Interpretazione simbolica dell'altare di Santo Stefano ad Oschiri.
Riprendo un mio scritto di approfondimento riguardo l'altare di Santo, di un anno fa( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/04/altare-di-oschiri.html?m=0)
Stefano, poiché oggi è la celebrazione di Santo Stefano, un santo che venne lapidato.
Il Santo della "pietra", viene chiamato, invocato per le "pietre" che si formano nel nostro corpo, i calcoli renali.
Sarà per questo, che venne edufucata una chiesa, dedicata proprio a questo Santo, in questa zona Sacra, perché non poteva che essere tale, visto il ricco simbolismo.
L'altare, di forma serpentina, quindi legata al simbolismo alchemico della trasmutazione, e alla simbologia del serpente, cosi presente nella nostra Antica Civiltà Sarda, di cui ho parlato e approfondito altre volte, con tre dossi, come il serpente alchemico presente in ogni civiltà, e rappresentato anche nell'antichissimo monolite di Mamoiada a tre anse( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/monolite-di-mamoiada.html?m=0) , è orientato verso est/sud est.
Il sud est, è l'orientamento dell'alba nel solstizio invernale, perfettamente in linea con la simbologia alchemica di trasmutazione, di cui è portatore il Solstizio invernale, come ho scritto sullo Yule, a riguardo.
Vorrei sottolineare, altre volte che " il pozzo di Santa Cristina, di cui ho approfondito tante volte, è orientato, nel suo ingresso, verso sud-est, come il nuraghe Sisini, all'alba del solstizio invernale, in cui domina, in questo orientamento, sud-est, l'elemento maschile, fuoco e aria, che va a fecondare, simbolicamente, l'elemento terra e acqua, Femminino, della struttura"( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/09/orientamento-solstizio-invernale-pozzo.html?m=0)
Amo questo altare cosi particolare e ricco di simbolismo.
Siamo nell'altare di Oschiri, in provincia di Sassari, risalente al 3000/3500 aC, in piena cultura di Ozieri, in una vasta necropoli dove ci sono anche una decina di Domus de Janas
La rappresentazione si svolge su due moduli, in una roccia di circa 10 metri, uno superiore e uno inferiore, dove sono presenti una serie di nicchie, alternate nella loro forma quadrata, triangolare e circolare, che variano anche di profondità
In basso ci sono 14 nicchie, in alto 7 nicchie, per un totale di 21.
Numero 21, che ridotto, diventa 3, la perfetta triade creativa.
Questa disposizione del "sopra/sotto", con il "sotto(14) in numero doppio rispetto al sopra(7), mi ricorda la stessa distribuzione dei gradini di molti pozzi sacri, qui in Sardegna stesso. Come per esempio, nel pozzo di Santa Cristina, dove troviamo 24 gradini per scendere e 12 gradini speculari, impraticabili, che simboleggiano l'ascesa verso il Divino, allegeriti, in numero inferiore, dopo la discesa, il battesimo, nelle acque purificanti del pozzo Sacro. Si entra da umani e se ne esce da esseri divinizzati, più leggeri.
Idem per la disposizione di questi simboli.
14 simboli in basso, e 7, la metà, in alto dove è rappresentata maggiormente la dimensione spirituale, con tutta la simbologia anche delle piccole coppelle che accompagnano i triangoli e la circonferenza.
Cinque simboli a forma di triangolo e tre a forma quadrata.
La sequenza è questa
1)Triangolo con angolo a 60°
2)Quadrato con doppia cornice (sormontato da un triangolo con una croce greca al suo interno)
3)Triangolo con angolo a 72 °
4)Triangolo diverso dagli altri due,.
Sopra si esso, un quadrato, sormontato da un altro triangolo
5) un rettangolo con una forma trapezioidale sulla parte superiore, sormontato da un triangolo ad angolo 72° con 19 coppelle intorno
6)un triangolo ad angolo a 72 ° sormontato e comunicante con un altro triangolo isoscele.
A sua volta, questo triangolo, come gli altri due ai suoi lati, risulta "incoronato" da 25 coppelle
7)un quadrato sormontato da un triangolo, sua volta attorniato da 15 coppelle
8)un triangolo ad angolo 72°
9)un quadrato sormontato da un triangolo
10)un quadrato sormontato da una circonferenza, circondata, sembrerebbe, da 19 coppelle
Gli ultimi quattro, sembrerebbero dei quadrati smussati, alcuni, sul lato superiore . Non credo eccessivamente importanti, dal punto di vista simbolico, se non per il fatto, che simboleggino Madre Terra, la dimensione terrena, nella fascia bassa dell'altare, mentre quella alta è in connessione con il Divino, con i movimenti astrali.
