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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

venerdì, luglio 01, 2022

💛Stele di Chemosh

 Mi ricollego al mio post di poco tempo fa(https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/stele-israele-con-capovolto.html?m=0) 

 riguardo Israele e le catacombe che compongono la necropoli di Beit Shearim nella valle di Jezreel, risalenti al II secolo d.C. e che per secoli sono servite come luogo di sepoltura principale per gli ebrei al di fuori di Gerusalemme, dove abbiamo un simbolo uguale al nostro capovolto della stele di Laconi( 2700 aC circa) e anche la "metà" di quello che è il Labirinto di Benettutti, a 7 percorsi.

Questo, dopo aver notato, parlando del solstizio estivo(https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/solstiziopales.html?m=0) in cui di manifesta la ierofania sul 12° anello della tholos a Santa Cristina( ierofania che si manifesta anche il 21 aprile molto probabilmente, per onorare la dea Pales, la dea dei pastori, protettrice del bestiame, della pastorizia, celebrata dagli antichi romani per la creazione di Roma sul Colle Palatino), che anche la Palestina ha come radice Pales 

Anticamente la Palestina era parte di una regione conosciuta come Canaan dove sorsero anche i regni di Israele e di Giuda. Il termine 'Palestina' si riferiva originariamente ad una piccola area meridionale della Cananea, abitata dai Filistei( Sardi-Filistei?), che arrivarono in quest'area durante l'Età del Bronzo, attorno al 1276 a.C

Etimologicamente si parla di Palestina come terra dei Filistei, mentre il ricercatore e scrittore Tom Robbins ha suggerito che il nome 'Palestina' abbia origine da Pale, antica divinità androgina, venerata nella regione di Canaan. Se così fosse, allora Palestina significherebbe 'Terra di Pale".

E oggi ritrovo un altro indizio che mi riporta in Palestina, in Israele.


Nella prima immagine, stele che si trova in Israele, che mostra un Dio con toro di testa sulla Bamah presso la porta della città di antica Betsaida, VIII sec aC. 

Probabilmente si tratta di Chemosh , antica divinità semitica.

Noto subito la conformazione della Stele, come la stele centinata delle esedre delle Tombe dei Giganti

Provando a capovolgere questa immagine, si vede chiaramente la somiglianza con il nostro capovolto delle stele di Laconi e il capovolto delle Domus de Janas di Oniferi 

Toro

Capovolto

Pugnaletto

Israele

Sardegna....

Israele/Sardegna

Chemosh era considerato l'elohim dei Moabiti, di pari importanza a Yahweh, il presunto dio vero, universale.

Nella stele di Mesha(850 aC, vi è una ricca descrizione fatta da Mesha, signore dei Moabiti) il quale paragona Chemosh (la sua padedra era Astarte, e noi abbiamo anche un tempio di Astarte, sul promontorio della Sella del Diavolo, il quale, credo che sia un osservatorio astronomico dei solstizi) alla stessa stregua di Yahweh, poiché, anche nel nome di Chemosh, vennero uccise tante persone, e a Chemosh, Mesha, immolo' il suo primogenito, come Yahweh chiese di far passare nel fuoco i primogeniti. 

Chemosh, o Kemosh, deriva da "kemo Ish", che significa "come un uomo".

Rappresentava una investitura, una persona reale che simboleggiava l'incarnazione di Dio, così come Cristo, simboleggiava l'incarnazione di Dio, un Elohim, che non significa Dio, ma un suo rappresentante. 

Moabiti e ammoniti, entrambi discendenti dallo stesso patriarca Lot, avevano come divinità Moloch e Camosh, che rappresentavano il culto straniero di YHWH, l'Ellion, il superiore, l'unico Giudice il padrone del cielo e della terra, il quale assegno' terre, sia agli uni che agli altri

Dio veniva chiamato "haShofet", il Giudice, l'unico Giudice.

Un YHWH che, nella Bibbia, ordina massacri, guerre e conquiste.


Nella seconda immagine, abbiamo invece una stele di pietra dedicata al "dio lunare con le corna", trovata nel 2019 in un sito chiamato et-Tell, a nord del Mar di Galilea, che potrebbe essere stata l'antica capitale del regno di Ghesur.  (Credito immagine: Ivgeni Ostrovski/Autorità israeliana per le antichità)

Sulle alture del Golan è stato scoperto una roccaforte di 3000 anni contenente un intaglio di misteriose figure con le corna.  E potrebbe essere stato costruito dal regno di Ghesur, un alleato del re israeliano Davide


Un complesso fortificato, una roccaforte, che  risale probabilmente all'XI o al X secolo a.C.  È costituito da pareti di masso di basalto larghe quasi 5 piedi (1,5 m).  Tra le rovine c'erano perline, ceramiche, un anello e parte di una statuetta rotta di una donna che regge un tamburo.  Ma la scoperta più emozionante all'interno del forte è stata una grande pietra scolpita con due figure umane simili a bastoni con le braccia tese.  Le figure sfoggiano ciascuna due corna e sembrano essere in piedi accanto a un oggetto sconosciuto.

