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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

lunedì, ottobre 24, 2022

💚Atargatis dea siriana

 Da un post nel gruppo "Il SONDAGGIO. Archivio Archeologico Mondiale suddiviso in argomenti diversi." 

https://www.facebook.com/groups/210974976999246/permalink/671050024325070/


Questa è la mia personale interpretazione a riguardo. 

Atargatis è una dea celeste siriana della vegetazione e della fertilita generalmente rappresentata come una sirena, poiché a volte appariva sotto forma di pesce. Si dice che cadde dal cielo sotto forma di uovo, e quando si ruppe ne emerse una donna con una coda di pesce. Quando viene mostrata come la dea del cielo, il suo viso è leggermente velato da quelle che sembrano essere nuvole e le aquile le circondano la testa.

Nei templi a lei dedicati c'erano vasche sacre piene di pesci oracolari che solo i sacerdoti di Atargatis potevano toccare.

Le sue origini divine ricordano le stesse origini degli Oannes, gli uomini-pesce, civilizzatori dell'umanità. 

Ancora oggi, probabilmente, quell'Osanna nell'alto dei cieli, può essere un retaggio linguistico( Oannes/Osanna) che rimanda a questi primi uomini divinizzati, e, nello specifico, come in questi caso, ad un Sacro Femminino considerata "Madre delle Madri". 

Le braccia e le estremità dei piedi, sono sagomate come se fossero delle pinne, nello stesso modo in cui venivano rappresentate le sirene bicaude, le melusine. 

In ambito occidentale, verrà identificata con Artemide. 

In quel periodo, il culto di Artagatis fu  dovuto all’influenza o alla sovrapposizione con Ashera del Mare, divinità cananea della fecondità, sempre del tipo “Grande Madre”, ma legata soprattutto alle acque, e che era considerata la sposa di El  specialmente  nell’area siriaca settentrionale e orientale, dove prevale l'iconografia di una figura femminile normale, che spesso sta su una mucca, o un toro. 

Infatti, in questa statuina, sono presenti due animali, che sembrano essere proprio due tori, come è nella tradizione di tutte le Dee di potere, che sono rappresentate con due animali speculari bifronti, che indicano le due polarità, energia maschile e femminile, perfettamente governate dal potere della Dea, che le tiene in equilibrio. 

Perché solo con le due energie in equilibrio, si manifesta il grande potere creativo. 

Nel l'asse centrale del corpo, presenta delle intersezioni rettilinee.

Partendo dal basso, spicca una decorazione con una stella a sei punte, il cui tratto verticale, si espande verso il basso, a sostegno del simbolo. 

Simbolo che rappresenta l'unione delle due polarità. 

Simboli che è anche nella parte superiore. 

Ma al centro, quasi fosse un simbolo sovrapposto, spicca la lettera Aleph, il primo Sacro Archetipo Ebraico, la lettera Aleph. 

È interessante notare che in origine, questa lettera, era rappresentata, come geroglifici egiziano, e nell'alfabeto protocanainico, come una testa di bue con le corna rivolte verso l'alto, che, nella scrittura cananea, ruotano verso destra, come risulta anche nell'alfabeto greco, e risulterà poi definitivamente, con "le corna" verso il basso, dando origine alla lettera A, nell'alfabeto latino. 

In pratica, il glifo dell'Archetipo Aleph, ha mantenuto un corno verso l'alto, e uno verso il basso. 

Simbolicamente, l'unione di queste due corna taurine, che appaiono in questa statuina, come glifo sul petto, al centro del corpo, quasi un baricentro che bilancis tutto, rappresentano la dimensione delle due acque, superiori e inferiori, del primo giorno della creazione. 

Infatti, riferimento all'acqua è dato dalla conformazione a sirena, delle braccia e gambe di questa Dea. 

Elemento acqua ed elemento terra, rappresentato dai due tori in simmetria, che rappresentano anche la fertilità della creazione. 

Infatti il primo Archetipo Aleph, è l'Archetipo della Creazione, dell'Uno, dell'integrità, dell'afflato divino che si manifesta, il punto zero di creazione. 

È l'energia maschile creatrice, in sinergia con quella femminile, ben simboleggiata dal Toro, con le sue corna lunari che simboleggiano anche la coppa dell'utero femminile, l'afflato divino, che trova manifestazione nella Forma del Femminino, nella coppa, nel Sacro Graal. 

"Corna", in ebraico, si dice Keter, che corrisponde anche alla prima, e più alta, delle dieci  Sefirah dell'Albero della Vita, e rappresenta  la Divina Volontà su quella umana. È il Verbo.

Quindi rappresenta una dimensione divina, di cui questa Dea fa parte, che ingloba in sé, l'assoluto, quindi anche le due polarità, ben rappresentate dai due tori speculari, e dalla sua doppia natura, acquatica e terrena. 


Tiziana Fenu 

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Atargatis Dea Siriana





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