Oltre a questo grande modulo, vi è anche un piccolo altare di cui già approfondito svariate volte( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/08/altare-tredicesima-luna-ampliato.html?m=0), l'altare delle tredici lune, e ancora dietro, una roccia bassa, piana, nella quale è inciso un rettangolo che presenta delle coppelle intorno, in direzione nord.
Alla sinistra dell'altare, una roccia con incisioni triangolare, un bancone, e un'altra roccia con 14 coppelle disposte in modo orizzontale, e, poco distante, un'altra roccia con tre quadrati disposti come come le tre piramidi di Giza, Micerino, Cheope e Chefren, rivolte verso Orione.
Niente di strano, perché abbiamo visto più volte, come anche i Giganti di Mont'e Prama siano legati ad Orione.
Nella chiesetta di Santo Stefano, datata al 1492 abbiamo un betilo nuragico, e sulla facciata due volti femminili, probabilmente della Dea Astarte, molto presente in Sardegna.
Ricordiamo, come ho scritto in un mio precedente post, che un tempio di Astarte era presente anche a Cagliari, sulla Sella del Diavolo(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/astarte-e-il-menat.html?m=0
- . https://maldalchimia.blogspot.com/2023/07/sella-del-diavolo-e-solstizi.html?m=0)
Questo altare, nella sua forma globale, così sagomata, allungato, con tre anse sul dorso, mi fa pensare alle tre anse del serpente piumato, il serpente della creazione e della trasmutazione per eccellenza, che non è una prerogativa della cultura Maya ed Atzeca, come abbiamo visto in un mio precedente post, ma lo abbiamo anche nella nostra antica Civiltà sarda, con il monolite di Mamoiada, risalente ad un periodo di molto antecedente alla dimensione mitologica del serpente piumato(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/10/il-monolite-di-mamoiada.html?m=0) e nel simbolo della tribù dei Dan(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/il-simbolo-della-tribu-di-dan.html?m=0)
Simbolo della sinergia creativa degli opposti, dell'acqua e del fuoco.
Infatti, qui in questo altare, ci sono simboli sia maschili(il triangolo con il vertice verso l'alto, il fuoco) che femminili(il quadrato che rappresenta Madre Terra, con i suoi 4 elementi e i suoi 4 punti cardinali).
Infatti, un triangolo nella fascia superiore dell'altare, è coronato da 19 coppelle. Il 19 è un numero che da sempre indica il Sole, il Fuoco, l'energia creativa maschile, quella primordiale, androgina, formata dall'uno(primo sacro Archetipo Ebraico, Aleph, maschile, e il nove(nono Archetipo Ebraico Teth, il grembo, il Serpente, il Femminino), tanto da essere rimasto fino ai giorni nostri, come Arcano Maggiore XIX, nei Tarocchi, il Sole.
Indica anche la dimensione spirituale, l'elevatezza verso il Divino, il Padre creatore.
Il simbolo della montagna, dell'ascesi spirituale, della connessione con il Divino.
Il fatto che alcuni triangoli risultino "isosceli", quindi con due angoli di base molto vicini all'angolo di 72°, li accomuna, come tipologia simbolica, all'ingresso dei nuraghi (https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/l-ingresso-triangolare-dei-nuraghi.html?m=0) che hanno l'angolo a 72 °, e all'ingresso del pozzo di Santa Cristina, che presenta anch'esso, due angoli di base a 72 °(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/06/simbologia-angolo-72-nel-pozzo-scristina.html?m=0).
Scrivevo(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/le-tre-dee-madri-cosmiche-sarde-della.html?m=0)
" Il numero 72, il numero più importante inserito nelle mitologie di tutto il mondo, e anche nelle religioni, corrisponde agli anni necessari per lo spostamento di un grado precessionale durante la precessione degli equinozi, che è quel movimento della terra che fa cambiare in modo lento ma continuo, l'orientamento del suo asse di rotazione, rispetto alla sfera ideale delle stelle fisse.
Il sole equinoziale impiega 72 anni per spostarsi di un grado, e ogni costellazione occupa 30° dell'orizzonte celeste, su un totale di 360°
Quindi per percorrere tutte le dodici costellazioni e i 360° dell'orizzonte celeste, il Sole equinoziale impiega 2160 anni, solo per attraversare una costellazione (26.000 per attraversarle tutte, e completare il ciclo di precessione).
Quindi il 72, è un numero precessionale fondamentale, un numero Sacro, come i suoi multipli, inseriti all'interno di tutte le mitologie del mondo(ricordiamo, per quanto riguarda Osiride, i suoi 72 cospiratori che attentarono la sua vita, Seth compreso).