Leonardo Melis ne parlava già 18/20 anni fa nei suoi libri

1050: i Phelets (i Sardi pelagsi) colonizzano il territorio che da loro prenderà il nome di Palestina, si insediano in Gaza, Ashdod, Gath, Ekron, saccheggiano Shiloh e sconfiggono Saul, re di Israele, nel 1005. Periodo biblico: i Giudici


E po abbiamo la terza immagine, che riporta la stele di Magacela, risalente al 1100 aC circa, ritrovata nell'Iberia meridionale, in Spagna.

Una stele che è considerata la stele di Tartesso, la mitica Tartesso, che molti studiosi, considerano si trovasse in Sardegna, identificandola con Tharros, in provincia di Oristano, sul litorare occidentale.

È innegabile che anche in questa rappresentazione, che potrebbe essere di tipo ritualistico funerario, ci siano riferimenti alla nostra simbologia sarda.

Anche qui abbiamo una figura stilizzata, nella stessa posizione della rappresentazione del Dio Chemosh, e del nostro capovolto nella stele di Laconi.

Abbiamo anche qui la rappresentazione di una testa, un elmo, forse, dotato di corna, una lancia, forse un bastone del potere, come tengono in mano i nostri bronzetti che rappresentano i capotribu', come il capotribu' di Uta.

Abbiamo tre piccole coppelle allineate, lungo questa lancia/bastone, e cinque, verso l'estremità inferiore.

La lancia /bastone, potrebbe rappresentare anche la via Lattea, la via della rinascita dopo la morte, un elemento chiave della spiritualità degli Antichi Sardi, come ho già avuto modo di esprimere tante volte.

Le coppelle in basso, cinque, rappresentano Sirio, che si pone al lato opposto della costellazione del Toro, che, con Aldebaran, il suo "occhio rosso", e le Pleiadi, rappresenta la tappa ultima della via della rinascita.

Anche il solco trasversale che attraversa il busto, ricorda il nostro pugnaletto sardo, messo esattamente così, di traverso, nelle rappresentazioni dei nostri bronzetti Sardi.

Poi, per quanto riguarda quello che sembrerebbe uno scudo, posto ai piedi  del guerriero, con questi tre anelli circolari, mi ricorda, Inanzittutto gli scudi nuragici Sardi, che erano rotondi, ma soprattutto, una conformazione che conosciamo molto bene, quella del "catino" circolare, esattamente con tre anelli come questo, della Domus de Janas "S'Incantu" di Putifigari, in provincia di Sassari.

Sono i tre anelli alchemici della "nascita/morte/rinascita", della trasformazione alchemica.

Infatti, nel secondo anello, quello centrale, ci sono 15 coppelle. Il 15 era un numero sacro, al centro del ciclo lunare/ovulatorio.

Il giorno più fertile del ciclo, quello dell'ovulazione, della possibile rinascita dopo la morte.

Invece, nel terzo cerchio, partendo dall'esterno, abbiamo 10 piccole coppelle, che si agganciano a quella che sembra una Y centrale.

Il decimo Sacro Archetipo Ebraico, è la lettera Yod, con funzione "concentrazione", la prima lettera del tetragramma divino YHWH, o del trigramma divino YHW, così come lo troviamo qui in Sardegna, a rappresentare la divinità solare, luminosa, taurina/uterina, androgina.

Quindi, ecco che abbiamo tre rappresentazioni, tra Spagna e Israele, che ci parlano di una rappresentazione iconografica diffusissima in Sardegna, le corna taurine, il capovolto, la Y del trigramma divino YHW( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/04/yhw.html?m=0), le tre stelle della cintura di Orione, i tre cerchi concentrici, tra l'altro, molto Atlantidei, quel pugnaletto di traverso.

Tanta roba, da approfondire.

Forse YHW nasce qui in Sardegna, poi, viene esportato, come culto, in Israele, in Palestina, la terra di Pales, la divinità campestre protettrice dei pastori e delle greggi, dove già c'erano insediamenti Sardi, come appurato da nostri ricercatori e studiosi, e i Giganti di Mont'e Prama, ne sono i rappresentanti semidivini.

Ultimamente, molti tasselli, della nostra storia perduta, vanno in quella direzione.

O vengono?

La ricerca continua..


Ps.. Tra le altre cose, la barca di Gesù, come un Fassones di Cabras.. Uguali..

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Tiziana Fenu

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