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martedì, febbraio 20, 2024

💛L'antica Civiltà Sarda nei Fumetti di Mister Mystère

L'antica Civiltà Sarda nei Fumetti di Mister Mystère 

Questo scritto, prende spunto, dalle pubblicazioni a fumetti "Mister Mystère", nelle quali ci sono riferimenti alla nostra Antica Civiltà Sarda, per quel che ho potuto trovare in rete, non avendo la collezione completa. 

Riferimenti, che, secondo il mio punto di vista, potrebbero essere anche fondati, o perlomeno, da approfondire. 

Però, mi è già capitato di nominare le pubblicazioni a fumetti di Mister Mystere, riguardo un fumetto ambientato in Sardegna, "Il mistero del nuraghe", uscito esattamente il primo febbraio del 1992, in cui si parla di un rettile mostruoso, S'Iscultone, responsabile del coma di un archeologo, che tenterà di  uccidere lo stesso Mister Mystere e i suoi collaboratori.

L'indagine si svolge nella voragine del Golgo, tra cunicoli, celle funerari preistoriche ed iscrizioni etrusche.

Lo scritto dove ne parlo, è il seguente, perché S'Iscultone è legato, al mito del Basilisco e di Medusa, presentissimo nella nostra isola( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/basilisco-e-il-mito-di-medusa-in.html?m=0) 

Il fumetto è stato creato da Alfredo Castelli nel 1982, e realizzato graficamente da Giancarlo Alessandrini,

Martin Jacques Mystère è un insolito detective, un po archeologo, antropologo, esperto

d’arte, collezionista di oggetti inusuali,

uomo d’azione e instancabile viaggiatore,

è americano di nascita (vive a New York, in

un piccolo appartamento pieno di libri e og-

getti curiosi), ma si è formato culturalmente

in Italia. Dopo la misteriosa morte dei suoi

genitori (1965) in un incidente aereo forse

provocato dagli Uomini in Nero, ha cominciato

a occuparsi di quegli enigmi che la scienza “ufficiale”non prende in considerazione e che non sono ancora stati razionalmente risolti, da quelli archeologici a quelli storici, da quelli scientifici o para*scientifici a quelli

es*oterici. 

È un formidabile “tuttologo”, e dispone  di un “gadget” fantascientifico. 

In particolare, possiede una misteriosa arma “vecchia di quindicimila anni” che emette raggi in grado di paralizzare momentaneamente gli avversari, e in questo mi rimanda alla descrizione degli Antichi Shardana, che "non si sapeva come combatterli", ed in particolare al nostro bronzetto, definito il "guerriero di Teti", quello con due scudi( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/osservavo-queste-tre-immagini-la-prima.html?m=0) 

Definizione data dallo stesso faraone Ramses II,  difeso dalle milizie Shardana, in una iscrizione della Stele di Tanis  risalente al  1287 a.C., dove si dice testualmente, riportando dal mio link:

"Gli Shardana dal cuore impavido. Da sempre non si sapeva come combatterli, essi arrivavano con il cuore fiducioso, sui vascelli da guerra dal mezzo del Grande Verde (la parte tirrenica del Mediterraneo) e non  si poteva resistere davanti ad essi ". 

Quest'arma, che possiede Mister Mystère, si chiama murchadna, ed è un'arma di Mu , la speculare di Atlantide. 

Il nome murchadna, mi rimanda a come hanno interpretato il guerriero di Teti, definendolo una riproduzione del potente Dio Marduk, del Pantheon babilonese, creatore dell'universo e temibile guerriero 

Murchadna

Marduk

La M, la R e la D, in comune. 

Le vocali, negli antichi alfabetico, non venivano considerate. 

Quindi, nel fumetto di Mister Mystère, quest'arma è associata a Marduk, ed è di provenienza Atlantidea ( Mu, Lemuria e Atlantide, erano le tre principali civiltà atlantidee prediluviane) 

Un'arma potente, a raggi, il cui nome, deriva dal sanscrito "murcch"  che significa “aumentare” o, come in altri casi, che vuol riferirsi al “crescendo” musicale o ad una frase del processo di “purificazione” del Mercurio, e sprigiona in rapida successione una serie di raggi luminosi. 

