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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

sabato, dicembre 30, 2023

💚Origine babilonese Capodanno

 Origine babilonese del Capodanno. 


Il Capodanno ha un'origine molto antica, e pare risalga, perlomeno dalle fonti scritte, al periodo Babilonese.

Il Capodanno babilonese si chiamava Akitu, una festa molto importante, distribuita nell'arco di 12 giorni e celebrata nel mese di aprile, un mese chiamato Nissanu, in cui il quarto giorno , il sommo sacerdote, celebra, attraverso l'Enuma Elish, l'Epopea babilonese della creazione, scritta nel 2300 aC circa, il tempo caotico degli Dei.

In questa occasione, Marduk, figlio di Ea e Damkina, associato al pianeta Giove e protettore dell'impero Babilonese, allegoricamente, uccideva Tiamat. 

Tiamat è il nome con il quale questa civiltà chiamava la Terra, e la traduzione letterale di Tiamat è “vergine che dà la vita”, dea delle acque sovrastanti, quelle salate, insieme ad Apsu, dio delle acque sottostanti. 

La loro sinergia, portò, emergendo dal vuoto e dal caos primigenio, alla creazione dell'universo materiale. 

Nei miti successivi, Tiamat mantiene il suo ruolo di “Madre di tutti gli Dei” ma, insieme al consorte, lotta con i suoi figli sotto forma di enorme drago e progenitrice di terrificanti mostri, ibridi e demoni, fino a che un “eroe civilizzatore” ( Anu, Enlil, Marduk, Indra, Thor, Zeus, Yahweh, Mitra, ecc..

Anche il San Giorgio cristiano, che uccide il Drago, proprio in concomitanza dell'inizio del segno del Toro, due giorni dopo, il 23 aprile, non riesce a sconfiggerla e, talvolta, a smembrarla per creare la terra e il cielo. 

Questo delinea anche il passaggio da  civiltà prevalentemente matriarcali, pacifiche, verso delle società prevalentemente più aggressive, patriarcali. 

Il nome “Tiamat” deriva proprio dalla radice sumero/accadica per “mare” e, probabilmente, è da questa stessa radice che deriva il termine “thalatte/thalassa” (“mare”) in greco, nonché “tehom” nei dialetti semitici nord-occidentali, con il significato di “abisso, profondità”, parola che troviamo anche nella Bibbia ebraica. 

Stiamo parlando, dunque, di un’entità primordiale estremamente potente, Madre Cosmica di tutte le divinità del mondo antico, collegata in particolar modo con la forma del "serpente/drago/mostro Marino", con le acque salate generatrici di vita, il caos primigenio e gli imperscrutabili abissi dell’oceano.

Tiamat, il drago che appartiene ai quattro elementi, terra, aria, acqua e fuoco, che domina il Caos. 

Il Sacro Femminino da cui tutto ha inizio. 

Integro, completo, solstiziale ed equinoziale. 

Che governa i quattro elementi, come Madre Terra, ma in connessione anche con la dimensione eterica/spirituale, come l'Archetipale Tanit

Il serpente, la Dea Madre creatrice, che custodisce un grande tesoro, come è tradizione dei draghi. 

Un grembo, una tholos. 

Una spirale serpentina che custodisce la vita. 

Dal corpo fatto a pezzi di Tiamat, verranno creati il cielo e la terra. 

È il sacri-ficio necessario, per rendere sacra e fertile, la terra. 

Il sangue del drago è prezioso.

Contiene l'immortalità, e può diventare veleno, nelle mani sbagliate. 

È un tentativo, quello di Marduk che uccide Tiamat, di rendere mortale questo Sacro Femminino che si rigenera continuamente da sé stesso, attraverso il suo stesso sangue, veicolo di vita e di morte, in una partenogenesi continua, che non è accessibile al Mascolino, quindi viene castrata, invalidata, nel Femminino. 

Il sangue è iniziazione, fertilità, sacrificio, di alleanza con gli Dei.

Dissanguare Tiamat. 

Renderla mortale.

Il sangue è sacro. 

Il sangue è Anima. 

Il sangue è frequenza vibratoria divina. 

Contiene il plasma, il cui nome indica non solo il componente maggiore del sangue, ma anche il più alto veicolo eterico di energia, di elettricità ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/04/plasma.html?m=0) 

Attraverso il sacrificio umano la divinità si manifesta. 

Anche il sacrificio di Cristo, e successiva resurrezione/rinascita, avviene in un mese, aprile, che corrisponde al mese del Sacrificio della Tiamat babilonese. 

Durante l'equinozio di primavera, quando i 7 pianeti sono allineati. 

Sette pianeti, come i 7 percorsi del labirinto archetipale. 

Il respiro della vita, della rinascita continua, si può solo nel labirinto.

Il labirinto simbolicamente, come cordone ombelicale, attraverso il quale passa il respiro della vita di madre in figlio/a.

Labirinto come luogo di RI-nascita. Il Minotauro può rinascere ed elevarsi dalla sua forma bestiale, solo dentro un percorso iniziatico, ritrovando se stesso, nel labirinto/cordone ombelicale di Arianna, che simboleggia il Sacro Femminino.

