Si sta parlando tanto del fenomeno della luna riflessa nel pozzo di Santa Cristina, manifestatosi ieri notte, dopo 18, 6 anni
Ma devo sottolineare che siamo già da un po' in lunistizio maggiore, già dal plenilunio di Dicembre, e lo saremo fino ad aprile.
Ne ho parlato proprio riguardo il plenilunio di Dicembre( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/12/15122024-plenilunio-in-gemelli_15.html?m=0) in cui sottolineavo come il plenilunio di Dicembre, fungesse da dimensione preparatoria per il lunistizio maggiore di gennaio 2025
Scrivevo:
"Come il Sole, anche la Luna sorge ad est e tramonta ad ovest, seguendo la rotazione quotidiana del nostro pianeta. E come per il Sole, il punto in cui spunta non è sempre lo stesso: il fatto che il nostro asse di rotazione è inclinato, e che anche l’orbita della Luna lo è rispetto all’eclittica, fa sì che questa si muova sull’orizzonte orientale, sorgendo sempre più a nord, per poi tornare indietro e raggiungere un estremo a sud.
Il punto più a nord e quello più a sud in cui sorge la Luna nell’arco di un mese sono chiamati lunistizi, mentre gli estremi assoluti di questo ciclo (il punto più a nord e più a sud in cui può sorgere la Luna) sono definiti lunistizi maggiori, e vengono raggiunti una volta ogni 18,6 anni, circa, appunto.
Essendo dei punti di riferimento fissi, è pensabile che i creatori di Stonehenge, il grande calendario megalitico lunisolare, possano averli incorporati nella loro struttura megalitica, utilizzandoli magari all’interno di un gigantesco calendario lunare, o come date rivestite di un valore spirituale, simile a quello dei solstizi.
Ma qui in Sardegna abbiamo un luogo sacro, il pozzo di Santa Cristina, in cui, oltre le altre manifestazioni ierofaniche in particolari periodi dell'anno, e il fenomeno dell'ombra capovolta per gli equinozi( ( approfondimenti che trovate nei miei scritti a riguardo nel mio blog, o in pagina su JanaSophia) per il lunistizio maggiore, la luce della luna si specchia perpendicolarmente sul pozzo.
Un pozzo Sacro, quello di Santa Cristina a Paulilatino, che marca con estrema precisione anche il punto astronomico denominato lunistizio medio.
Questa precisione indica che il valore di questo pozzo, non è solo rituale, legato alle dinamiche astronomiche, ma anche previsionale, attraverso l'osservazione dei moti della luna, in modo da prevedere le eclissi.
Al di là delle geometrie astronomiche, che hanno un riverbero sulla dimensione megalitica dei luoghi di culto dei nostri antenati, è molto probabile che gli Antichi abbiano dato un'attenzione particolare alla luna piena vicina al solstizio invernale( quindi, lo sguardo è puntato sul plenilunio di lunedì 13 gennaio, con Archetipo Nun, le acque trasformatrici e Arcano Maggiore XIV della Temperanza, perfettamente pertinente con la dimensione trasmutativa di questo lungo ciclo lunare, con luna piena in Cancro, che si accosta moltissimo al ciclo delle eclissi lunari, dette di Saros, di 18 anni e 10 od 11 giorni, dipende dall'anno bisesto) momento associato alla simbologia della rinascita.
Infatti, i nostri pozzi Sacri e le Domus de Janas, e in generale le nostre architetture megalitiche, sono orientate proprio ai solstizi, che rappresentano gli opposti, gli estremi, la dialettica tra la vita e la morte.
La discesa necessaria alla rinascita
Una rinascita, che ancestralmente, archetipalmente, è da sempre identificata con la sinergia degli Opposti.
15 Dicembre, plenilunio in Gemelli
13 Gennaio, plenilunio in Cancro, segno d'acqua.
Due segni doppi.
Lunistizio nel Grembo del Cancro, la porta degli Uomini, complementare alla porta degli Dei del Capricorno.
Il Grembo terreno, in cui la luna ritroverà il suo riverbero, si riconoscerà, nel grembo del pozzo di Santa Cristina.
Una simbologia straordinaria, se consideriamo che il plenilunio sarà sotto l'Archetipo Nun di trasformazione
Nun, balena in arabo.
