDaLena, il Sacro Femminino, legata anche all'amigdala, e legata anche alla ghiandola pineale e al terzo occhio
Un berretto frigio che poi si ritrova su Orfeo, su Apollo, sul Dio Mitra, sulla testa dei re Magi, i Sacerdoti/ astronomi del Dio Sole, che rappresentano le tre stelle di Orione, la cintura del Gigante del Cielo, a cui i nostri Giganti di Mont'e Prama sono connessi.
Stelle della Cintura che indicano la levata eliaca di Sirio, la stella dell'Iniziazione, il Sacro Femminino, in asse con il sole e le tre stelle della Cintura di Orione, quindi in perfetto equilibrio in quella che venne definita l'era dei Pesci, della Vesica Piscis, del Logos Divino in equilibrio, perché è il Femminino a guidare il Sole, come nelle Antiche civiltà prediluviane.
Nelle disposizioni astronomiche, vi è sempre traccia di un certo Codice Astronomico e delle forze che si muovono in esso, e che si ripercuotono sulla dimensione terrena.
Ci sarebbero tantissime cose da dire, ma mi premeva sottolineare, come il berretto conico con sopra un pomello, indossato dal Dio Ball, che richiama la Tanit, la conformazione a Menat, del pozzo Sacro di Santa Cristina, è rimasto, nel corso dei secoli e dei millenni, come iconografia di un copricapo che punta verso l'alto, come metafora della connessione con i piani spirituali, a cui ha naturale accesso il Femminino.
Basta pensare alla simbologia della stella a 5 punte, simbolo di Venere, la cui punta superiore è un connessione con l'elemento etere, simbolo di tutti i Femminini, la Tanit, Asherah, Iside, Cibele.
Femminino che è il portatore del Serpente, la Sophia, l'Ofiuco, che governa, e al contempo, protegge il serpente, come l'iconografie delle Madonne con il tallone nudo, sopra la testa del serpente.
A difesa o a protezione?
Credo proprio a difesa.
Perché la Conoscenza va preservata, e le custodi dei Grandi Misteri Iniziatici, sono sempre stati i Femminini.
Dai misteri Isiaci, a quelli Eleusini, e molti altri.
Nella nostra tradizione sarda, è rimasta traccia di questo copricapo, nel tipico copricapo sardo, "sa berritta", che nella sua conformazione allungata e ripiegata conica, rimanda a quell'estensione tipica del berretto frigio, che rappresenta la connessione con il Divino, attraverso il Femminino.
E qui ritorniamo alla simbologia del Serpente /Femminino.
Come l'ureo egizio.
Come la stessa rappresentazione del nostro Bronzetto Ofiotauro, il Bronzetto di Nule, dalla testa di serpente.
'Ofiotauro, una creatura dal corpo di toro, e coda e testa di serpente, che rimanda anche ad un binomio presente anche in un pozzo di Marina di Torregrande (Or) in cui sono presenti, presumibilmente 12 serpenti, e un'evidente rappresentazione di un Toro.
( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/10/ofiotauro-simbolo-del-toro-e-del.html?m=0)
Perché Toro e Serpente, sono indissolubilmente legati.
Maschile e Femminile, sulla ciclicità del tempo, il Serpente Orobourus, la simbologia circolare, presentissima in Sardegna. Coppelle, simboli, pozzi sacri, nuraghi, come i due aspetti cosmogonici, metaforici della sinergia della creazione, lungo le dinamiche saturnine, crono-logiche del tempo, della ciclicità femminile.
Tiziana Fenu
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