Oggi, 27/02, nel 1861, nasceva Rudolf Steiner, grande teosofo dell'Armonia, della Bellezza, dell'Integrazione.
"È possibile sviluppare un altro genere di conoscenza e questo ci introduce nel mondo invisibile».
Se si asserisce impossibile questo altro genere di conoscenza, si arriva a un punto di vista dal quale ogni discorso circa un mondo invisibile appare come un’assoluta assurdità.
Per una simile asserzione, di fronte a un giudizio spregiudicato, non può però affacciarsi altro motivo se non quello che all’assertore è sconosciuto l’altro genere di conoscenza.
Ma come si può mai giudicare di una cosa che si ammette di non conoscere?
La scienza occulta deve professare il principio, che si può parlare solo di ciò che si conosce e che non si può asserir nulla su ciò che non si conosce.
Può consentire che uno abbia il diritto di parlare di quanto ha sperimentato, ma non che uno abbia il diritto di dichiarare impossibile ciò che non conosce o che non vuol conoscere.
L’occultista non può negare ad alcuno il diritto di non interessarsi all’invisibile; ma non potrà esserci mai un buon argomento per cui uno si dichiari competente a giudicare, non solo di ciò ch’egli può sapere, ma anche di tutto ciò che un «uomo» non può sapere.
A coloro che considerano come temerarietà entrare nel campo dell’invisibile, l’occultista mostra semplicemente che ciò si può fare, e che sarebbe un peccato lasciare incolte le facoltà largite all’uomo, anzicchè svilupparle ed usarle.
Chi poi crede che le vedute circa il mondo invisibile debbano far parte unicamente delle opinioni e dei sentimenti personali rinnega ciò che vi è di comune in tutti gli esseri umani. Se anche può essere giusto, che ognuno debba trovare in sè stesso il modo di penetrare in queste cose, è un fatto che tutti quegli uomini che vanno abbastanza avanti, pervengono circa queste cose non a risultati diversi, ma a risultati uguali.
La differenza si riscontra solo fino a che gli uomini si vogliono avvicinare alle più alte verità, non per la via ben battuta della scienza occulta, ma per altre vie arbitrarie. La vera scienza occulta ammetterà certamente senz’altro, che la giustezza della via da essa seguita non può essere riconosciuta che da coloro che l’hanno percorsa, o che almeno hanno incominciato a percorrerla.
Ma questi riconoscono tutti e hanno sempre riconosciuta la sua giustezza.
La via alla scienza occulta sarà trovata a momento opportuno da ogni essere umano che fuor dal visibile riconosce (o anche solo suppone o sospetta) l’esistenza di qualche cosa di nascosto, e che, dalla coscienza che le forze conoscitive sono capaci di sviluppo, è portato a sentire che il nascosto gli si può svelare.
All’uomo, che attraverso queste esperienze dell’anima arriva alla scienza occulta, essa non spalanca soltanto la prospettiva di trovare la risposta alle domande affacciate dal suo bisogno di conoscenza, ma anche la prospettiva, affatto diversa, di poter superare tutto ciò che ostacola e indebolisce la vita.
E, in un senso più elevato, si ha un indebolimento della vita, anzi una morte dell’anima, quando l’uomo si vede costretto a volger le spalle all’invisibile, o a rinnegarlo.
E, in certe circostanze, quando l’uomo perde la speranza che l’invisibile gli venga rivelato, si ha vera disperazione.
Questa morte e questa disperazione, nelle loro molteplici forme, s’impiantano entro nell’anima anche come avversari della scienza occulta. Entrano in gioco quando si dilegua la forza interna dell’uomo.
Tratto da Rudolf Steiner "La scienza occulta" Harmakis Edizioni
Maldalchimia.blogspot.com
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