Leggo sempre più spesso, e vivo, sulla mia pelle, di veri e propri atti di denigrazione, di distruzione, di svilimento, di censura di certi testi, riguardo il valore della nostra Antica Civiltà Sarda.
Di censura anche nel voler esprimere liberamente la propria interpretazione, e offrire nuove chiavi di lettura, se mai, ce ne fossero state, in certi, molti, troppi casi.
Azioni che trascendono ogni logica, che non offrono nessun margine di scambio, di crescita, di comprensione, di sinergia di intenti. Proprio poco fa ho letto di un altro libro censurato, senza parlare di quei gruppi, o pagine, o profili, in cui si vieta esplicitamente di nominare la nostra civiltà in certi termini. Termini evidentemente, ritenuti scomodi, se non, addirittura pericolosi.
Pericolosi, sono questi pregiudizi, che vanno a sconfinare anche nel personale, che distruggono in modo illogico e assurdo, ciò che invece di bello si era creato, e si sta cercando di creare.
C'è il veto in molti ambienti, ambienti con bassa energia, dove non vi può essere integrazione, sviluppo ed evoluzione.
Seminate dove potete.
Andate oltre lo sgomento e l'incredulita'.
L'Antica Civiltà Sarda, ha unito sotto un unico imprinting di Bellezza, civiltà e popoli diversi e distanti tra loro, pur non depredandone niente, senza andare a "governare" e ad inficiarne l'identità .
In una perfetta integrazione e unità di intenti.
La culla della Civiltà della sinergia degli Opposti.
Ogni nostra opera manifesta questa sinergia di Maschile e Femminile, di Sole e Luna, e di Grembo, di Terra che accoglie.
Sinergia che significa complementarietà , continuità , in una dialettica che è scambio continuo, e mai, contrapposizione.
Sole e Luna, sorgono entrambi ad est, seguono lo stesso percorso.
Si alternano in collaborazione sinergica, durante la giornata.
Astrologicamente, questa continuità , questo essere continui, in una circolarità che fa parte dello stesso Logos, i due segni domiciliati dal Sole e dalla Luna, sono contigui, successivi l'uno all'altro, Cancro e Leone, Acqua e Fuoco.
Anche nei Tarocchi, l'Arcano Maggiore XVIII è la Luna, e l'Arcano Maggiore XVIX è l'Arcano Maggiore del Sole.
Sono contigui.
Perché la loro Essenza è monadica, e fanno entrambi parte della stessa Energia Archetipale, che non contempla divisione, ma inclusione.
I nostri Antichi Padri e Madri, lo avevano capito benissimo, perché consapevoli di quella Memoria di Civiltà d'Oro, eletta, in cui la sinergia creava meraviglie, e portava a livelli di civiltà , altissimi, a cui forse, la misera umanità attuale, non accederà più.
Dove domina la castrazione, la superbia, la dominazione, la paura del confronto, la non accettazione, è perché si vacilla nella propria identità di appartenenza.
È perché non si è portavoci degni di questa Identità .
L'Universo non ama gli sprechi.
Chi divide, chi castra, chi svilisce, resterà monco, incompleto, implodera' su sé stesso.
Chi include, chi accoglie, chi si fa athanor di espansione, di evoluzione e crescita.
Forse non ci basta, vedere come, di ogni simbologia, di ogni struttura, di ogni manufatto, ci sia sempre una doppia chiave di lettura, compatta, integra, implementata in una Koine' narrativa che attraverso simboli, strutture, forme, narra di questa continuità concettuale, che è la caratteristica propria, identitaria, della nostra Antica Civiltà Sarda.
Gli Antichi Sardi non hanno mai dominato, non hanno mai coercizzato, non hanno mai imposto o depredato.
Hanno portato Bellezza ovunque.
Portiamola anche noi, nel nostro piccolo, e dove non attecchisce, lasciamo perdere, che sono luoghi di divisione e distruzione, che non fanno per noi. Non sono nelle nostre Frequenze.
I Sardi hanno la Frequenza di Cuori Puri, di apertura, di generosità , di collaborazione.
Non riusciranno, non riusciremmo mai essere diversamente, a denigrare il diverso per primeggiare.
La nostra, è una Cultura Madre, e come tale, accoglie, ingloba, nutre senza distinzioni, anche il proprio nemico, o chi la denigra e svilisce.
Passate oltre, ignorate. Dimenticate.
Superate la sofferenza della separazione, che è quella che ci brucia di più.
Un giorno si capirà . E quel giorno non è molto lontano.
Abbiamo sempre viaggiato in solitaria, con le nostre piccole navicelle.
Dove non arrivava l'uno, poteva arrivare l'altro.
Dove non arriviamo, dove c'è chiusura, cambiamo rotta.
Non fa per noi.
È un luogo di divisione, non di unione.
Intanto, continuiamo a navigare, e a seminare.
La solitudine non ci spaventa, perché siamo sempre stati combattenti temerari e solitari.
Vediamo oltre, oltre ogni divisione.
Non sotto un unico scettro.
A noi, gli scettri, non sono mai interessati, altrimenti avremo conquistato e depredato, con le potenzialità , da "uomini di difesa e di valore, scelti dagli stessi faraoni", che abbiamo sempre avuto.
A noi interessava l'unità in Bellezza, in Sapienza, in abilità costruttive, e tante altre cose
Questo, ci basti.
È già molto.
Molto oltre, ogni basso limite umano.
I nostri Antichi Padri, Giganti di fatto e di Animo, navigavano guardando le stelle, non i propri piedi, come fanno i piccoli umani che creano divisione, non degni di essere chiamati Sardi.
E noi, per chi lo sente e lo manifesta, non siamo da meno.
Nell'immagine, in una foto di Fabrizio Bibi Pinna, la tomba di giganti di San Cosimo, a Gonnosfanadiga, chiamata anche “Sa Grutta de Santu Giuanni", portata ad esempio e simbolo, tra tantissimi, di come la simbologia taurina, sia sovrapposta alla simbologia ute*rina, in una circolarità simbolica, esemplificata anche dalla recinzione muraria circolare, che ne enfatizza la simbologia di grembo alchemico creativo, in cui gli Opposti, nella loro continua dialettica e continuità narrativa, fungono da portale alchemico per la dimensione dell'Oltre.
Tiziana Fenu
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