Informazioni personali

La mia foto
Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

domenica, febbraio 25, 2024

💙Violoncello per i 500 larici abbattuti

 La voce dell'Anima, solo come il violoncello sa esprimere, come un grido dolore, di Bellezza lacerata.

La resina come gocce di miele su una ferita che l'Umano non riesce mai a sanare.

Onore a questo Artista, Mario Brunello. 

Il mio cuore radicato tra queste note di struggente e lacerante Bellezza, per un altro sfregio ancora......

https://www.facebook.com/share/p/PTiLM8GQxhNkdJJ6/

A Cortina è cominciato il taglio dei 500 larici nel bosco di Ronco per far posto al cantiere di costruzione della nuova pista da bob “Eugenio Monti", in preparazione dei Giochi invernali Milano Cortina 2026.


500

Valore ghematrico del Sacro Archetipo Kaf, con funzione "penetrazione, Arcano Maggiore XI della Forza 

21/2/2024 

13

Sacro Archetipo Ebraico Mem, la Madre Cosmica delle acque, delle Memorie ancestrali. 

Arcano Maggiore XIII della Morte, mercoledì. 

Luna Crescente tra Cancro e Leone 

Data di inizio di questo sfregio  immondo 

a Madre Natura.

Una Memoria che si ripete, ma senza consapevolezza umana.

Una Morte, subita. Non voluta. Non naturale. 

La Kaf indica, nella sua forma grafica della K, se ruotata di 90°, una corona

La Corona della connessione con il Divino.

Una storia che si ripete.

Così come hanno disconnesso la nostra Corona, il nostro settimo chakra Sahasrara, dal Divino, così hanno disconnesso le corone degli alberi, i naturali recettori della dimensione divina. 

La forma grafica della Kaf come lettera ebraica, può essere assimilata ad un coltello,  ad un pugnale, che affonda metaforicamente, fino alle radici, per addentrarsi nell'intima connessione delle cose.

Nella loro Essenza. 

In quella dimensione in cui vi è il superamento della dualità, rappresentato dal numeto 11, con le sue due "colonne opposte", e ci si sublima, ci si incontra, in una dimensione in cui ci si compenetra, come fa la ragazza dell'Arcano Maggiore XI della Forza. 

Il Femminino e il Mascolino.

La fragilità estrema e la forza estrema.

L'Acqua  e il Fuoco.

Guardacaso, il 21, mercoledì, è iniziato questo scempio, in Luna Crescente tra Cancro e Leone, tra Acqua e Fuoco.

In un giorno, di mercoledì, che sarebbe dovuto essere di prolifico scambio mercuriale, di dialettica amorosa e costruttiva.

Un'occasione, per cogliere l'intima Essenza dei Maestri Alberi. 

Di questi Larici sacri, simbolo di purezza e nutrimento spirituale. 

Di mani posizionate a corona, come indica la Kaf, pronte a ricevere la profondità dell'insegnamento divino.

Con umiltà.

Perché ci tanta umiltà, nel ricevere.

Nell'impugnare questa energia penentrante della Kaf, che ci è stata offerta come un Dono, non come un pugnale che recide la connessione, che sfregia Madre Terra, ma come strumento di connessione, che attiva la nostra Corona, la nostra reale Regalità divina, non quella terrena, usurpata con inganno e mistificazione, arbitrariamente, priva di ogni connessione anche verso chi la indossa, come fregio di prepotenza, prevaricazione e ignoranza.

Perché è ignoranza, ignorare la Bellezza di questi Doni, di questi connettori naturali con il Divino, che contribuiscono a rendere abitabile la vita su questo pianeta, oltre che riempirlo di Bellezza che straripa dal cuore e dagli occhi.

E quando si capisce il valore di certi Doni, li si usa in modo corretto, rivolti al bene supremo, che non è mai il bene del singolo, ma è al servizio dell'altro, di sé stessi e della comunità, in egual misura.

Trovo straordinario, nell'infinita Bellezza, Saggezza, Perfezione e Generosità dell'Universo, averci concesso, anche stavolta, pur con una ferita, uno strappo, cosi lacerante a sua figlia, e Sposa, Madre Terra, che ci abbia indicato anche stavolta, con i suoi strumenti infiniti strumenti di comunicazione, che per me, possono essere simboli, Archetipi, numeri, quanto uno strumento come un pugnale, un'arma da taglio, come quella che, metaforicamente, è stata usata per recidere questi secolari alberi, possa essere una potente energia, come tutti gli Archetipi, che l'Umano devia. 

La disconnessione con la sua Corona, rappresentata proprio dalla K della Kaf, la non umiltà delle mani giunte a coppa, a ringraziare e ricevere il Dono della connessione, ma chiuse a pugno, nel proprio egoismo e sete di potere, impugnando il pugnale, non per penetrare nell'Essenza, le cose, e comprenderle, creano un abisso in quella naturale dialettica tra umano e divino, che pure, ci è stata offerta anche dalla lunazione tra acqua e fuoco, dal Mercoledì mercuriale.

Un'occasione mancata.

Un ennesimo corto circuito che interrompe il flusso di energia.

Un'occasione persa.

Uomini mancati.

Con la Corona che rotola ai piedi.

Giù, verso l'abisso dell'incoscienza.

Con infinita Gratitudine sempre.

Per questa possibilità di scelta.

Per la Guida costante dell'Universo.

Del suo implacabile Amore, nonostante tutto.

Per darci la possibilità, ogni volta, di comprendere, e prendere con noi, per vivere al meglio, per quel poco che ci è concesso in questa dimensione 

Per la sua incrollabile Fede, verso l'Umano, che io non ho più. 

È questa, la Bellezza a cui mi prosto.

E mi sento piccola.

Recisa come un germoglio di larice. 


Tiziana Fenu

©®Diritti intellettuali riservati

Maldalchimia.blogspot.com

Violoncello e i 500 larici



Nessun commento:

Posta un commento