Sarà come il ventre della balena che ha avuto in gestazione trasmutativa, la trasmutazione di Giona.
Giona, signore dei solstizi.
Ma era già Jana, la custode dei solstizi, nelle nostre Domus de Janas, millenni fa, luoghi sacri di trasmutazione, così come i pozzi sacri, perfettamente orientati ai solstizi, compreso il Santa Cristina, il cui ingresso è orientato, nel suo ingresso, verso sud-est, come molti altri, all'alba del solstizio invernale, in cui domina, in questo orientamento, sud-est, l'elemento maschile, fuoco e aria, che va a fecondare, simbolicamente, l'elemento terra e acqua, Femminino, della struttura.
Ma di questa dimensione, ho approfondito tante volte.
Godiamoci questo importante momento preparatorio di rinascita, quest'anno, particolarmente sentito".
Questo per sottolineare che, il plenilunio è oggi, e sicuramente si sarà data maggior attenzione alla data di ieri, visto che era di domenica, per una questione di maggiori catalizzatori e visitatori, rispetto ad oggi, lunedì, giorno feriale.
Ma l'attenzione deve essere puntata verso il plenilunio di oggi, che traguarda, proprio in funzione della sua luna piena, il lunistizio maggiore.
Ho approfondito e spiegato perché è così importante rispettare le tempistiche dei pleniluni in questo ciclo lunare.
Per i nostri Avi, aveva una forte simbologia alchemica di trasmutazione, legata a ritualistiche che ancora sono custodite, energeticamente, nella stessa matrice del pozzo, della sua stessa struttura.
E, almeno per una volta, non snaturiamo, in nome di un marketing da turismo, quelle che sono sempre state tempistiche universali dettate dall'Universo.
Per quanto il fenomeno si sia manifestato anche ieri, è oggi, plenilunio in Cancro, tra l'altro, altamente simbolico, perché totalmente legato agli archetipi del Femminino, come ho già avuto modo di approfondire, oggi è nei giorni scorsi, quindi di Madre Luna, che il fenomeno si manifesta al suo apice e al culmine della sua straordinaria simbologia e potenza alchemica.
Sul Santa Cristina, ho scritto e approfondito tanto, lo sapete, e riguardo le ierofanie, non solo al Santa Cristina, ho sempre dato una speciale importanza poiché rappresentano una manifestazione tangibile della dimensione divina.
Lo è anche il riflesso della luna nel pozzo, poiché lega, in un discorso simbolico continuativo, in una koine' semantica ricca di rimandi, anche i nostri luoghi sacri tra loro.
Questo ciclo lunare di 18,6 anni, di accosta al ciclo lunare di 19 anni, manifestato nell'altare delle 13 lune di Oschiri, del quale ho approfondito tempo fa ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/08/altare-tredicesima-luna-ampliato.html?m=0)
"Ma, ancora maggiormente preciso del calendario solare gregoriano, è quello tropico, che è sempre un calendario solare, ma che va dal solstizio di inverno, in un anno, fino a quello dell'anno successivo.
Questo calendario conta fino a 12 lune piene in un anno (3 per ogni stagione), e ogni volta ogni tre anni circa, il calendario tropico conta 13 lune piene in un anno, cosicché una stagione può avere anche 4 lune piene invece che tre.
Ma non sono esattamente 13 lune in un anno.
Sono esattamente 12,268.
Questo scarto di 0,268 lunazioni porta al fenomeno della tredicesima luna solo 7 volte ogni 19 anni, cioè quando la somma delle frazioni di lunazione annuale, diventa un' intero, circa ogni 2,7 anni.
Questo fenomeno viene ancora calcolato come la terza luna di una stragione che ne conta quattro.
Un fatto che viene ritenuto altamente propiziatorio.
I mesi sinodici non si riferiscono alle lune piene, ma alle lune nuove, perché una lunazione comprende il periodo da una luna piena all'altra.
Quindi abbiamo un anno lunare, distribuito in 12 lunazioni e un terzo(1/3), che è un fenomeno ciclico, e inizia dalla prima luna nuova del mese di marzo, dalla Primavera
Si continua per 12 lunazioni di 29 giorni ciascuno, fino ad arrivare alla luna nuova dell'anno successivo, sempre a marzo.
