La Dama di Baza è un'opera, ritrovata nel 1971, appartenente popolo celtibero dei Bastetani, un popolo che viveva a sud est della Penisola iberica.
Menzionati da autori classici, i Bastetani erano territorialmente i più importanti e occupavano la regione di Almería e la regione montuosa di Granada. Le tribù a ovest dei Bastetani sono generalmente raggruppate come "Tartessian", dal nome Tartessos dato alla regione dai Greci. I Turdetani del Guadalquivir.
Considerando che Tartesso poteva essere identificato con la stessa Sardegna, come sostengono molti studiosi, direi che questo è un particolare da non trascurare.
Una figura femminile adornata, riccamente vestita, con decorazioni, che mi hanno colpito molto.
La figura è seduta su un trono, che da un lato presenta una nicchia dall'apertura quadrata, forse per riporre le ceneri della Dama in questione.
Dopo l'opera di restauro e conservazione, la scultura, risalente al IV secolo a.C., è stata collocata nel Museo archeologico nazionale di Spagna a Madrid proprio nella stessa sala della Dama di Elche e la Dama di Ibiza.
Mi colpisce, di questa statua, la decorazione del velo, a scacchi bianchi e rossi, come la nostra "scacchiera" della Domus de Jana di Pubusattile, a Villanova Monteleone, in provincia di Sassari, qui in Sardegna.
Decorazione che indica la sinergia del Maschile e del Femminile, la sinergia creatrice, che attraverso quella "piattaforma virtuale" di 64 quadratini, 8 per ogni lato, permette il passaggio del defunto ad una dimensione spirituale.( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/la-scacchiera-de-sa-pala-larga-bonorva.html?m=0)
Gli orecchini riprendono la figura della seduta del trono, un cubo.
Perché lei, non solo domina la dimensione terrena, che è rappresentata dal quadrato( è quadrato anche l'ingresso delle Domus de Janas( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/gli-ingressi-quadrati-delle-domus-de.html?m=0), ma domina una dimensione spazio temporale, rappresentata dal cubo, come se dominasse anche la dimensione spirituale.
La "spalliera" del trono, è estremamente somigliante alla rappresentazione delle corna taurine, molto allungate, che si trovano nella nostra Domus de Jana più bella, la Domus de S' incantu a Putifigari, in Provincia di Sassari, come vedete dalle immagini del mio post (https://maldalchimia.blogspot.com/2022/04/allineamento-domus-sincantu.html?m=0)
O forse sono ali.
Ali che rappresentano metaforicamente la simbologia della dea Maat, con le grandi ali spiegate, la dea della Giustizia, della Verità, dell'Armonia.
Uno psicopompo che protegge amorevolmente le anime dei defunti, con le sue ali aperte..
La simbologia delle ali, e quindi dell'uccello psicopompo, è rivelata da quel piccolo uccellino che questa Dama tiene nella mano sinistra, il lato del Femminino.
Perché è il Femminino, ad accompagnare i defunti, nel viaggio di ritorno nel grembo di Madre Terra.
O forse è una pavoncelle sarda, da sempre Custode dell'albero della vita, e quindi anche della dimensione ultraterrena? (https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/mi-e-sempre-piaciuta-la-pavoncella_28.html?m=0)
Di questa Dama, mi hanno colpito anche le decorazioni, le tre file di decorazioni sul décolleté.
La prima, sul collo, presenta tre moduli, simbolo della triade creativa, ma anche del potere di "nascita/morte/rinascita", tipico del Femminino, lunare.
La seconda fila, presenta delle decorazioni che ricordano molto la stele centinata delle nostre Tombe dei Giganti in Sardegna.
Una stele, simbolicamente, catalizzatrice del potere fecondante del sole, che viene accolto dalla stele, come se fosse un "banduddu" (ne hanno la forma, e "bandoni", in sardo, molto simile a "banduddu" significa "secchio", usato per la mungitura del latte) che riceve il sole, per fecondare la terra (o l'acqua) che ospita il defunto, e farlo rinascere a nuova vita(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/il-banduddu-e-le-tombe-dei-giganti.html?m=0)
Poi, nella terza fila decorativa, vedo delle decorazioni che ricordano le nostre antiche brocche sarde, dalla forma doppiamente conica, che ricorda il rombo della vagina, e la forma del corpo femminile, con le due estremità affusolate.
Un simbolo dell'acqua, del Femminino.
La gioielleria Guskin di Dorgali, in provincia di Nuoro, ha ripreso questa conformazione romboidale, creando dei bellissimi ciondoli che riprendono la simbologia della nostra Antica Civiltà Sarda. (https://maldalchimia.blogspot.com/2022/07/guskin-gioielleria-dorgali.html?m=0)
Una Dama stupenda ed enigmatica, una creatura androgina, sicuramente, che ha degli aspetti in comune con le nostre più importanti simbologie, misteriosa come poche.
E forse, sta in questo mistero, tutta la sua Bellezza.
Qualcuno la definisce la Dama di Atlantide, come la Dama d'Elche.
E se davvero Atlantide era la Sardegna, come molti ricercatori sostengono, si spiegano anche queste evidenti affinità.
Tiziana Fenu
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