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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

venerdì, luglio 01, 2022

💚Apollo

 Da un post in un gruppo, "Il sondaggio" 

https://www.facebook.com/groups/210974976999246/permalink/595086551921418/

"Il Dio sole Helios, raffigurato su una lampada di bronzo, in un manufatto ritrovato in Siria e risalente al III secolo aC, esposto al Fitzwilliam Museum Cambridge". 


Questa rappresentazione è molto particolare, perché è evidente un'energia androgina. 

Nelle antiche civiltà matriarcali, gilaniche, il Sole era associato a divinità femminili, così come la luna era associata ad una divinità maschile (vedi anche il Dio Sin in ambito sumero). Le energie opposte sono sempre state reversibili, si sono alternate nel corso dei secoli, fino a stabilizzarsi nelle società patricentriche. 

La H di Helios, la dice lunga sul quel fattore mercuriale, rappresentato dalla H(nella nostra scrittura prenuragico, protocanainica, la H è assimilata alla Tanit), che è di ambito femminile. Il Mercurio alchemicamente, ha un'energia femminile. Questo Helios è femminilizzato. Ha il copricapo a raggiera con 9 raggi, Archetipo 9, Teth, tanti quanti sono i mesi solari di una gestazione. Ha anche un accenno di Omega, come la Dea Hator(altra H), con i capelli disposti ad Omega, con quel ricciolo finale, sicuramente tutto un residuo di quella che era una primordiale divinità femminile. 

La testa coronata con 9 raggi(elemento femminile), unita alla simbologia fallica del "busto/corpo" di Apollo, esemplificato dal numero 1.

1+9> 19

Il 19 era, ed è, il simbolo del Sole, in qualsiasi civiltà. Ancora oggi, negli Arcani Maggiori dei Tarocchi, il XIX  è l'Arcano Maggiore del Sole. 


Ma di questa valenza androgina, che poi, per via del patricentrismo, è stata radicalizzata in maschile, nei cognomi Sardi, diventando "Puddu", piuttosto che "pudda", ne avevo già parlato in un mio post sul Basilisco, figura molta sentita nella nostra tradizione e cultura sarda

(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/basilisco-e-il-mito-di-medusa-in.html?m=0) 

"Il basilisco, anche a livello esoterico, nonostante la sua fama di animale terrificante e temibile, è uno dei 5 importantissimi animali della fase alchemica di trasformazione, le cui uova sono covate dalla grande  gallina alchemica e queste cinque fasi alchemiche, con i relativi animali corrispondenti, rappresentano le trasformazioni a  cui siamo chiamati per  consentire l'evoluzione. 

Il corvo rappresenta la prima fase, la Nigredo,  dove si deve morire a se stessi, e dove si lavora con il fuoco

La seconda fase è l'Albedo, rappresentata dal cigno, una fase di purificazione e di grande quiete, prima della terza fase, la più importante, quella rappresentata dal basilisco, dove vi  è l'unione del principio attivo e recettivo, tra maschile e femminile, rappresentato da questo  essere metà uccello(gallo/maschile /solare) e metà serpente (femminile/lunare) 

Dove il gallo rappresenta la purezza 

Infatti nei tempi passati, tra i greci e latini,  il gallo bianco era  consacrato a Zeus e ad Apollo, simbolo della luce e della vita , il "gallo solare"  ( emblema solare nelle popolazioni dell'antica Asia) che si oppone al simbolo del serpente, il rettile dell'oscurità e della morte,

Il basilisco rappresenta la fase alchemica  più importante, quella dell'unione del  maschile e del femminile, della luce con le tenebre, del Sole e della luna. 

Unione delle degli opposti che è sempre stata importantissima nella rappresentazione e nelle  manifestazioni nella cultura Sarda, in ogni aspetto, come ho sempre sottolineato

Vi è sempre questo equilibrio di polarità sempre presente, di  acqua e fuoco, di luna e sole, di Padre e Madre Creatori, che agiscono sempre in sinergia

Con l'unione dei due opposti, poi subentra la quarta fase, rappresentata dal pellicano, che si squarcia il petto per cibare i propri figli con il proprio sangue

Questa è la fase della moltiplicazione

Mentre la quinta fase è rappresentata dalla Fenice, dalla Rubedo, la rinascita, il compimento dell'Opera alchemica, il rinascere dalle proprie ceneri

E non è un  caso che tra questi animali, sia proprio il basilisco ad essere maggiormente rappresentato in Sardegna

Un animale che seppur terribile è molto potente, e rappresenta quel Unione degli opposti della  Kundalini madre, la Kundalini Shakti che genera e che crea in senso cosmico

Questo serpente energetico, la Kundalini, che è la nostra Energia vitale, connessa alle energie dell' Universo, con le due nadi, maschile e femminile, che è assopito nel perineo e che si snoda attraverso la  colonna vertebrale. 

