Da un post del ricercatore e artista Andrea Loddo ( https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10228202515396868&id=1496491845) nel quale vi sono le immagini di due petroglifi scoperti nella spiaggia di Tortolì, in provincia di Nuoro, qui in Sardegna.
Dei due, mi colpisce soprattutto il secondo.
Il primo potrebbe essere una versione della primordiale dea Tanit.
Ma il secondo simbolo, secondo me, è inequivocabilmente la sagoma del simbolo egizio chiamato il nodo di Iside, detto anche Tyet. Un simbolo che somiglia all'Ankh, la chiave della vita,, ma che simboleggia in particolare, l'immortalità, la vita dopo la morte. Un potente amuleto che proteggeva nel corso del viaggio verso l'aldilà.
Viene citato nel libro dei morti, capitolo 156.
Veniva realizzato in diaspro rosso, che è considerata una potente pietra sciamanica, perché rappresentava anche il sangue di Iside, simbolo di vita e di fertilità.
Le braccia del nodo di Iside, si presentano rivolte verso il basso, per non dimenticare il passaggio terreno, e veniva purificato con l'acqua di gelsomino. Assicurava armonizzazione energetica e spirituale. Per avere maggiore energia, lo si doveva legare ad una collana in fibra di sicomoro, che è simile al fico, con dei frutti chiari simili ai fichi. Non so esattamente se qui in Sardegna abbia un nome particolare.
Resta il fatto, che abbiamo un'importante rappresentazione, in questo petroglifo, di un Sacro Femminino, attraverso questa sagoma, che sembra proprio essere il nodo di Iside, orientato a Nord.
Nelle rappresentazioni parietali, nei soffitti dei templi Egizi, la dea Iside è connessa alla volta celeste attraverso Reret, rappresentata dalla dea ippopotamo Ipy, una delle versioni di Iside, e la stella Sopedet/Sothis (Sirio).
Reret è raffigurata come un ippopotamo bipede in un modo praticamente identico a Ipy o Taweret , dal quale si distingue per le sue associazioni astrali. Reret è legato a due diversi insiemi di stelle, ma principalmente a una costellazione nel cielo settentrionale corrispondente al nostro Draco. Questa costellazione, a sua volta, è legata nel pensiero egizio ad un'altra costellazione, corrispondente al nostro Grande Carro
Questa divinità Ipy, è menzionata nei Testi delle Piramidi 269 §381-382 come colei che nutre il defunto.
Iside viene così collocata con certezza nell’area vicina al Polo Nord coprendo lo spazio tra la costellazione della Lira e quella di Boöte. A nord, dove c'è la stella Polare, una guida per tutti, durante la vita e dopo la morte.
Una testimonianza importante, a dimostrazione di come, come ho sottolineato tante altre volte, la nostra Antica Civiltà Sarda, avesse molto in comune con quella egizia, tanto da sovrapporsi, per alcuni aspetti, o precedere addirittura, la civiltà egizia, come ho sottolineato per alcuni simbolismi, come la nostra Dea Madre Scarabeo di Cuccuru S'Arriu che ha anticipato di 3500 lo scarabeo egizio.
( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/lo-scarabeo-umanoide-egizio-khepri-e-la.html)
Tiziana Fenu
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