 È collegata al terzo occhio”, e viene  tarata geneticamente sul DNA dei rispettivi proprietari Martin e Sergej, anche se rimangono innocue nelle mani di persone diverse, non utilizzabili da nessun altro

se sincronizzate, e possono “trasferire la mente” di una persona in un altro corpo; se invece si incrociano i flussi di energia, si accede al teletrasporto, in questo caso “sbalzando” l’avversario altrove, in un mondo o luogo parallelo.

Qust'arma può stordite o uccidere, e si lega al DNA di chi la possiede. 

" Quell’arma non appartiene alla nostra civiltà. Si chiama Murchadna e non uccide. Ora so che funziona solo sugli esseri umani, non può nulla contro gli Dei!" 

Con questa descrizione, non posso che pensare che allora l'interpretazione che avevo dato del Guerriero di Teti( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/geometria-sacra-guerriero-teti.html?m=0), che riprende una straordinaria Geometria Sacra, nelle sue proporzioni, sia quella che più si avvicina a quella di un essere divinizzato, portatore di una Sacralità creatrice legata al DNA, quindi all'Archetipo della creazione, la Teth. Tant'è che nel fumetto di parla di un processo di "purificazione del Mercurio", e sappiamo che il Mercurio è legato al Femminino, quindi all'Archetipo Teth, e di quel "Teti", di provenienza, del nostro bronzetto, che rappresenta una creatura divinizzata, androgina, con il terzo occhio attivo. 

Forse Mister Myster si avvale dello stesso dispositivo dei nostri Antichi Shardana? 


Tra le tante pubblicazioni fatte, ma non reperibili in commercio, se non in qualche sito, acquistandole,  ne abbiamo anche una del 2017 “L’arca dell’estinzione”, che vede Martin Mystère indagare su un fatto misterioso nella zona di Mont’e Prama. 

La storia si apre con una battuta al cinghiale che porta dei cacciatori alla scoperta di un cucciolo di dinosauro con il marchio di Atlantide. Quando lo stanno trasportando, gli uomini vengono però sorpresi da uno strano gigante che sembra un robot di pietra: le fattezze sono quelle delle grandi sculture ritrovate nel Sinis. 

E, ancora “Il segreto dei Mamuthones”, disegnato da Alfredo Orlandi e pubblicato nel febbraio del 2020. 


E poi abbiamo "La maledizione del Sahara",  in cui vi è questo comandante, chiamato Edam Astrun (ologramma di) capitano dei reparti speciali di Atlantide, in cui si parla di un misterioso sigillo di Atlantide,  e della Città delle Ombre Diafane, in Mongolia, dove si trovava un dispositivo di Mu, civiltà "complementare" di Atlantide. 

E qui si aprono ancora corrispondenze con la nostra civiltà sarda. 

A parte il nome del comandante Edam, che mi ha fatto pensare subito all'anagramma "meda". 

Ma Edam, somiglia anche ad Adam. 

Un rappresentante di Atlantide, come primo uomo terreno in questa dimensione. 

Quindi Edam, come anagramma di "meda", che in sardo, significa "molto". 

Adamo, in ebraico, è un nome che significa proprio "padre dei molti", inteso come padre archetipale, colui che ha generato i "molti", la moltitudine, la popolazione. Colui che diede origine all'umanità terrestre. 

Questo "giochino", degli anagrammi, dello speculare, del doppio, è molto frequente nella nostra lingua sarda. 

Basta vedere la parola Janas

Come ho scritto altre volte, specularmente, è 

Janas/Sanaj/sanai( guarire in sardo) 

Ma anche "sa nai", "la nave rovesciata" dell'imbarcazione drl cielo, che porta nell'altra dimensione, la cui carena funge da soffitto.(  https://maldalchimia.blogspot.com/2023/01/le-domus-de-janas-non-sono-capanne.html?m=0) 

"Carena", che, in sardo, significa "sterno, cassa toracica", dove, a livello alchemico, si genera l'afflato divino, il Soffio Divino che da la vita, quindi anche dopo la morte, il cui simbolo è proprio insito nel tetragramma divino YHWH, così presente, in Sardegna, a livello epigrafico, e quindi, simbolicamente, anche nelle Domus de Janas, che rappresentano il ciclo respiratorio divino, che offre il Soffio Divino anche dopo la morte, all'interno di una metaforica cassa toracica, di una barca celeste, speculare a quella terrena( il segno dei Gemelli, contraddistingue proprio i polmoni, e le corde vocali, elementi gemellati e speculari che rivelano il Divino, come è nel linguaggio simbolico di tutta la nostra Antica spiritualità sarda ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/il-concetto-di-gemellare.html?m=0). 