Settantadue anche come i nomi di Dio nella cabala ebraica, ma è presente in tutte le religioni e in molte varianti simbologie, proprio perché è legato ad un fenomeno astronomico.
E andando a curiosare e a sperimentare con gli angoli e il righello, scopro che le nostre tre stupende Dee Madri, hanno tutte e tre, una perfetta architettura di Forme, che presenta sia gli angoli a 72°, che una perfetta inscrivibilita' nella Vesica Piscis, come avevo già verificato con la Dea Madre di Cuccuru s'Arriu.
Non solo.
Ma questo angolo 72°, lo si trova anche negli ingressi dei nuraghi, conformati a triangolo acuto con angoli ai vertici, di 72°.
E non solo, le tre Dee Madri, nella loro parte centrale, dove si intersecano i due cerchi della Vesica Piscis, hanno un perfetto quadrato (dea madre di Cuccuru s'Arriu), trapezio(Dea Madre di Turriga) o quadrato(dea Madre di Mont'e d'accodi, e infatti ne ricalca la conformazione) che si inserisce perfettamente nella parte centrale della Vesica Piscis.
Cosa significa tutto questo?
Che esse sono il Ventre che accoglie la perfezione creativa dell'universo.
Quel settantaduesimo grado celeste, attraverso il quale avanza la precessione degli equinozi, la vita stessa.
Indica il passaggio, di grado in grado in grado, di costellazione in costellazione, per compiere il ciclo astrale completo.
Il 72 nella sua riduzione teosofica, nel '7+2', diventa un 9, che indica un ciclo completo, ma anche un grembo, il nono archetipo ebraico Teth.
E in questo grembo simbolico, le Dee Madri accolgono questo parametro, l'angolo di 72°, senza la cui progressione, non vi è vita.
Gli ingressi dei nuraghi a 72°, indicano ogni volta una nuova nascita.
Hanno scandito il passaggio da un grado all'altro, da una costellazione all'altra.
Hanno segnato il percorso della vita dell'umanità, su larga scala.
Era per loro, in quel periodo, il parametro indicatore dei calendari cosmici.
Nuraghi come calendari solari, ma anche come indicatori cosmici, visto che i loro ingressi, così ad "angolo acuto", segnano l' angolo necessario per l'avanzamento nella ruota celeste, seguendo la traccia del sole equinoziale, che ogni 2000 anni circa, cambia costellazione.
E avevano individuato nella conformazione del pentacolo, del pentacolo tracciato da Venere, che domina la costellazione del Toro, ogni 8 anni, il portale dell'ascensione.
La stella Aldebaran.
La Dea Tanit.
Il simbolo dell'Ankh.
Solo delle Dee Madri come queste, potevano portare, nella loro precisa struttura Sacra Geometrica, il simbolo stesso della vita, il 72.
L'angolo 72°, che si trova spessissimo nella architettura della nostra antica civiltà.
Entrare in un ingresso ad angoli a 72°, nei nuraghi, significa entrare nell'utero cosmico, nell'ingranaggio delle precessioni degli equinozi, nel cuore stesso della vita cosmica, con i suoi perfettissimi processi."
Questi angoli a 72 °, in questo altare di Santo Stefano, simboleggiano la connessione, l'essere parte di un processo cosmico che lo ingloba, che lo rende immortale, che lo rende partecipe della" grande Ruota del Tempo Cosmico".
Un tempo che è un "non-tempo".
Immortale.
Come il serpente con tre anse che rappresenta.
Che si rinnova, che cambia continuamente pelle, in un ciclo continuo.
Così come la presenza del triangolo equilatero, con gli angoli a 60°, che è la sesta parte di quell'esagono scolpito come un simbolo regale, nel mento del Gigante di Mont'e Prama( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/la-geometria-del-6-nel-mento-del.html?m=0).
Un parametro della Geometria Sacra, che poi verrà adottato come Cubito Reale, nella nostra civiltà, oltre che in quella Egizia(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/08/il-cubito-reale-sardo-simbolo-dei.html?m=0).
Non mi dilungo nella spiegazione, lo trovate nei link di riferimento.
Basti pensare soltanto alla perfezione dei nostri due nuraghi più belli, il Nuraghe Losa e il Santu Antine, dei perfetti triangoli equilateri con angoli a 60°.
Vedete, quindi, dunque, come tutti i simboli di questo stupendo e misterioso altare, che io sto cercando di decodificare, ma tanto, c'è ancora da scoprire, facciano riferimento a simboli, a certi parametri della Geometria Sacra già presenti nella nostra Antica Civiltà Sarda, e come i riferimenti numerologici delle coppelle rimandano ad una simbologia ben precisa.