Ed è proprio nel perineo ( quella zona indefinita androgina, quella "Udda/vagina", che indicava l'antico sintagma sacrale sumero "andare verso il sole" [ "ud da"] da una interpretazione di prof Dedola, della "pudda/gallina", che non è né ano né utero, ma è perineo, la zona sacra , dove vi è il potere generante dell'androgino, che crea l'uovo Cosmico, e quindi non nasce né prima l' uovo, né la gallina.

Sono inglobati l'uno nell'altro, poiché nasce da un'entità androgina gallo che si unisce con un' altro gallo. 

L'Uovo cosmico è perineale, è sia maschile che femminile, è ano e vagina insieme, e il basilisco rappresenta l'entità androgina che nasce da un gallo ed è covato da rospi

L'uovo cosmico, che è il "vaso di cottura" dei processi alchemici. 

Solo il basilisco può consentire questa trasformazione alchemica importantissima, di unione del femminile e del maschile, dell'acqua con il fuoco. 


Nella Basilica della Borgogna in un monastero benedettino dedicato a Maria Maddalena via è un capitello chiamato Capitello numero 51, chiamato "il basilisco", e si trova nella zona nord della Basilica, a nord come la  Stella Polare, in una zona dove non arriva la luce, ed è ornato solo con  foglie di Giglio araldico, che corrispondono alla Rosa ermetica della Maria Maddalena. 

Perché il Basilisco, nella sua accezione più positiva e non penalizzata dai vari bestiari medioevali e dal retaggio misogino e patriarcale della mitologia greca, viene ad identificarsi con il Sacro Femminino, con la Maria Maddalena, che ha integrato in sé il principio degli opposti, del maschile e del femminile. 

Questo aspetto è molto interessante se consideriamo che il basilisco era considerato e venerato  dagli egiziani come simbolo di eternità. 

Il basilisco è come il fuoco primordiale che prelude alla trasformazione dei metalli, alla trasformazione del piombo in oro

Ha lo sguardo di potere caratteristico della Medusa, e infatti simbolicamente, il  basilisco rappresenta anche il potere

La Medusa, le Gorgoni, non sono altro che l'evoluzione dell' incalzante patriarcato che avanzava, e che spazzava via ogni traccia di quello che fu il culto della Dea Serpente delle antiche civiltà gilaniche, dove il serpente era il simbolo della saggezza, che univa la vita, la morte e la rinascita. 

Il mito della Dea Madre del Neolitico, dal 7000 al 3000 a. C., inizialmente viene rappresentato da questa Dea Madre venerata nell'africa del nord, quella che poi si ritroverà nella Medusa, Regina delle Amazzoni, di cui rimane però solo l'aspetto legato alla morte. 

Ma piano  l'ideologia patriarcale e androcratica, si fanno sempre più strada e tutte le  maggiori rappresentanti del male e della bestialità verranno  rappresentate da elementi femminili, come le Gorgoni, le Erinni, le Arpie, le Chimere"


Ho voluto riportare uno stralcio un po lungo, drl mio post, per sottolineare come il Gallo, sia androgino, come lo sono tutti gli "avatar" che lo rappresentano, Apollo, Cristo, Mitra.. 

Il nostro elicriso sardo, si erge nelle campagne, come un gallo dorato che solleva la cresta. 

Gallo consacrato al Sole e alla Luna, perché aveva assistito alla nascita di Apollo e Artemide. 

Sacro anche ad Asclepio, il Dio della medicina, rappresentato dal caduceo, perché per poter essere in grado di guarire, e, per poter guarire, le due energie opposte, devono stare in equilibrio. 

Il suo canto si sente al sorgere dell'alba, quando è più forte l'energia mercuriale trasmutatrice. 

Metafora usata anche nei Vangeli, quando Cristo dice a Pietro "Prima del sorgere dell'alba, mi rinnegherai tre volte". 

È la simbologia alchemica del tre, "nascita /morte/rinascita". Pietro deve passare per il disconoscimento, per il tradimento, prima di diventare la "pietra d'angolo" della nuova spiritualità. 

Pietro, era una pietra, in effetti, simbolicamente. Femminino.

Ad angolo, come il pube femminile..

E, ancora una volta il Femminino, depredato..

La Madre Pietra, Custode dell'Umanita. 


Tiziana Fenu 

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