Se Edam, quindi, può essere il gemellare di "meda", e quindi di "molto" inteso come "Adamo  padre dei molti", avevo già individuato, anche nella parola Abramo, una possibile interpretazione che lo correlasse alla nostra civiltà. 

Ne ho parlato in un mio scritto, riguardo una stele di Israele che presenta un capovolto come i nostri sardi( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/stele-israele-con-capovolto.html?m=0) 

"Abramo, patriarca da cui discendono le 12 tribù di Israele. 

12

Su Santo Doxi, forse si riferiva alle 12 tribù di Israele? Perché è chiamato Santo? 

Ciò richiama il passo dell’Esodo (24,4): ‘E Mosè levatosi per tempo eresse ai piedi del monte un altare e dodici cippi, per le dodici tribù d’Israele'”.

Quelle 12 tribù d'Israele che discendono dal patriarca Giacobbe, figlio di Isacco e nipote di Abramo, a cui fu dato il nome di Israele e che diede il suo nome alla nazione che da lui ebbe origine.

Abramo ebbe due figli: Ismaele (dalla schiava egizia Hagar) e Isacco (dalla moglie Sara).

Dal primo discendono gli Arabi, detti anche Ismaeliti o Agareni, dal secondo invece discenderanno Giacobbe e i suoi figli (dieci avuti dalla prima moglie Lia e dalle ancelle Bila e Zilpa, e i due prediletti, Giuseppe e Beniamino, dalla seconda moglie Rachele), da cui saranno originate le 12 tribù, tra cui, la tribù di Dan( figlio di Bilhah, un'ancella di Rachele, poiché questa sembrava non poter avere figli. Significa YHWH mi ha fatto giustizia) 

Ed è straordinaria anche la presenza, a valle,  sempre in questo massiccio di Har Karkom, di un’ottantina di tombe, chiamate “i sepolcri dell’ingordigia”. 

Ingordigia.. 

Abramo

Ma come si dice "ingordigia" in sardo? 

Quando uno è ingordo di un qualcosa, non si dice forse, che è "abbrammiu/abbrammidu"? 

Abbrammiu/Abramo

Abramo sepolto probabilmente, in una degli ottanta "sepolcri dell'ingordigia". 

Questa similitudine è straordinaria. 

Questa Risonanza fonetica incredibile.

Il monte Jebel Musa, dove sorge il monastero di Santa Caterina si identificò lì il monte santo di Mosè in epoca bizantina (IV-V secolo d.C.) 

Anche noi abbiamo una Santa Caterina di Pittinuri

Pitti-Nur-Ur

I Pitti della Civiltà Pitta, tra il 2.000/ 3.000 aC, sviluppatasi nel Nord della Scozia, con similarità con la nostra civiltà"


Quindi, verificato, che anche Abramo, potrebbe essere un patriarca Sardo, e secondo il messaggio criptato di Mister Mystère, anche Adamo,  potrebbe essere l'Edam atlantideo sardo," padre dei molti, dei "meda", anagramma di Edam, noto che anche la Città Nera di cui parla Mister Mystère, ne "La maledizione del Sahara", potrebbe avere un legame con la nostra Antica Civiltà Sarda. 

Mister Myster parla di una Città Nera situata nel Sahara. 

La città nera del Sahara, mi fa pensare alla Nubia, che sta proprio nel Sahara, e ai suoi faraoni neri. 

