Oggi 10 dicembre si celebra la Madonna Nera di Loreto, nel Santuario, nelle Marche, in provincia di Ancona.
Loreto, cittadina in cui si trova una basilica mariana fortemente connessa con i Templari e Celestino V: il “Santuario della Madonna Nera”, che ospita all’interno quella che si ritiene sia la vera “Casa di Maria”, trasportata in loco da “Angeli Bianchi” che avrebbero avuto le stesse vesti dei Templari.
Il Santuario di Loreto Marche è uno dei luoghi mariani piu’ sacri, meta di numerosi pellegrinaggi.
La costruzione del Santuario inizio’ nel 1468 in forme gotiche e venne poi proseguito in forme rinascimentali da artisti famosi come Bramante e Antonio da Sangallo.
All’ interno si trova la Santa Casa, che secondo la leggenda sarebbe quella in cui nacque la Madonna e ebbe luogo l’Annunciazione.
Secondo la leggenda, i Cavalieri templari avrebbero trasportato via mare l’edificio nel 1291 , come una delle ultime missioni da loro compiute in Terra Santa. Lo sbarco sarebbe avvenuto, molto probabilmente, nel “Porto di Recanati”, un porto Templare.
La tradizione vuole che la casa fosse trasportata da angeli bianchi, che probabilmente erano stati identificati con i cavalieri templari dato il colore delle loro vesti.
Quella che sembrerebbe una leggenda, è in realtà avvalorata da alcuni ritrovamenti di croci che erano state composte con dei “Piccoli Pezzi di Stoffa Rossa”, materiale, in sostanza, usato per realizzare, proprio le “Croci” delle “Divise Templari”.
La cosiddetta casa di Maria, sarebbe stata ricostruita usando il “medesimo materiale” con cui era stata edificata a Gerusalemme: l’edificio, in poche parole, sarebbe stato smontato e poi rimontato all’interno della suddetta “Chiesa di Loreto”.
Un aspetto bizzarro, connesso a Papa Celestino V, colui che fece il “gran rifiuto”, è che dopo tre giorni dall’arrivo della casa della Vergine a Loreto Marche, egli si dimise e viene da pensare che avesse cosí completato il suo progetto connesso ai templari.
Una Madonna nera, diffusa, come iconografia, in svariate parti del mondo, le cui origini affondano nelle prime rappresentazioni delle Madonne dalla pelle scura
Più di 700, solo in Europa, senza considerare quelli presenti nel resto del mondo, di cui la più famosa forse è la Madonna Nera del Guadalupe.
Vuoi per un'evidente origine geografica, la Maria palestinese, con antenati ebrei, le cui origini si fondono con le popolazioni semitiche dalla pelle olivastra.
Gli studi hanno dimostrato che la popolazione della Palestina del I secolo presentava una gamma di caratteristiche fisiche che includeva carnagioni più scure, tipiche delle popolazioni semitiche. Questi risultati supportano l'ipotesi che Maria potesse avere una carnagione scura, in contrasto con le rappresentazioni iconografiche europee successive.
Vuoi per una simbologia legata al cromatismo scuro della pelle che la associa alla simbologia della fertile terra, del limo, di quella dimensione ctonia, scura, che appartiene al Femminino.
Un Femminino celebrato, anche nel Cantico dei Cantici, come un Femminino dalla pelle scura, dalle stesse parole della regina di Saba: “Nigra sum sed formosa” (Sono nera eppure sono bella).
Originariamente la Madonna Nera, rappresentazione della materia prima nascosta nel ventre della terra, veniva installata nelle cripte degli edifici sacri. La si chiamava, in territorio francese, "Nôtre Dame de dessous terre" , Nostra Signora di sotto terra.
Un'iconografia di origine pagana, sicuramente, correlata ai culti dell’Oriente, ma anche con i culti druidici dei Celti. Infatti ogni santuario contenente una Vergine Nera è, o era, situato nei pressi di dolmen, menhir o cromlech, di foreste sacre e fonti.
Spesso si parla di guarigioni legate a delle pietre nere, di dolmen, per intercessione di queste Madonne Nere, o di siti legati al dio egizio Ra, e alle più tardive Iside e Cibele.
In alcuni contesti, il riferimento arriva addirittura alla corrispondenza con la dea indiana Kali'.
Per quel che ci riguarda, nella nostra Antica Civiltà Sarda, considero l'ancestrale Tanit di Tresnuraghes, come la primordiale Vergine Nera, come ho approfondito in un mio scritto
( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-tanit-di-tresnuraghes-la-nostra.html?m=0)
"La nostra piccola Tanit di Tresnuraghes e la Dea Neith, legata alla dimensione dell'oscurità, dei defunti, della mummificazione.
Della notte.
" Una delle divinità più antiche, autoesistente, madre di tutte le divinità.
Le due frecce con sé, indicano la dualita, poiché in sé ha il principio maschile e femminile.
Non è nata da nessuno, ha creato anche Ra da sé stessa. Le due frecce incrociate che tiene in mano indicano il Maschile e il femminile che ha dentro di lei, protettrice dei defunti e creatrice del sole ogni mattina.
Ha sulla testa un fuso, tessitrice, di due energie che agiscono in sinergia, e che creano.
È la tessitrice dell'universo, come Arachne, come Athena. Crea un campo energetico, fili di luce che creano potenti vortici di energia.
Erano su questi posti che erano innalzati i Templi degli Dei.
Fu posta a capo della Compagnia degli Dei a Heliopolis, la città del Sole egizia, come la Signora Dea Madre, dai Grandi poteri solari.
