Il Capodanno ha un'origine molto antica, e pare risalga, perlomeno dalle fonti scritte, al periodo Babilonese.
Il Capodanno babilonese si chiamava Akitu, una festa molto importante, distribuita nell'arco di 12 giorni e celebrata nel mese di aprile, un mese chiamato Nissanu, in cui il quarto giorno , il sommo sacerdote, celebra, attraverso l'Enuma Elish, l'Epopea babilonese della creazione, scritta nel 2300 aC circa, il tempo caotico degli Dei.
In questa occasione, Marduk, figlio di Ea e Damkina, associato al pianeta Giove e protettore dell'impero Babilonese, allegoricamente, uccideva Tiamat.
Tiamat è il nome con il quale questa civiltà chiamava la Terra, e la traduzione letterale di Tiamat è “vergine che dà la vita”, dea delle acque sovrastanti, quelle salate, insieme ad Apsu, dio delle acque sottostanti.
La loro sinergia, portò, emergendo dal vuoto e dal caos primigenio, alla creazione dell'universo materiale.
Nei miti successivi, Tiamat mantiene il suo ruolo di “Madre di tutti gli Dei” ma, insieme al consorte, lotta con i suoi figli sotto forma di enorme drago e progenitrice di terrificanti mostri, ibridi e demoni, fino a che un “eroe civilizzatore” ( Anu, Enlil, Marduk, Indra, Thor, Zeus, Yahweh, Mitra, ecc..Anche il San Giorgio cristiano, uccide il Drago, proprio in concomitanza dell'inizio del segno del Toro, due giorni dopo, il 23 aprile) non riesce a sconfiggerla e, talvolta, a smembrarla per creare la terra e il cielo.
Questo delinea anche il passaggio da delle civiltà prevalentemente matriarcali, pacifiche, verso delle società prevalentemente più aggressive, patriarcali.
Il nome “Tiamat” deriva proprio dalla radice sumero/accadica per “mare” e, probabilmente, è da questa stessa radice che deriva il termine “thalatte/thalassa” (“mare”) in greco, nonché “tehom” nei dialetti semitici nord-occidentali, con il significato di “abisso, profondità”, parola che troviamo anche nella Bibbia ebraica. Stiamo parlando, dunque, di un’entità primordiale estremamente potente, madre di tutte le divinità del mondo antico, collegata in particolar modo con la forma del serpente/drago/mostro marino, con le acque salate generatrici di vita, il caos primigenio e gli imperscrutabili abissi dell’oceano.
Tiamat, il drago che appartiene ai quattro elementi, terra, aria, acqua e fuoco, che domina il Caos.
Il Sacro Femminino da cui tutto ha inizio.
Il serpente, la Dea Madre creatrice, che custodisce un grande tesoro.
Un grembo, una tholos.
Una spirale serpentina che custodisce la vita.
Dal corpo fatto a pezzi di Tiamat, verranno creati il cielo e la terra.
Il sangue del drago è prezioso.
Contiene l'immortalità, e può diventare veleno, nelle mani sbagliate.
È un tentativo, quello di Marduk che uccide Tiamat, di rendere mortale questo Sacro Femminino che si rigenera continuamente da sé stesso, attraverso il suo stesso sangue, veicolo di vita e di morte
Il sangue che è iniziazione, fertilità, sacrificio, alleanza con gli Dei.
Dissanguare Tiamat.
Renderla mortale.
Il sangue è sacro.
Il sangue è anima.
Attraverso il sacrificio umano la divinità si manifesta.
Anche il sacrificio di Cristo, avviene in un mese, aprile, che corrisponde al mese del Sacrificio della Tiamat babilonese.
La ritualistica del sacrificio, è accompagnata spessissimo da formule ritualistiche da pronunciare durante la cerimonia.
Aprile è il mese del segno del Toro.
Il Toro è legato al chakra della gola.
Quindi della parola.
Ed è un segno femminile, che rappresenta Madre Terra, con la sua fertilità in potenza.
È molto simbolico che il Capodanno babilonese si festeggiasse proprio in Aprile.
È il passaggio necessario, verso il segno del Toro, per fertilizzare di sangue fertile la Terra.
Anche Mitra uccide il Toro per questo motivo, affinché il sangue del Toro rendesse la fertile terra, ricca di tanti Doni ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/11/mitra-che-uccide-il-toro.html?m=0)
Anche in Sardegna, nel pozzo Sacro di Santa Cristina, la ierofania più importante, della "resurrezione" si verifica in aprile, il 21, con la ierofania sul dodicesimo anello della tholos, proprio sotto il segno del Toro( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/aprile-simbologia.html?m=0)
Ierofania, che doveva essere accompagnata, sicuramente da dei riti, preghiere, "brebus" Sardi, che ancora oggi sono dei potenti riti orali di guarigione (e la parola, è di dominio energetico del Toro) per la medicina dell'occhio, praticata per lo più con l'acqua e l'olio.
Olio che sicuramente veniva utilizzato a pelo d'acqua, nella cisterna del pozzo, per enfatizzare la ierofania sul dodicesimo anello della Tholos.
Un Capodanno, quindi, che affonda le radici nella notte dei tempi, ma, che, ne sono certa, ha ribaltato, come sempre succede, snaturandone il significato, qualche ritualistica cerimoniale che onorava il Sacro Femminino, per ciò che è.
Come portatore di abbondanza e fertilità, senza questo passaggio "imposto" dal patriarcato, del sacrificio.
Un aprile, importantissimo anche per l'antica Civiltà Sarda, traguardato da una ierofania che si manifesta proprio nel primo giorno del Segno del Toro, quando sole e acqua si congiungono in sinergia, per manifestare il Divino tra gli Umani.
Tiziana Fenu
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Origine babilonese del Capodanno
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