Il tutto, discostato dall'anno solare calendariale, ma allineato invece con le stagioni
Quindi 12 lunazioni certe in un anno, e una volta ogni due anni e 7 mesi, una tredicesima lunazione, la luna detta "Intrusa", che rimette le cose a posto.
Le lunazioni cadono sempre a cavallo di due mesi, come i segni zodiacali
Quindi con due lune nuove (di cui la seconda, la tredicesima, sarà la luna dello scrigno) o due lune piene(di cui la seconda, sarà la luna intrusa), possiamo avere certezza della tredicesima Luna.
E, cosa assolutamente straordinaria, anche il pozzo di Santa Cristina a Paulilatino, racconta di questa straordinaria geometria lunare legata alla Tredicesima Luna.
Poiché quasi ogni 19 anni, anche qui, si osserva una precisa astronomia lunare.
Cioè, si osserva che la linea passante tra il nord della base della cupola e il foro apicale (l’oculus) risulta inclinata rispetto alla verticale, secondo un angolo che caratterizza il punto in cui la luna stessa attraversa il meridiano durante il cosiddetto lunistizio maggiore settentrionale.
Che è il momento astronomico in cui la luna raggiunge il punto più alto del suo ciclo (la massima declinazione, in termini tecnici), che dura circa 18,6 anni
Oltre all'altro fenomeno per il quale, nei mesi di settembre (dal 21 al 23 alle ore 12.00) e di marzo (dal 18 al 21 alle ore 11.00), in occasione degli equinozi, il sole illumina perfettamente il fondo del pozzo di Santa Cristina, penetrando attraverso il vano scale e riflettendosi poi sull’acqua.
Il sole, con i suoi raggi, si riflette sull’acqua del pozzo. In questa circostanza l’osservatore, negli ultimi 6 scalini interni, può vedere la propria ombra riflessa sull’acqua e proiettata capovolta sulla parete della camera a tholos di fronte.
Cioè, praticamente, sia le tredici coppelle dell'altare di Santo Stefano a Oschiri, considerando quella doppia, sulla prima della serie, intorno a quella più grande centrale, che la disposizione del pozzo di Santa Cristina, da (osservatorio lunare), rilevano lo stesso periodo di tempo, il periodo della tredicesima Luna.
Uno, inciso sulla pietra, nell'altare di Oschiri.
Uno, "inciso" nell'acqua, nel pozzo di Santa Cristina.
Infatti ogni 18 anni e 6 mesi, quando la luna raggiunge la sua altezza massima, la sua luce attraversa l’apertura sulla sommità del pozzo, riflettendosi sull'acqua.
Questo fenomeno ha un' alto valore sacrale, poiché stiamo parlando dei Riti Sacri di Esbat, quelli legati alla tredicesima luna, poiché l'acqua di luna, benedetta da queste lunazioni, durante questi Esbat, sono estremamente carichi energeticamente, sia per le divinazione, che per gli incantesimi.
La Tredicesima luna è collegata al mondo degli spiriti, ai reami dell'oltretomba, agli antenati.
È una luna oscura, che porta in sé estrema energia alchemica, trasformativa.
Vengono richiamate, in queste lune, gli spiriti delle Antiche Madri, come le banshees, in alcune culture, quelle che sono in contatto con il mondo dei morti, e la pietra più usata in genere, è l'ossidiana.
Mi viene in mente il rito dello specchio di ossidiana presso la cultura tolteca.
Il rito di iniziazione, di divinazione per le curandere, alle quali viene fatto il Dono di vedere attraverso lo specchio di Ossidiana, attraverso l'oscurità della sua pietra, e di poter fare delle divinazioni, o riuscire vedere il passato attraverso esso.
È una luna nella quale si deve morire a se stessi, e rinascere nel grembo della madre, nelle acque uterine del pozzo sacro.
24 gradini per scendere e 12 superiori, pur se impraticabili, ma simbolici, per risalire, nel pozzo di Santa Cristina.
Si entra da uomini, imperfetti, ci si depura, e si rinasce.