La facoltà di accedere alla conoscenza, è un comparare fra due nozioni, agire in sinergia tra due polarità.
L'intreccio dei fili forma un tessuto.
E Neith è chiamata la Neter della tessitura.
Infatti il geroglifico che indicava la vera conoscenza, era indicato con un tessuto.
Tessuto che custodisce anche dopo morti. Infatti Neth sovraintendeva anche alla Mummificazione.
Quel tessuto griglia dove si incontrano gli opposti, necessari alla creazione.
Ed è per questo che abbiamo una griglia a quadretti, come la Scacchiera di Pubusattile, come il concio della rete di Tresnuraghes, come il quadrato di Sator/Sinis, che è l'incontro creativo della M della Mem, e della W della Shin, acqua e fuoco che si incontrano e creano la Griglia dove tutto è possibile.
La Madre/Matrix( nell'accezione più pura del termine) della possibilità, dove tutto è celato e si rivela solo a chi ha raggiunto un certo grado di consapevolezza. Di equilibrio.
È vuoto cosmico dove tutto è possibile.
La Forma senza Forma.
Il Femminile è Occasione.
Griglia di coordinate che creano nuovi Templi.
Anche alcune Madonne del passato sono rappresentate con una "scacchiera/griglia" alle spalle o sotto i piedi.
È la griglia della tessitura. Come un quadrante di ascisse e ordinate.
E le prime Madonne erano nere, come Iside. Il Nero, il fango, l'Humus del Nilo.
Il Femminino è sempre nero.
È grembo oscuro.
È ciò che non si vede,
È sotto la terra. È Grotta, è Domus de Janas, è vulva tra le cosce.
È velo che non si può sollevare, se non sei puro per entrarci.
Può essere tutto ciò che si vuole.
Prende forma dal riflesso.
Nasce come riflesso divino, ma essendo "spazio di creazione" dipende dalle nostre coordinate, farlo diventare sacro o meno.
Matrix, con la M maiuscola, o matrix con la minuscola.
È lo spazio delle possibilità.
Il libero arbitrio concesso all'uomo per mano femminile.
Nel tempio di Iside-Neith, c'era la statua sempre velata di Neith, essendo Neith e Iside, intercambiabili
La protettrice delle porte di Sais.
Ha generato Ra, il sole. Non è visibile..
È come quei doppi occhi dei Giganti che vegliano il luogo Sacro.
Quei due occhi che rappresentano uno sguardo divinizzato, il sole, che era rappresentato con un geroglifico con un punto e un cerchio intorno, simbolo di consapevolezza e custodia.
Il Sole era considerato l'occhio di Osiride.
Neith, la Vergine del Sacro Femminino che poi abbiamo ritrovato nel corso della storia. Moltissime Madonne Vergini, sono state rappresentate con un tessuto, spesso quadrettato, sotto i piedi, o alle loro spalle.
Perché loro intessono il tessuto della vita, perché sono Padre e Madre insieme.
Il Principio da cui derivano tutte le cose, delle Stanze della Dottrina Segreta di tutti gli Iniziati
Neith esisteva 7000 anni fa.
Esisteva come Tanit del concio della rete, la Tessitrice.
Quella Tanit che rappresenta l'equilibrio tra gli opposti.
È una traslazione astronomica dell'equinozio di primavera, quando si crea quel famoso angolo di 60°, con i raggi del sole, che è l'angolo portante di tutta la Geometria Sacra, come quello sul mento del Gigante
Come il corpo della Tanit
Un perfetto triangolo equiangolo, che regge il sole, in perfetto equilibrio sull'orizzonte, sulle sue braccia.
Neith/Tanit è stata soppiantata dalla Vergine Maria, nel 1431, nel Concilio di Efeso, e quando nel 1858, la sua Immacolata Concezione fu imposta al mondo come un comandamento di Dio, dal Papa nel Concilio di Trento.
Neith/Tanit che si trova anche nella tradizione vedica come un'Aditya, la Madre del Sole.
Aditi.
La madre di tutte le forme.
E come Madre del Sole,, è anche la Nave Celeste, che poi ritroveremo in Didone, sulle prue delle navi,, e come Maria, la Vergine del Mare.
Infatti è anche la Nerfe degli Etruschi, metà donna e metà pesce
È la Bythos degli gnostici
Guardacaso noi in Sardegna abbiamo una Bithia che dà origine alle Bithie/Janas Sciamane dalle "doppie pupille".
È il Caos, la materia prima indifferenziata.
Il principio di tutte le cose.
Il Diluvio che porta in sé il trilobato creatore della vita.
È insieme astrazione e realtà
È l'acqua incubata dal sole, dalla Luce
Per questo gli ingressi dei Pozzi Sacri, in particolare quello del pozzo di Santa Cristina, hanno la forma di una Tanit.
Perché come una Tanit, si fa ingravidare dal Sole, per creare quelle meravigliose ierofanie che indicano la discesa nel divino.
È quel riflesso capovolto non è niente altro che il divino che è sceso nella materia e l'ha divinizzato, consentendogli di ascendere.
Perché, nella profonda simbologia del pozzo, dell'acqua, vi è il segreto misterico dell'acqua che feconda se stessa.
Acqua e terra.
Due elementi, attributi del Femminino.
Insieme, formano il limo, il fango, elemento altamente fertile.
Nero, oscuro.
Che contiene in sé lo stesso mistero della vita nei suoi infiniti opposti
Pura come l'acqua e oscura e fertile come il nero limo
Tiziana Fenu ©®
Maldalchimia.blogspot.com
10 dicembre Madonna Nera di Loreto
Nessun commento:
Posta un commento