Ho già avuto occasione di parlare dei Faraoni neri, perché ho trovato una forte similitudine tra il nostro bronzetto Barbetta e proprio i faraoni neri, che erano i primi faraoni, e sappiamo che i primi faraoni erano proprio sardi ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/09/approfondimento-faraonebarbetts.html?m=0) 

Sulla Nubia si può dire che nel vocabolario egizio “Nub” significa “oro”, e la Nubia, ossia il Regno di Kush, ne era così ricca che i testi geroglifici la chiamano “la Terra dell’oro”, 

Attorno al 1450 a.C. il faraone Thutmosi III iniziò la costruzione di Napata, città che 450 anni dopo diventò la capitale del regno indipendente di Kush. La Nubia poi governo' l'intero Egitto. 

Sulla riva orientale del fiume Nilo, 200 chilometri a nord di Khartoum, sorgono le rovine dell'antica Meroe, capitale del regno di Kush governato dai "faraoni neri" (III secolo a.C.

Nella necropoli di Nuri- notate il  NUR-- di nuraghe, ci sono sepolti i 53 faraoni neri, etiopi. 

Ma forse che la dinastia etiope non si lega anche ai Falasha etiopi, stirpe degli Iniziati re Salomone e della sua regina di Saba? 

Probabilmente la nostra bandiera dei 4 Mori, rappresenta i nostri sardi ebrei etiopi, al di là delle interpretazioni ufficiali, che non vanno a ritroso nel tempo, alle Origini 

Ne ho parlato in un mio post ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/10/i-motivi-pibiones-nella-cultura-sarda.html?m=0) 

"bellissima Regina di  Saba, di cui si narra nel primo libro dei Re, nella Bibbia e a cui si fa  riferimento anche nel Cantico dei Cantici

Parla del viaggio della Regina di Saba verso Gerusalemme , una regina etiope, per verificare la ricchezza e la saggezza  del Re Salomone

I due  si innamorano, e come scrive lo studioso e ricercatore Leonardo Melis, autore di molti libri sull' antica Civiltà Sarda, e sugli Shardana in particolare, nel suo libro "Shardana popoli del mare" , i discendenti di Menalik,  figlio  del Re Salomone e della regina di Saba, chiamati  "Falasha" , gli ebrei neri, sono gli stessi della tribù di Dan,  gli antenati degli Shardana, dei Sardi, che avrebbero quindi, anche sangue ebreo

Ma questo  è stato constatato anche da altri studi

Tant'è che in Etiopia, c'è un lago che si chiama Tana, toponimo che abbonda in Norvegia, usato soprattutto per i corsi d'acqua, dove abbonda anche la radice "dan /din/ don/ den", in tutto il nord Europa, in Irlanda, dove vi erano i Tuatha  de Danann

Questa è il filo conduttore della ricerca di Leonardo Melis"

Fino a non molto tempo fa, avevamo ancora le falascia( stesso nome degli Ebrei etiopi), le abitazioni di giunco, che servivano ai pescatori di Cabras. 

Se andiamo a vedere le architetture dell'Antica Meroe, ricordano quelle della nostra fonte Sacra de su Tempiesu( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/05/la-fonte-sacra-su-tempiesu.html?m=0) 


Dovrebbe essere interessante anche il fumetto "l'Arca ritrovata" perché vedo, dall'immagine della copertina, due Archetipi Ebraici, la Mem, e  la Tau, ma vedrò di approfondire in un altro momento, visto che la Tau è nel simbolo della tribù dei Dan, e dell'Arca dell'Alleanza ho già approfondito. 


Alla fine di questo giro, ciò che mi premeva sottolineare, e mi dispiace di non poter leggere tutta la raccolta di fumetti di Mister Mystère per intero, è che, anche un fumetto, evidentemente attento a certe conoscenze, veicola dei messaggi criptati, che fungono da "trigger" per eventuali approfondimenti, perché si evince, che al di là della semplice narrazione, ci sono riferimenti, quei pochi che ho nominato, a dei particolari che fanno parte della nostra civiltà sarda, e di cui ancora si oscura e mistifica la valenza. 

Trovo il tutto, molto interessante, con svariati riscontri che sono storia, insindacabili, ma che sono come tasselli di un puzzle che stiamo ricomponendo pezzo per pezzo. 



Tiziana Fenu 

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La civiltà Sarda e Mister Mystère










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