Se ne esce alchemizzati, trasformati, alleggeriti, divinizzati, e si risalgono i 12 gradini verso il Divino, che in riduzione teosofia diventano il "3", la Sacra Triade Creativa, l'uomo solare, capace di creare alchemicamente.
Immagino la potenza del riflesso di questa tredicesima luna, celebrata durante l'Esbat, con il suo riflesso argenteo, in tutta la sua potenza, che illumina e benedice l'acqua nel pozzo
La volta ogivale del pozzo è alta 7 metri
Sette, sono le volte nelle quali, nell'arco di questi quasi 19 anni, si creano 13 lune piene in un anno.
Il tredicesimo Sacro Archetipo Ebraico è la Mem, una delle tre Lettere Madri, che indica le ancestrali Acque creatrici, amniotiche.
Le acque mnemoniche, della memoria, degli Antenati. Qui in Sardegna il culto delle acque è di prioritaria importanza.
L'Archetipo Mem è legato anche al concetto di Morte (Arcano Maggiore XIII).
[nota: ieri eravamo in Archetipo Mem, e oggi Nun, il successivo]
Acqua come simbolo di vita e di morte, di trasmutazione, di nascita e rinascita continua
Niente è lasciato al caso, nella Sacra Geometria dell'Antica Civiltà Sarda.
Avevo già scritto, in un mio precedente post, proprio sul pozzo di Santa Cristina, come questo, sia perfettamente inscrivibile, nella sua planimetria, all'interno della Sacra Vesica Piscis.
Una simile struttura, che gioca anche su particolari Ierofanie all'interno, in particolari momenti , con estrema precisione di calcoli astronomici che poi si riflettono, appunto nei riflessi della stessa luna nell'acqua della cisterna, e nella tholos come riflesso di sé stessi, che non può che essere stata edificata seguendo i parametri della Geometria Sacra, della Sezione Aurea.
Perché Sacro è ciò che comunica.
La superficie dell'acqua, circolare, come uno specchio di ossidiana, nel quale uno vede riflesso se stesso e ciò che è stato, quando si immerge dentro per la purificazione, nel passato di ciò che è stato.
E sulla parete della Tholos, ancora, come uno specchio di ossidiana, quando dopo la purificazione lunare, si viene baciati dal sole, dal fuoco, e si vede la propria immagine riflessa, capovolta, come una rinascita, stavolta solare( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/ombra-capovolta-santa-cristina.html?m=0)
Perché si rinasce, si viene alla luce, con la notte e con il giorno.
Con la luna e con il sole.
Nel grembo buio delle acque amniotiche della cisterna circolare del pozzo, e attraverso il sole che ci mostra un riflesso di noi, come potremo essere, una volta purificati dall'acqua, da Madre Acqua, e dal Sole, dal Padre Cosmico, divinizzati con il Fuoco.
Perché si nasce, si rinasce, attraverso l'Acqua e il Fuoco.
Nell'altare di Oschiri, sempre tredicesima lunazione, al suo massimo splendore, e forse la coppella grande centrale indica la luna piena nella sua massima luminosità, nella sua massima energia.
Ma molto più probabilmente il sole.
Fuoco e acqua per purificare e rinascere.
Immagino queste coppelle, usate per celebrare degli antichi riti di divinazione con l'acqua, con il riflesso della luna sull'acqua. E poi del sole
Riti che avevano entrambi gli elementi, come nel Pozzo di Santa Cristina.
Sole e Luna
Riti celebrati in luna piena, però, probabilmente.
Perché si celebra custoditi dalla magia della notte e si "sigilla" con il fuoco della luce solare, quando si rinasce a nuova vita.
Come il riflesso dell' immagine capovolta che rinasce, baciata e benedetta dal Sole.
Rivoltata, rinnovata.
Un calendario Sacro, quello delle Tredici Lune. È lo Tzolkin, il Sincronario Maya Galattico, che mi appassiona da sempre, perché rivela le energie presenti nel giorno della nostra nascita, e come queste si armonizzino tra loro, secondo il ritmo della nostra Anima, dove il tempo è arte`.
E i nostri Antichi Padri e Madri hanno fatto di quest'Arte, poesia, in ciò che ci hanno lasciato e che resterà per sempre.
Tiziana Fenu
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Foto Carlo Pelagalli
Lunistizio maggiore al Santa Cristina
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