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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

sabato, maggio 11, 2024

💛Auguri Sacra Madre Sarda

 

Auguri, Sacra Madre Sarda💛


Dea Madre di Cuccuru Is Arrius

(Cabras, in provincia di Oristano) ritrovata in un’ampia necropoli ipogeica del Neolitico Medio (cultura di Bonu Ighinu).

All’interno delle 19 tombe che formavano la necropoli furono ritrovate statuine femminili di stile volumetrico-naturalistico, appartenenti quindi ad una tipologia ampiamente attestata in varie località del Mediterraneo, fra le più note Malta, la Turchia, la Grecia la stessa penisola Italiana. Queste statuine presentano testa cilindrica e volumi di busto e cosce molto accentuati, la loro posizione è stante e le mani aperte lungo i fianchi. La nostra “dea madre” fu ritrovata nella tomba 386, una tomba a camera circolare scavata nell’arenaria con pozzetto verticale d'accesso.

La datazione risale al 4800 a.C. circa. 


Questa Dea Madre straordinaria, che accompagnava le anime dei defunti nell'altra dimensione, è di una raffinatezza delicatissima. 

La fine decorazione del copricapo, e la precisione e l'accuratezza nei minimi dettagli, è una caratteristica degli abili artigiani Sardi che troviamo anche nella raffinatezza decorativa di certi particolari nei Giganti di Mont'e Prama.

Il copricapo, di forma circolare, richiama la circolarità del nuraghe, ma anche la ciclicità della vita, la circolarità della completezza, la massima perfezione geometrica di unione.

Circolare come un grembo, dove il maschile e il femminile, la vita e la morte, il sole e la luna, si incontrano e si sovrappongono, ad enfatizzare e sublimare in bellezza, la danza della vita, come in un "ballu tundu" circolare infinito, in un susseguirsi di cicli di "nascita/morte/rinascita", sottolineati da quelle tre bande circolari che fungono da decorazione intorno al cerchio del copricapo.

Le decorazioni laterali, che fungono da copriorecchie, rivelano questa complementarieta' di opposti. 

La parte centrale del modello decorativo, è formata da un quadrato, che indica l'elemento terra, la Forma del Sacro Femminino, magnetico, dove si manifesta l'idea, l'intento del Mascolino, che invece ha un'energia elettrica.

La Sacra Madre è Terra, quadrato legato ai quattro punti cardinali, ai quattro elementi naturali(aria, acqua, fuoco e terra) che generano la vita. 

Come le "4+4" linee trasversali che attraversano il quadrato. 

Quattro con il verso verso sinistra, e quattro con il verso verso destra, in modo che, intersecandosi, formino delle losanghe romboidali, che simboleggiano la vulva femminile, il simbolo della vita stessa, della riproduzione, della moltiplicazione. 

Un incontro tra maschile e femminile che crea la griglia, la tessitura della vita. 

Complementarietà di opposti sottolineata anche dai doppi semicerchi che decorano il quadrato centrale sui tre lati. 

Due semicerchi sovrapposti per ognuno dei tre lati del quadrato. 

Il semicerchio del percorso diurno del sole, da est verso ovest, e il semicerchio del percorso della luna, nel verso contrario. 

La direzione della luna, infatti, è da Ovest verso Est, mentre per il suo moto apparente nel cielo, a causa della contemporanea rotazione della Terra nello stesso verso, essa sembrerà come trascinata dalla volta celeste in senso contrario, e perciò da Est verso Ovest. 

E questi due moti semicircolari, del Sole e della Luna, rappresentati in modo "accoppiato" in numero di due, e ripetuti tre volte, come un fiore della vita a tre petali, sommati tra loro, danno come somma un numero sei. 

Numero sei, che negli Arcani Maggiori corrisponde al numero degli Amanti, dell'Unione, della bellezza, come abbiamo visto tante volte, parlando anche del sei riguardo il fiore della vita nella maschera dei Boes. 

Una Sacra Unione che si realizza nella terra, in quel "4 materico", che è sottolineato sia dalla forma quadrata della parte centrale della decorazione, sia dai quattro elementi lunghi e decorativi, che pendono lateralmente e sul retro della testa(dove però non vi è la decorazione centrale). 

Elementi che, sommati tra loro, per tre volte, danno come somma un numero dodici, numero sacro, chiamato, qui in Sardegna, "su Santu doxi", il "santo dodici", che in riduzione teosofica, diventa un "1+2", quindi un tre. 

Il tre monadico della creazione per eccellenza. 

Ed è proprio tutta questa simbologia della creazione e della vita, di cui questa piccola Dea.

19 Tombe nella necropoli.

19 è un Numero Sacro.

Da sempre rappresenta il Sole, inteso come energia primaria, archetipale, nella quale convergono le due polarità, maschile e femminile.

È la risoluzione, la completezza, l'intero, l'unione del numero e  Sacro Archetipo Ebraico Uno, l'Aleph, la polarità maschile, che si concretizza nel grembo della polarità femminile, nell'Archetipo nove, Teth, esattamente come la rappresentazione dell'ultimo simbolo solare a destra, nella fascia alta(quella "spirituale", del percorso iniziatico), dell'altare di Santo Stefano a Oschiri, come ho già approfondito  fa(https://maldalchimia.blogspot.com/2022/04/altare-di-oschiri.html?m=0), il quale è rappresentato da una circonferenza, con 19 coppelle intorno.

Un simbolo talmente radicato, nel corso delle civiltà, in ogni periodo, da essere rimasto anche negli Arcani Maggiori dei Tarocchi, dove il Sole, è rappresentato proprio dall'Arcano XIX.

Quindi, una necropoli dove è presente la sinergia della luce e del buio, del Sole e della Luna, della vita e della morte, e dove l'alchimia è resa possibile anche dalla disposizione e dalla scelta estetica, di manifestare la presenza divina, solarizzante, di rinascita, divinizzante, anche attraverso la simbologia numerica, che esplica ed enfatizza il messaggio subliminale e spirituale della materia, della nuda pietra, della terra stessa come grembo di vita che si perpetua anche dopo la morte, che è solo una parentesi di transizione tra i due passaggi. 


Questa Dea Madre è custode e depositaria di questo passaggio.

Dea Madre, insieme all'altra, sempre di Cuccuru s'Arriu, sempre risalente allo stesso periodo, che anticipa, come psicopompo, quello che sarà lo scarabeo egizio, oltre 4000 anni dopo(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/lo-scarabeo-umanoide-egizio-khepri-e-la.html?m=0)

Dea Madre che sta in una località chiamata "Cuccuru S'Arriu"

"su Cuccuru", la sommità del Fiume.

La sorgente, quindi, in altura, sul monte simbolico, simbolo dell'Unione con il Divino.

Il Fiume, l'acqua, l'elemento simbolo del Sacro Femminino.

Acqua che trasporta, che purifica, che dona la vita, che custodisce le memorie degli Antenati 

Dea Madre che è depositaria del ciclo della vita,  della vita e della morte. 

La Madre amorevole che accompagna nell'altra dimensione, perché lei è Madre Arc. 

È Arcobaleno. 

È Arca. 

È Arco che unisce. 

È Archetipo Sacro, Matrice di tutta la simbologia, che riporta all'Origine, alla vita. 

Lei è Madre. 

Da cui tutto ebbe inizio. 


Tiziana Fenu 

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Auguri Sacra Madre Sarda






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