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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

mercoledì, febbraio 26, 2025

💙La notte di Shiva, 26 febbraio

 Questa notte si celebra la "notte di Shiva", a completamento e chiusura della  festa di Mahāśivarātri.

Un ciclo di celebrazioni che si è aperto il 14 febbraio, per onorare il Dio Rudra, di cui ne offre una descrizione Mircea Eliade, nella sua "Enciclopedia delle religioni"

RUDRA è un dio vedico, precursore della grande divinità induista śiva. Il nome rudra deriva dalla radice verbale rud («ululare, ruggire»), dalla quale prende l’epiteto di «urlatore». 

La radice rud significa anche «ros- so» (come l’inglese ruddy); tutto ciò suggerisce che la prima idea della divinità sia stata ispirata dalle nuvole rosse di tempesta o dal rumore del tuono. rudra non ha correlativi nelle altre mitologie indoeuropee.

Alcuni studiosi credono che il primo prototipo di rudra possa essere fatto risalire a un sigillo della Valle dell’lndo nel quale sono raffigurati quattro animali che circondano una figura seduta. Questo sigillo e alcuni testi vedici indicano un legame tra rudra e gli animali. Come Signore degli animali (paśupati), egli è sia il loro protettore sia il loro distruttore, ambivalenza comune in molte mitologie. L’animale associato più frequentemente a rudra è il toro, simbolo di pioggia e fertilità. Tipicamente, la figura del sigillo della Valle dell’Indo è seduta in una postura che sarà associata successivamente alla meditazione yogica, portando qualcuno a postulare un’origine non aria del suo ruolo postvedico di asceta mendicante par excellence.

La consorte di rudra è pṛśni, il cui nome indica una borsa di pelle per l’acqua, chiaramente un riferimento alla pioggia. Questa associazione è rafforzata dai riferimenti che il ṛgveda fa a rudra come apportatore di pioggia fecondatrice. 

Rudra è invocato in soli quattro inni del ṛgveda, sebbene compaia anche nelle saṃhitā successive e nei brāhmaṇa. Gli inni ṛgvedici lo descrivono come un dio ben vestito alla guida di un cocchio, con arco e frecce. Questi inni cercano di allontanare la collera di un dio terrificante e distruttivo che scaglia le sue frecce letali alla cieca su uomini e bestie. 

Oltre agli dei del vento, vāyu-vātāḥ, nei veda vengono associati a rudra anche i rudra e i marut, che si spartiscono rispettivamente i tratti benevoli e quelli ctonii. 

Pare che la parola marut, derivata dalla radice mṛ («morire»), significhi spirito di un morto. Il culto stesso di rudra conferma la sua connessione a yama, il dio della morte, agli spiriti dei morti e alla dea nera nirṛti. 

Le oblazioni che gli sono riservate nonché il luogo e la modalità dell’offerta sono caratteristici di una divinità ctonia. 

La consorte di rudra in epoca successiva è rudrāṇī, o mīḍhuṣī.

Quest’ultima, come pṛśni, rappresenta la funzione di rudra come «elargitore di pioggia», e lo collega indirettamente alla fertilità, elemento che risale al periodo della Valle dell’Indo. 

Ciò spiega forse l’adorazione di rudra nel simbolo fallico, che rimpiazzò successivamente la sua raffigurazione antropomorfica in modo pressoché totale.

Nella letteratura vedica, rudra è connesso intimamente ad agni e a soma. 

Infatti, nel suo potere, nel suo fulgore e nella sua capacità distruttiva è quasi un alter ego di agni. Come soma, egli risiede sulla cima di una montagna, sul Monte Mūjavat in particolare,

[...] Sia lo Yajurveda sia i brāhmaṇa testimoniano l’evoluzione dell’unione sincretica di Rudra con altri dei sino alla fusione finale con śiva; il suo successore mitologico. 

Il complesso «rudra-śiva» è per questo motivo spesso usato dagli studiosi della tradizione per designare la fusione mitologica e cultuale di śiva con il suo precursore vedico.

