"Il simile cura il simile".
Sono omeopaticamente pervasa da questa filosofia di vita che mi rimanda inesorabilmente alla mia vera essenza ed identità.
"Opposti e contemporaneamente simili".
Lungo il percorso, si impara a scarnificare.
A Sacri-ficare.
A scarificare.
A lasciare sulla pelle, solo i segni che contano.
Le energie che ci hanno attraversato.
Che sono andate sottopelle, fino ad arrivare all'Anima.
Con il tempo, si arriva a quella frequenza monadica che non aggancia più frequenze palliative, che fanno solo rumore. Che distraggono, che disturbano.
Si diventa ricettivi verso il vuoto, verso la possibilità.
Verso il caos caotico magistralmente orchestrato dall'Universo.
Verso quelle frequenze che creano melodia, costruzione.
Che generano.
La genialità di certe opere d'arte, mi ha sempre portato a pensare in quale "geniale" frequenza fossero, gli artisti, tale da creare la perfezione, la bellezza, l'incanto.
Generare.
Geniale.
Genitori.
Padre e Madre.
Sole e Luna.
Diversi e complementari, pur nella stessa frequenza.
Luce ed ombra.
Imprescindibili l'una dall'altra.
"Stai con me", è solo un luogo.
"Stai in me", è abitare una dimensione.
È accartociare il tempo tra le dita, e scaraventarlo oltre i confini dei vettori spazio-temporali.
"Stai in me", è consentire uno sguardo anche sul nostro abisso.
Sul nostro "buco nero", quello che non riusciamo a governare.
Quello che ci prende, come energia vorticosa e ci fa "strani" agli occhi del mondo.
"Stai in me".
Dove solo il buio, consente di riconoscere e apprezzare la luce.
Dove solo il buio, l'Ombra, consente la vita, la manifestazione della luce.
Perché la luce, non è per niente un concetto astratto.
Non siamo solo luce.
Senza l'Ombra non siamo niente. Non esistiamo. Inconsistenti.
"Il simile cura il simile".
Cerchiamo sempre l'antidoto.
Si dovrebbe imparare a cercare il veleno.
Ciò che ha oltrepassato la nostra vulnerabilità.
Cio a cui, abbiamo consentito di raggiungerci, perché già parte di noi, soppresso, negato, castrato.
Come se avessimo dimenticato, che solo grazie al buio, siamo riusciti a vedere la bellezza delle stelle.
La Frequenza, non è mai lineare.
Ha un range di alti e bassi.
Quella lineare, lasciamola ai morti.
Tiziana Fenu
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