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Domus de Janas di Sa Lophàsa, Orgosolo.
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Siamo in provincia di Nuoro, in una Domu de Jana, dalla pianta dalla forma uterina.
Si parla della presenza di simboli che ricreano l'ambiente domestico.
Di domestico, non ci vedo niente.
È un ambiente sacro, progettato per la manifestazione ierofanica divina, grazie all'allineamento "ingresso quadrato/bacile/nicchia nella parete".
È lo stesso allineamento che si trova anche nella Domus s'Incantu ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/04/allineamento-domus-sincantu.html?m=0).
Sappiamo che tutte le Domus de Janas, sono orientate verso i solstizi, estivo ed invernale ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/01/3112-2021-solstizio-dinverno-toro.html?m=0)
Cancro e Capricorno
La porta degli Umani e la porta degli Dei.
Si entra da umani, e si esce da Dei.
Cosi come era legato ai Solstizi, il Giano bifronte romano, che ha ripreso dalla nostra Jana ( Giano /Jano/Jana), mascolinizzando ciò che era stato di dominio energetico del Sacro Femminino per eccellenza.
Ma è proprio in un grembo femminile come in una Domu de Jana, un grembo uterino, di nascita, rinascita, e trasmutazione, che poteva essere celebrata la sacralita' dell'epifania divina, della presenza tangibile, della resurrezione, della rinascita.
Rinascita, magnificata dalla ierofania riflessa nella nicchia nella parete verticale, ottenuta dal riflesso dei raggi del sole, sull'acqua contenuta nel catino dalla doppia cornice, magari enfatizzata dall'olio in superfice, per sublimare in modo ancora più evidente la ierofania riflessa sulla parete.
La nicchia sulla parete, come un ancestrale tabernacolo, in cui il Divino si manifesta.
La rinascita, la resurrezione dopo la morte.
Grazie alla sinergia del Fuoco e dell'Acqua, del Sole, elemento maschile, che ingravida l'acqua, elemento femminile, come accade anche nei nostri pozzi sacri.
Per questo motivo il catino, in questo caso, ha una doppia cornice. Maschile e Femminile insieme, in sinergia.
In allineamento con l'ingresso quadrato, che indica il Femminino, Madre Terra ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/gli-ingressi-quadrati-delle-domus-de.html?m=0), che accoglie il Sole, in unione circolare, nel grembo, fino ad arrivare alla nicchia quasi rettangolare (il rettangolo è una sigizia, elemento maschile, più femminile), nella quale sembra esserci, perlomeno da ciò che si evince dalle foto, la sagoma di un fallo, l'elemento fecondante.
Elemento che, irradiato dalla ierofania, si sacralizza, poiché portatore di luce, di vita, di rinascita, essendo simbolo solare.
E qui in Sardegna, conformazioni falliche, prenuragiche e nuragiche, ne abbiamo svariate, nonostante ci sia una certa reticenza di fondo, nel considerare l'esistenza di un culto fallico, di cui sono rappresentativi anche i nuraghi, che si ergono per onorare il sole, nella doppia valenza simbolica del "vuoto/pieno".
Fallici e uterini al contempo.
Per onorare la sinergia creativa, del Sole e della Luna, del Maschile e Femminile, sempre insieme e complementari, come nei pozzi Sacri, come nelle Tombe dei Giganti.
Come solo nella nostra Antica Civiltà Sarda è stato.
Tiziana Fenu
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Domus de Janas di Sa Lophàsa, Orgosolo.
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