In seguito al sincretismo piuttosto antico con altre divinità indigene regionali o tribali, rudra diventa un conglomerato di tratti diversi. 

La sua evidente ambivalenza nei confronti del sacrificio lo testimonia. 

Nel ciclo mitologico śivaita successivo, rudra è abbandonato dal sacrificio o gli è negata una parte in quello a dakṣa. Infuriato, egli distrugge il sacrificio, uccidendo gli uomini e ingiuriando gli dei. Questi tratti antivedici continuano a moltiplicarsi fino a portare il dio rgvedico che garantiva beni, perdonava i peccati e benediceva i suoi devoti ad assumere una personalità doppia che combina tratti benevoli e malevoli"


Come ho scritto, il Dio Rudra, celebrato in questi 11 giorni, dal 14 febbraio, è correlato sia all'elemento Acqua, sia all'elemento Fuoco, e questa notte del 26 febbraio, è celebrata come la grande. notte di Shiva/Rudra, suo precursore vedico, in cui si celebra il matrimonio tra Shiva e la sua paredra Parvati, espressione del potere creativo ( Shakti) di Shiva

Legati all'ancestrale simbologia di Rudra, sono i Rudraska, i Sacri Mala curativi, che significano letteralmente "lacrime di Rudra", composti da 108 semi più uno, considerato extra, di piante appartenenti al genere Elaeocarpus, considerato l’albero di Shiva.

Shiva, la cui rappresentazione creatrice, è rappresentata dallo Shiva Nataraja 

Oggi siamo di mercoledi

Mercurio, unione degli Opposti 

26/2/2025 

Sacro Archetipo Ebraico Qoph, il diciannovesimo, con funzione legante, correlato all'Arcano Maggiore XIX del Sole. 

Un Archetipo importante. 

Oggi celebrano, in onore del Sole. 

Il dio Rudra, nella sua forma più distruttiva, così come Shiva, era legato ai Sacrifici. 

Shiva, che è presente, nella forma di Shiva Nataraja, anche al Cern

Ne parlai un un mio scritto, vi lascio il link per gli approfondimenti a riguardo ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/shivanarajaeclissi.html?m=0) 

Una simbologia molto importante, perché si lega anche alla simbologia del Cern e a tutto che di oscuro  ruota intorno ( trovate ulteriori approfondimenti a riguardo all'interno del mio scritto, nei link di riferimento).

Quando ci sono celebrazioni importanti, vengono sfruttate come recettori di energie negative, lo sappiamo benissimo, e siamo anche a ridosso di un novilunio importante, con 7 pianeti allineati e sotto un Archetipo Nun di trasmutazione. 

Come ho già scritto nel mio post sul novilunio di venerdì, se l'Universo, con le sue corrispondenze, ci sta spingendo ad una integrazione, ad una dialettica propedeutica al punto di equilibrio, compresa questa celebrazione di oggi, che è una celebrazione importantissima di purificazione, integrazione, celebrata con la cenere Sacra, di contrappasso,  questi momenti vengono sfruttati per celebrare votati al negativo. 

I 7 pianeti allineati sono perfettamente in linea con la simbologia di questa celebrazione, in cui il velo di Maya si assottiglia. 

L'unione Sacra delle due polarità, è finalizzata a questo risveglio, a questa trasmutazione. 

Al sentire una profonda connessione con l'Universo. 

Le energie negative, si sentono eccome. 

Si muovono in sordina. 

Come un sottobosco. 

In una mistificazione continua. 

Persino Madre Terra, cerca un suo equilibrio, come può. 

Per questo motivo, l'Universo, ci sta aiutando, con ciò che può. 

Sta a noi, riconoscerlo, e rimanere centrati nella sua frequenza. 

Anche stavolta smuoveranno qualcosa. 

C'è troppa energia in gioco. 

Stiamo. 

E osserviamo con distacco. 


Tiziana Fenu ©®

Maldalchimia.blogspot.com 

La notte di Shiva, 26 febbraio















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