Bisogna dire che le società matriarcali e altre società pacifiche non sono abitate da angeli, ma da esseri umani con i loro punti di forza e le loro debolezze, e che la gamma delle possibilità umane nel mondo dipende dai valori culturali e dalle strutture sociali in cui le donne e gli uomini vivono. Sono questi valori e modelli sociali a differenziare una società pacifica da una non pacifica.
È per questo che nelle società matriarcali possono esistere forme di violenza spontanea, causate ora da rancori personali tra singoli, ora da problemi irrisolti che sfociano nella violenza collettiva interna.
Tuttavia, queste società hanno sviluppato una vasta gamma di strategie per la risoluzione dei conflitti e per il mantenimento della pace che è sconosciuta alle società patriarcali.
Per prima cosa in quelle matriarcali la violenza è bandita e non glorificata.
Esistono effettivamente faide portate avanti dagli uomini che talvolta possono sfociare in omicidi di membri di altre tribù per le ragioni già menzionate, ma in molti casi vengono risolte con alleanze tribali o evitate con matrimoni politici tra clan.
In alcune società matriarcali, specialmente in quelle cadute sotto la pressione patriarcale, esistono ruoli speciali per chi combatte, ma servono non a conquistare bensì a difendere, a dimostrazione del fatto che non tutte queste società sono state immediatamente pronte a sottomettersi alle invasioni patriarcali: alcune hanno opposto resistenza.
Come qualsiasi altra società, anche quelle matriarcali hanno regole sociali e stabiliscono sanzioni per chi le infrange, ma non implicano sistemi giudiziari come la detenzione, o sistemi punitivi che compromettono la vita delle persone o ledono qualche parte del loro corpo.
I fattori che rendono così diverse le società matriarcali dalle altre società sono i valori culturali e le strutture sociali, il cui scopo fondamentale è garantire la pace. Sono i valori materni che derivano dal modello di comportamento e dal lavoro della madre.
Comprendono, per esempio, l’attitudine a nutrire e aver cura di ciò che è piccolo e debole affinché possa crescere, l’uguaglianza tra i sessi e le generazioni – intesa non nel senso di egualitarismo ma di uguaglianza complementare –, la reciprocità come sistema di aiuto senza esclusione a priori di nessuno, la risoluzione dei conflitti tramite la negoziazione, il matrimonio mutuale o gli accordi rituali.
Si tratta di valori condivisi da tutti, dalle madri e da chi madre non è, dalle donne e dagli uomini.
Creano un modo di vivere che è in ogni caso più pacifico e affermativo della vita di quello che si trova nelle società patriarcali. Per il nostro lavoro è estremamente importante familiarizzare nei dettagli con valori, tradizioni e strutture che danno forma ai modi di vita matriarcali.
È una conoscenza che ricaviamo dalle società di questo tipo che ancora oggi esistono, ed è anche l’unico modo per poter imparare a vedere e capire la storia antica e primeva da una prospettiva diversa da quella consueta.
Se non entriamo in contatto con i valori delle formazioni sociali non patriarcali il risultato sarà la continua proiezione patriarcale sul passato dettato dalla difficoltà di vedere ciò che è diverso da quanto già si conosce.
Tratto da
Heide Goettner-Abendroth "Le società matriarcali del passato e la nascita del patriarcato" Mimesis Editore
Maldalchimia.blogspot.com
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