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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

venerdì, ottobre 14, 2022

💜Cenerentola

 Con la fanciulla dei Grimm ci addentriamo nel gioco degli opposti: alto e basso, fuori e dentro, cielo e terra, giorno e notte, Luce e Ombra, maschile e femminile, cecità e visione, grezzo e sublime, paura e desiderio, vita e morte.

La nostra bella è una mediatrice tra opposte polarità: è il ponte tra il mondo dei vivi e quello dei morti, con l’abito e la pelle cosparsa di cenere e adagiata su un letto pure fatto di un cumulo di cenere, ella si lega al lutto come alla morte e ancora alla rinascita. 

È un’altra Kore che vivendo in superficie con le ninfe viene rapita dal dio degli Inferi, Ade-Plutone. 

È un’altra Psiche che deve affrontare le prove iniziatiche e ricongiungersi con il suo sposo Amore. Cinderella porta la luce della consapevolezza nella notte buia e si muove nell’ombra della luce a ogni nuovo giorno: canta il gioco delle infinite possibilità. 

È la Pietra Filosofale degli alchimisti e anche la materia grezza, mente e veicolo corporeo che vanno sublimati. Ancora, Cenerentola è la storia di una custode del fuoco sacro: novizia sacerdotessa, vestale o inizianda sulle orme di perenni sciamane, donne di sapienza o medicina. Sradicate dunque dal vostro immaginario l’idea di una umile o umiliata fanciulla. Anticamente, le vestali, o custodi del fuoco sacro, ricoprivano la carica più prestigiosa a cui una donna potesse assurgere. 

Da qui il suo nome impersonale: Cenerentola. 

È un non-nome che la fanciulla deve meritare Capiamo subito che si tratta di una iniziata poiché non ha un nome proprio: vi rinuncia. È questo il primo passo di una rinuncia a sé per abbracciare un obiettivo superiore: incarnare la sua natura divina, smettere di servire “la Terra” come un qualsiasi animale e iniziare (essere iniziata) a servire “il cielo”. 

Mentre tutti i bambini del mondo vengono addomesticati all’ego, a tiranneggiare su ciò che è caduco e perituro, un archetipo viene loro narrato per lo più nel momento di addormentarsi. 

Leggiamo del risveglio dell’anima a un’anima che mettiamo noi stessi, genitori, adulti, insegnanti, a dormire, talvolta per sempre. Ma la fiaba urla ancora affinché l’anima si ridesti dalla schiavitù reverenziale prestata al fantasma dell’ego. 

La cenere è il prodotto puro della combustione, impiegato a sua volta per purificare. Anticamente la cenere era infatti usata per sbiancare i tessuti. Ecco dunque la storia di un essere che assurge al ruolo di purificatore: un Cristo o un Buddha. Non è una fiaba. E non è la storia di un personaggio. Cenerentola è un luogo per troppi ancora sconosciuto. Un luogo che non ha un nome e neppure un reale dove. È una stanza della mente, di ogni mente. 

Quindi un varco che dall’irrealtà si apre sul reale. “ Asato ma satgamaya”, si legge nelle Upanishad, ovvero: “ dall’irreale conducimi al reale”.


Tratto da:  Sara Ascoli "Cenerentola: l’inganno, l’anima e il Sang Real".

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