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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

sabato, gennaio 18, 2025

💙Cassandra

 Perché la verità è energia che tutto spazza. 

Ha una Bellezza incontaminata. 

Un'energia propria. 

È indomabile. 

La verità è di tutti, ma non per tutti. 

Per tutte le donne ridotte al silenzio, non ascoltate, punite per i loro talenti, per la loro Bellezza e Verità. 

"E questo è il mio viso stravolto.

Un viso che non sapeva di poter essere bello" .

Cassandra, principessa troiana di straordinaria bellezza, figlia di Priamo, re di Troia, ed Ecuba, scelta da Agamennone come preda di guerra, come concubina, come schiava. 

Cassandra dalle doti profetiche, sacerdotessa del tempio di Apollo, che predice la distruzione di Troia, per mano dei Greci nascosti nel cavallo di Troia. 

Secondo la versione più famosa,  Apollo le donò la dote profetica in cambio del suo amore, ma lei, una volta ricevuto il dono, rifiutò di concedersi; adirato, il dio le sputò sulle labbra e con questo gesto la condannò a restare sempre inascoltata. 

Trovo stupendo questo "Monologo per Cassandra di Wislawa Szymborska" (1967)

E ho trovato intensamente stupendo e drammatico quest'opera in cui Aiace rapisce Cassandra. 

Aiace d'Oileo fu un principe della Locride che partecipò alla guerra di Troia.

Spregiatore degli dei, durante la notte della presa di Troia non esitò a violentare la profetessa Cassandra nei pressi dell'altare di Atena. 

La stessa Cassandra cercò anche di resistere aggrappandosi al simulacro della vergine Pallade Atena, ma con violenza Aiace trascinò via la ragazza facendo cadere anche la statua. 

Per questo motivo, Atena punì tutti i combattenti greci rendendo loro difficile il ritorno in patria.

Secondo l'Odissea (libro IV), infatti, Aiace fu vittima di una tempesta sul tragitto verso casa, e la sua nave affondò. Poseidone ebbe pietà di lui e lo salvò, facendolo naufragare su un isolotto. Tuttavia l'eroe, ancora preda della propria arroganza, si convinse di essersi salvato con le sole sue forze e gridò, sfidando gli dei a cercare di ucciderlo; irato, Poseidone fece affondare lo scoglio dove l'aveva lasciato e lo fece annegare.

Secondo un'altra versione, riportata da Virgilio nell'Eneide, Aiace fu ucciso da una folgore scagliata dalla dea Atena, come vendetta della violazione compiuta 


SZYMBORSKA (1967)


Sono io, Cassandra.

E questa è la mia città sotto le ceneri.

E questi i miei nastri e la verga di profeta.

E questa è la mia testa piena di dubbi.

È vero, sto trionfando.

I miei giusti presagi hanno acceso il cielo.

Solamente i profeti inascoltati

godono di simili viste.

Solo quelli partiti con il piede sbagliato,

e tutto poté compiersi tanto in fretta

come se mai fossero esistiti.

Ora rammento con chiarezza:

la gente al vedermi si fermava a metà.

Le risate morivano.

Le mani si scioglievano.

I bambini correvano dalle madri.

Non conoscevo neppure i loro effimeri nomi.

E quella canzoncina sulla foglia verde –

nessuno la finiva in mia presenza.

Li amavo.

Ma dall’alto.

Da sopra la vita.

Dal futuro. Dove è sempre vuoto

e nulla è più facile che vedere la morte.

Mi spiace che la mia voce fosse dura.

Guardatevi dall’alto delle stelle 

– gridavo –

guardatevi dall’alto delle stelle.

Sentivano e abbassavano gli occhi.

Vivevano nella vita.

Permeati da un grande vento.

Con sorti già decise.

Fin dalla nascita in corpi da commiato.

Ma c’era in loro un’umida speranza,

una fiammella nutrita del proprio luccichio.

Loro sapevano cos’è davvero un istante,

oh, almeno uno, uno qualunque

prima di –

È andata come dicevo io.

Solo che non ne viene nulla.

E questa è la mia veste bruciacchiata.

E questo è il mio ciarpame di profeta.

E questo è il mio viso stravolto.

Un viso che non sapeva di poter essere bello.

(trad. di Pietro Marchesani, 2009)


Aiace d'Oileo porta via Cassandra, opera dell'artista Solomon Joseph Solomon, 1886.


Tiziana Fenu 

Maldalchimia.blogspot.com 

Cassandra



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