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lunedì, dicembre 02, 2024

💚Le turritelle /l'ocra/le Veneri Paleolitiche

 La presenza dell’ocra sulle Veneri preistoriche è stata rilevata anche su altre statuette, come quelle di Kostienki (Russia), di Willendorf (Austria), di Dolní Věstonice (Repubblica Ceca) o di Laugerie-Basse, in Dordogne, dove nel 1884 fu scoperta la primissima statuetta, battezzata “Venere impudica”. Questo colorante minerale poteva assolvere diverse funzioni. 

La prima era,  evidentemente, quella di colorare delle figure realizzate in materiali cromaticamente uniformi. L’ocra è stata ampiamente utilizzata proprio a questo scopo sulle pareti delle grotte preistoriche; è quindi possibile che sia stata adoperata anche per decorare le sculture con motivi ornamentali. 

Tuttavia, può essere individuata un’ulteriore funzione. 

L’ocra è un materiale dalle proprietà abrasive, utile dunque a levigare la superficie di un oggetto. 

Qualunque sia il motivo, la presenza di questo colorante prova che su queste opere era stata applicata una particolare finitura. 

Altri elementi di spiccata raffinatezza sono stati dissotterrati durante lo scavo. Se è vero che all’epoca le donne erano perlopiù rappresentate nei loro tratti essenziali, Clément Paris ha scoperto che gli artisti di Renancourt seppero anche modellare ornamenti di una certa delicatezza: «Abbiamo avuto l’incredibile fortuna di trovare persino dei gioielli! Alcuni furono creati con dei fossili, in particolare con le turritelle». 

Le turritelle sono delle affascinanti conchiglie fossili spiroidali a forma di cavatappi che venivano raccolte con cura per essere, probabilmente, cucite sugli abiti; Clément Paris non crede all’ipotesi di un loro utilizzo come elementi di collane o bracciali, in quanto non presentano i caratteristici segni d’usura o di attrito. 

Lo studioso inoltre sottolinea come questi fossili provengano da una cava situata 100 chilometri più a sud: il fatto che i nostri antenati abbiano investito tanto tempo per procurarseli, ci suggerisce allora quale fosse all’epoca l’importanza dell’abbigliamento. 

Monili così raffinati, infatti, dimostrano quale livello di ricercatezza avessero raggiunto questi esseri umani del passato. 

D’altronde, i loro portagioie contenevano anche altri elementi decorativi: a Renancourt, ad esempio, Clément Paris ha scoperto «delle rondelle di creta color ocra fabbricate nello stesso luogo delle statuette». 

Ornamento modellato nella creta e due turritelle fossili rinvenuti nel sito di Renancourt. 

Di circa 3 centimetri di diametro, queste rotelline presentano un foro centrale e sono modellate sul bordo con piccole ondulazioni che le fanno assomigliare a delle margherite. 

Alcune si sono spezzate durante la lavorazione, altre sono integre, altre ancora appena abbozzate; i resti delle diverse tappe di produzione dimostrano ad ogni modo che a Renancourt operavano degli artisti polivalenti. Queste rondelle perforate sono tipiche del Paleolitico superiore; se in certi casi potevano essere utilizzate per creare illusioni ottiche – sospese a un filo, se le si fa girare su se stesse animano le immagini dipinte o incise sulla superficie, come nel caso dei camosci danzanti di Laugerie-Basse –sembra che quelle di Renancourt venissero cucite sui vestiti di uomini, donne e bambini. 

Il loro abbigliamento non aveva dunque nulla da invidiare al nostro, come d’altronde testimoniano anche le Veneri di Kostienki, le cui nudità sono ornate da collane, cinture e grossi bracciali.


Tratto da: Thomas Cirotteau - Jennifer Kerner- Eric Pinkas - Lady Sapiens "Come le donne inventarono il mondo" Traduzione di Valeria Pascone. Edizioni Piemme.

A sinistra, turritelle fossili

A destra, Venere di Kostienki, di cui ho approfondito in due occasioni

-https://maldalchimia.blogspot.com/2022/02/le-due-veneri.html?m=0


-https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/le-dee-che-venivano-dal-mare.html?m=0


Le turritelle/ocra/Veneri paleolitiche




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