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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

lunedì, luglio 18, 2022

💛Cerchio Sacro Palmavera

 Prendo spunto da un post di prof. Montalbano di due giorni fa (https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=5424011337664355&id=100001666287370) che riporto integralmente

"La Sardegna antica riserva sorprese ogni qualvolta ci si affaccia verso un paesaggio. Lungo le coste si rimane affascinati dai colori del mare, della vegetazione, delle rocce. Tuttavia, può capitare di fare una passeggiata in un sito archeologico e trovare pietre lavorate in forme bizzarre. Siamo ad Alghero, in una sala del complesso nuragico Palmavera, a pochi metri dal lungomare che conduce a Capo Caccia. Una scultura a forma di nuraghe a torre, poggiata su un basamento realizzato con pietre elegantemente lavorate a  spicchi per formare un raffinato altare circolare. L'edificio che la contiene è ampio e circolare, misura circa 10 metri di diametro, e presenta un sedile che corre lungo tutta la parete della sala. Potrebbe ospitare comodamente 50 persone sedute in assemblea. Sarebbe interessante capire perché i sardi di 3000 anni fa si radunavano intorno ad un totem posto al centro della loro comunità. 

Era il simbolo di una divinità? 

Era l'ombrello protettivo della loro società? Volevano ricordare gli antenati costruttori di torri? 

Qual è il vostro pensiero?"


Espongo il mio pensiero a riguardo, che ho già esposto brevemente nei commenti al post, due giorni fa. 

Il cerchio è uno dei primi simboli che l'umanità ha utilizzato per rappresentare il Sacro. Un ponte tra cielo e terra. I Pianeti sono tondi, il sole, la luna. Tondi dono gli iridi degli occhi, porta dell'Anima.

Il cerchio è protezione, è alleanza.

Al centro del cerchio, puoi dominare visivamente ogni prospettiva. E il centro del cerchio è adatto ad ospitare l'insondabile, la perfezione, la dimensione spirituale.

Il Divino.

Chi fa parte del cerchio, si sente parte di questa dimensione spirituale, crea un contatto animico con il Divino.

Al centro, di questo cerchio, è la stessa rappresentazione del nuraghe, secondo me, veicolo di questa connessione.

Un nuraghe che rappresenta l'elemento luminoso, il focolare inteso come punto di luce intorno al quale creare casa, comunità, appartenenza.

La stessa radice "Nur", riporta all'ambito solare, luminoso, all'elemento fuoco, e nel contempo, all'elemento acqua, poiché Nun, che presenta la stessa radice "Nu", è concettualmente legato all'acqua ( una delle coppie di divinità cosmogoniche erano Nun e Nunet, gli Dei delle acque primordiali) e al concetto di trasformazione(il quattordicesimo Sacro Archetipo Ebraico è Nun, con funzione "trasformazione").

Acqua e fuoco come elementi coesi i della comunità, che si riunisce intorno al focolare e si organizza come comunità, intorno ai pozzi, intorno alle fonti d'acqua.

Due elementi sinergici,  fuoco e acqua, che rappresentano concettualmente l'energia maschile e femminile, che sono presenti anche nella stessa Struttura del nuraghe.

Nuraghe che è contemporaneamente cielo e terra, perché tende verso l'alto, ma è radicato nella terra.

Che è contemporaneamente pieno e vuoto, fallico e uterino, in quanto si erge in modo molto Mascolino, ma accoglie, nel suo sacro spazio vuoto, l'elemento femminile del vuoto cosmico nel quale può avvenire la creazione, come un utero.

La forma conica può essere vista infatti, sia come maschile, fallica, che femminile.

Conica

Cono

Cuneo

Cunnu(nome dell'apparato riproduttivo femminile in sardo).

Infine, il nuraghe, come elemento di unione tra cielo e terra, in cui si manifesta anche visivamente, tangibilmente, il Divino, attraverso le ierofanie che riportano il cielo nella terra.

Sappiamo quanto sono importanti le ierofanie in Sardegna, lo avevo espresso in un mio post. Servono per altarizzare la materia, per manifestare il Divino nella materia ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/05/simbologia-delle-ierofanie-in-sardegna.html?m=0), non solo nei nuraghi, ma anche nei pozzi sacri( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/ombra-capovolta-santa-cristina.html?m=0) 

È proprio nei nuraghi che avviene la trasfigurazione divina( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/trasgirazione-solstizio-estivo.html?m=0) 

Lo vediamo nelle ierofanie della testa del torello, che si manifestano nei nostri nuraghi, come nel nuraghe di Santa Barbara a Villanova Trushedu, con il corno sinistro leggermente più corto, perché indica la conformazione della costellazione del Toro, via di rinascita, tappa ultima, lungo l'asse della via Lattea, dopo la morte( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-y-taurina-di-ascensione-lungo-la-via.html?m=0) 

Il nuraghe centrale, quindi, come in questo caso,, come altare, che porta nella dimensione del cerchio sacro, il Divino, che il nuraghe rappresenta, con la sua energia degli opposti, che è una caratteristica del Divino..

Se questo nuraghe al centro, consente anche l'accensione di un piccolo focolare, può darsi che siano state attivate delle fumigazioni, che consentono il contatto con il Divino, con gli spiriti degli antenati, poiché il fumo tende verso l'alto, ed è veicolo della dimensione divina.

Se questo spazio sacro veniva utilizzato come "sala delle riunioni", sicuramente si chiedeva la presenza energetica anche degli antenati, per arrivare a sagge decisioni.

Non poteva che essere il nuraghe, il simbolo della comunità, il focolare, l'elemento coesivo e rappresentativo di una comunità perfettamente connessa alla dimensione divina, al cosmo con le sue traiettorie planetarie ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/05/i-nuraghi-riflesso-dellarmonia-musicale.html?m=0).

Conformazioni circolari, ne abbiamo tante, in Sardegna, alcune veramente simboliche come quella di Goni, a Pranu Mutteddu, a cui sono particolarmente legata per la simbologia.

Il cerchio sacro della vita ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/goni-il-gone-della-vita.html?m=0) 


Tiziana Fenu

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Cerchio Sacro Palmavera




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