Abbiamo visto le tredici coppelle intorno a quella grande centrale, simbologia della tredicesima Luna.
Abbiamo visto il Dio Sole creatore, il Fuoco Sacro, il primo triangolo da sinistra, nella parte alta, con 19 coppelle intorno.
Ma c'è anche il triangolo con 15 coppelle intorno, quello che sta sopra il quadrato, il terzo dei tre triangoli superiori, tutti e tre con coppelle intorno.
Il quadrato indica l'elemento femminile, Madre Terra, mentre le 15 coppelle, indicano il quindicesimo giorno, quello che sta proprio al centro, del ciclo lunare di 29 giorni, e quindi, anche del ciclo femminile, che corrisponde al giorno più fertile, quello dell'ovulazione.
Simbolicamente, quindi è un richiamo al potere creativo, fecondante, rigenerante, con una valenza femminile e maschile insieme, associata alla simbologia generale del serpente, che secondo me, questo altare rappresenta nella sua globalità
Il secondo dei tre triangoli superiori, che hanno le coppelle intorno, invece, quello centrale, presenta 26 coppelle.
Stranamente è collegato al triangolo inferiore.
Il numero 26 è il doppio di 13. I triangoli collegati tra loro, sono due.
Potrebbe trattarsi di due lunazioni di tredicesima luna(13 x 2, fa 26), e sappiamo bene che la tredicesima Luna era legata a precisi ritualismi di connessione con il mondo spirituale, con il mondo dei morti, degli antenati, quindi legata al concetto di nascita e rinascita.
Quindi abbiamo, nella parte superiore, tre triangoli, rispettivamente con 19/26/15 coppelle( su visione di alcuni video, che mi hanno aiutato nell'identificare il numero di coppelle)
Infine, la parte superiore, si chiude con una circonferenza con 19 coppelle intorno.
La circonferenza è la perfezione. Il 19 è non solo il sole, ma la sinergia creatrice, come ho già detto del maschile(1) e del Femminile (9)
Questa sequenza, non poteva che chiudersi con la perfezione del cerchio. La creazione si è attuata.
L'alchimia compiuta.
La trasmutazione si è manifestata
Ma indovinate quanto fa "19+26+15", che corrisponde al numero delle coppelle dei tre triangoli in sequenza, superiori?
Non ci potevo credere..
Fa 60.
60 come l'angolo a 60° del triangolo equilatero.
La perfezione dei nostri nuraghi più importanti.
La sesta parte del simbolo dell'esagono, della perfezione, del fiore della vita a sei petali, come il simbolo della Maschera dei Boes(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/il-fiore-della-vita-nella-maschera.html?m=0), come la stella a sei punte della Sartiglia, come i parametri sacri, gli angoli a 60°, e a 72°, che ritroviamo anche nelle proporzioni delle stesse statuine delle nostre Dee Madri, del nostro Guerriero di Teti(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/geometria-sacra-guerriero-teti.html?m=0, delle nostre Dee Madri.
Su un lato vediamo anche una sorta di "trono", con due triangoli isosceli incisi sul lato sinistro. Non ho immagini di questo. L'ho visto in un video.
Il trono regale, alchemico, delle due energie? Maschile e femminile?
Magari si svolgevano anche riti ierogamici, dando particolare importanza al periodo della tredicesima Luna.
Un altare altamente alchemico, legato al culto della Dea Madre, alla ritualistico della nascita e della rinascita, e alle sue dinamiche cicliche universali, implementate in una dimensione di Sacra Geometria che lo rende immortale, fuori dal tempo, eternamente presente e perfetto, nelle sue corrispondenze simboliche e numeriche, e che fa riferimento, quindi, anche a dinamiche stellari, cosmiche, e a precisi riferimenti stellari, visto che ci sono anche degli specchi astronomici quadrati, che servivano per creare coordinate anche terrene.
Questa è la mia personale e parziale interpretazione di ciò che ho potuto decodificare. Molto c'è ancora da scoprire, ed è bello che rimanga ancora, in parte, nel mistero, con la sua grande carica di energia e carisma.
Tiziana Fenu
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Ringrazio il signor Alex Sardegna per la foto ravvicinata dei tre triangoli con coppelle, superiori.
Altare Oschiri di Santo Stefano
Ciao, ma c’è un altro altare , quello che si trova sulla destra , arrivando, prima dei gradini che portano alla chiesa e all’altare vero e proprio , anche questo scolpito , non con la stessa fattura dell’altro , cosa mi puoi dire a proposito ? Sai decifrare ciò che è scolpito?
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