Quinta Notte.
24 Dicembre Sacra alla comunità
1.Gáttir allir | Tutte le porte
áðr gangi fram| prima di varcarle
um skoðaz skyli| vanno spiate,
um skygnaz skyli; | vanno scrutate,
Þvi at óvist er at vita| ché dubbio sovviene
hvar ovinir| se nemici siedano
sitja á fleti fyrir. |nella sala [che ti sta] davanti.
2.Gefendr heilir! | Ai generosi, salute! Gestr er inn kominn! | L'ospite venga dentro!
hvar skal sitja sjá? | Dove dovrà sedere? mjǫk er bráðr| Va assai velocemente
sá er á brǫndom skal| accanto al focolare
síns um freista frama.|chi esibisce le sue doti.
3.Eldz er þǫrf| Di fuoco c'è bisogno þeims inn er kominn| per chi è venuto dentro
ok á kné kalinn; | ed ha le ginocchia gelate.
matar ok váða| Di cibo e vestiti
er manne þǫrf, | necessita l'uomo
þeim er hefir um fjall farit.|che ha percorso la montagna.
4.Vatz er þorf| Di acqua c'è bisogno þeim er til verðar kømr, | per chi al banchetto viene,
þerro ok þjóðlaðar, | di tovaglioli e di cortesi inviti,
góðs um ǿðis, | di animo ben disposto, ef sér geta mætti, | se riesca a ottenerlo
orðz ok endrþǫgo. |di conversazione e di silenzio.
5.Vitz er þǫrf| Di intelligenza c'è bisogno þeim er víða ratar; | per chi viaggia per lungo;
dælt er heima hvat; | ogni cosa è facile a casa.
at augabragði verðr| Si ammicca [prendendosi gioco]
sá er ekki kann| di chi nulla sa ok með snotrom sitr. | e siede tra i sapienti. – Hávamál. Gestaþáttr
Oggi è importante ricordarsi di essere un buon Ospite, oltre che essere un buon padrone di casa.
La virtù dell’Ospitalità è uno dei valori fondamentali nell’antico mondo nordico così come in ogni civiltà del passato.
In una religione comunitaria come la nostra, è la virtù che sostiene il nostro tessuto sociale.
Nei tempi antichi, era essenziale che quando un viaggiatore andava per il mondo, avrebbe dovuto sempre trovare una sorta di rifugio e accoglienza per la notte.
Nei tempi moderni è altrettanto essenziale che un viaggiatore trovi amicizia e sicurezza.
La runa Gebo - Anglosassone - Gyfu, rappresenta oltre al dono e la generosità, il vero concetto di ospitalità. Nell'antica Germania il significato di dono e donare era molto più profondo di come possiamo considerarlo nella società odierna.
Più che il semplice scambio di proprietà fisica, un dono, simboleggiava una miscela di mente e di vita, del donatore e ricevente, in uno stato magico di comunione e d’ispirazione che è intensificata, quando è incluso lo scambio tra l'uomo e Dio.
Donare cementifica la società, creando un reciproco legame d’interdipendenza, reprimere faide, i litigi, senza spargimento di sangue, e permettere alle persone indipendenti e ai gruppi di parentela di collaborare insieme, per un bene più grande.
I regali, erano fatti per sigillare e trattare gli affari, il matrimonio, ratificare trattati di pace ed erano necessari per rendere vincolante quasi qualsiasi accordo o cerimonia.
L'ospitalità, d'altro canto, è ritenuta quasi un obbligo per la gente nordica.
È un tema ridondantemente in molte saghe, quello di dare ospitalità ai vagabondi (spesso Dèi camuffati).
È ritenuta una vera virtù saper aiutare ed essere amicali con chi sta attraversando un viaggio, ed è imprescindibile non sostenerlo.
Senza il concetto di generosità, commercio e viaggi sarebbero stati impossibili o quantomeno ostacolati nei tempi antichi.
Fra ospite e ospitante esiste un sacro patto di reciproco aiuto e pace.
Fare violenza su un ospite è un crimine terribile, verso l'umanità e le divinità. Come si diceva, le saghe sono piene di occasioni in cui questi valori vengono espressi, ed anche cosa può succedere qualora non venga osservato tale tacito patto.
La runa Gebo in questo caso, simboleggia anche il rituale e il sacrificio, il mezzo attraverso cui umani e divinità creano il loro rapporto. In questo giorno tenere a mente il mese di Merrymoon (Maggio) e il festival estivo del Primo Maggio, conosciuta anche come Beltane, Thirimilci o Walpurgisnacht.
La celebrazione dell'unione mistica con la terra, in onore di Freyr e Freya. Danze intorno all'albero di maggio e i falò sulle colline simboleggiano la fertilità della natura che deve essere portata alla comunità cittadina intera.
Tratto da "Le Dodici Notti. Tradizioni Nordiche ed Europee del Solstizio d’Inverno" di Skayler • Nattfödd Ulver
Maldalchimia.blogspot.com
Immagine
Runa Gebo in ametista, collezione privata
Le 12 notti celtiche. Quinta notte. 24 dicembre
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