Un percorso iniziatico a 7 percorsi, come i 7 chakra, ma anche, in scala più ampia e universale, come i 7 pianeti allineati, che formano l'armonia delle sfere celesti.

Nel labirinto si ritrova l'armonia, il proprio centro, individuale e universale.

Si ritrova il centrale respiro della vita.

Il respiro che ci è stato insufflato da Dio, dal Divino.

La ritualistica del sacrificio, è accompagnata spessissimo da formule ritualistiche da pronunciare durante la cerimonia. 

Aprile è il mese del segno del Toro. 

Il Toro è legato al chakra della gola. 

Quindi della parola. 

Ma il chakra della gola Vishudda, è legato, per corrispondenza vibratoria, anche all'apparato riproduttivo femminile ( che in sardo, viene chiamato "udda". 

Udda/Vishudda.. Corrispondenza, non a caso) 

E il Toro, è un segno femminile, governato da Venere, che rappresenta Madre Terra, con la sua fertilità in potenza. 

È molto simbolico che il Capodanno babilonese si festeggiasse proprio in Aprile. 

È il passaggio necessario, verso il segno del Toro, per fertilizzare di sangue fertile la Terra. 

Anche Mitra uccide il Toro per questo motivo, affinché il sangue del Toro rendesse la fertile terra, ricca di tanti Doni ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/11/mitra-che-uccide-il-toro.html?m=0) 

Anche in Sardegna, nel pozzo Sacro di Santa Cristina,  la ierofania più importante, della "resurrezione/rinascita" si verifica in aprile, il 21, con la ierofania sul dodicesimo anello della tholos, proprio sotto il segno del Toro( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/aprile-simbologia.html?m=0) 

Ierofania, che doveva essere accompagnata, sicuramente da dei riti, preghiere, "brebus" Sardi, che ancora oggi sono dei potenti riti orali di guarigione (e la parola, è di dominio energetico del Toro) per la medicina dell'occhio, "sa mexina de s'ogu", praticata per lo più con l'acqua e l'olio. 

Olio che sicuramente veniva utilizzato a pelo d'acqua, nella cisterna del pozzo, per enfatizzare la ierofania sul dodicesimo anello della Tholos, così come succede all'interno delle Domus de Janas, che ripropongono un allineamento che passa sull'enfatizzazione del catino a tre anelli, come le tre dimensioni dei tre mondi, allineati con l'ingresso del sole e la sua ierofania divina ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/04/allineamento-domus-sincantu.html?m=0) 

Un Capodanno, quindi, che affonda le radici nella notte dei tempi, ma, che, ne sono certa, ha ribaltato, come sempre succede, snaturandone il significato, qualche ritualistica cerimoniale che onorava il Sacro Femminino, per ciò che è. 

Come portatore di abbondanza e fertilità, senza questo passaggio "imposto" dal patriarcato, del sacrificio. 

Un aprile, importantissimo anche per l'antica Civiltà Sarda, traguardato da una ierofania che si manifesta proprio nel primo giorno del Segno del Toro, quando sole e acqua si congiungono in sinergia, per manifestare il Divino tra gli Umani. 

Si dice che l'origine del Capodanno, sia babilonese, ma proprio in ambito Mesopotamico/babilonese, troviamo degli Archetipi antichissimi, che hanno come Matrice la simbologia della nostra Antica Civiltà Sarda. 

Osservate Marduk, ha la stessa disposizione della divinità mesopotamica Assur. 

Una configurazione archetipale, come spiego nel mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/07/alfa-e-omega.html?m=0), che si trova, come simbolo antichissimo, l'Alfa e l'Omega primordiali, nella nostra Antica Civiltà Sarda, nelle stele di Laconi ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/07/alfa-e-omega.html?m=0) e nelle Domus de Janas ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/domu-de-jana-dei-due-simboli.html?m=0). 

Ci sono moltissimi elementi in comune, tra civiltà sarda e mesopotamica, l'ho sottolineato più volte. 

Ma resta sempre, perlomeno in questo ambito simbolico, archetipale e antropologico, la simbologia del Femminino, che attraverso il suo sacri-ficio, rende Sacra la terra, come la simbologia dell'ovulo, che nonostante non sia stato feco*ndato, nonostante muoia, rilascia ugualmente energia, san*gue, simbolo di potenziale fecondità e fertilità. 

È la metafora del ciclo della vita, che contempla, e implementa in sé, la dimensione della vita e della morte contemporaneamente. 

Come la simbologia alchemica di Persefone, che trova la sua forza, la sua integrità, anche attraverso la "frammentazione", rappresentata simbolicamente dal frutto della melagrana. 

Una Dea potente e indispensabile alla fertilità della terra, che accetta anche la sua condizione di frammentarieta', tra ombra e luce, tra vita e morte, e ne trae potenza, nel momento in cui accetta i 6 arilli di melagrana, numericamente, simbolo, della sinergia tra maschile e femminile, di cui il Femminino è grembo e custode, eternamente integro a sé stesso, per isiaca Memoria  Integra di Sé, capace di ricomporre anche la sua controparte mascolina, Osiride. 

Il mito si ripete. 

L'Archetipo resta integro, nonostante le frammentazioni. 


Tiziana Fenu 

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Origine babilonese capodanno





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