Nel XV secolo a.C. i sardi specializzarono una serie di tecnologie architettoniche per disegnare con le pietre una serie di eleganti forme di cui oggi non riusciamo a capire il significato più profondo. Forse si tratta di simboli legati alla fertilità e a rituali di rinascita. Altri studiosi li riferiscono alla spiga di grano e all'agricoltura. Poi c'è chi sostiene che siano solo suggestioni visive, e aggiunge che in realtà i nuraghi sono abitazioni o luoghi militarizzati nei quali risiedevano i re. Il mio pensiero è che un lavoro così raffinato è frutto di ideologie che nulla hanno a che fare con la guerra. Siamo di fronte a edifici straordinari che hanno richiesto una articolazione di competenze ancora oggi di difficile comprensione: progettazione, scelta dei materiali, trasporto, taglio e lavorazione, sollevamento e posizionamento dei blocchi, consolidamento, decisione sulla geometria del tessuto murario. In tutto ciò c'erano anche da programmare e realizzare la scala, le nicchie, gli orientamenti e le rifiniture. Erano menti superiori.
Pierluigi Montalbano
Maldalchimia.blogspot.com
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