Sesta Notte.
25 Dicembre Sacra a Eir e alla guarigione
Hail Eir- Grande dottoressa. la pacifica, la gentile.
Ancella di Frigg, la madre; compagna di Menglod, la guaritrice; amica di Tyr, il dio con una sola mano.
Conforto dei malati, Raccoglitrice di ferite sanguinanti, Ostetrica della madre, Da Madre al bambino, Custode delle erbe – fabbricante di tea Liscia le lenzuola bianche, La distruttrice della febbre.
Vieni da noi, dea dagli occhi grigi;
Porta guarigione e salute, soccorso e forza, amore e lunga vita.
- Norse Goddess Magic: Trancework, Mythology, and Ritual Eir e la dea della guarigione nella tradizione nordica e viene salutata in questo giorno, dove dobbiamo prenderci il tempo per meditare sulla nostra salute e quella dei nostri cari.
Prendersi cura di noi stessi e di chi ci è vicino durante tutto l'anno, è importante; non solo di chi è in vita, ma anche i nostri antenati.
Per comprendere meglio noi stessi si deve attuare una consapevolezza di autoguarigione e autorealizzazione, e ciò rende automatico e necessario conoscere chi ci ha preceduto.
Onoriamo gli antenati e i morti, poiché non è necessario vi sia un vero e proprio legame di sangue, tutti nella vita creiamo legami che infine son più forti di quelli che possono esserci tra parenti.
Le persone orfane, per esempio, potrebbero onorare le persone che sono state significative per loro, o la famiglia adottiva oltre quella di origine, anche se non la si conosce.
Altri ancora, potrebbero integrare le figure degli antenati, personaggi storico-mitologici, che li hanno particolarmente colpiti.
Nondimeno, è quella linea ancestrale fatta di persone conosciute nelle vite precedenti, di cui, tuttavia, riusciamo a recuperare il ricordo.
Esistono, tuttavia, altri tipi di antenati, ovvero gli antenati culturali, o quelli che hanno un cammino spirituale simile al nostro, e gli antenati spirituali di altre vite, con i quali, è ovvio, ora come ora, non abbiamo legami di sangue.
Gli antenati con cui abbiamo contatto, sono solitamente membri della famiglia, o amici che non ci sono più.
È usanza ricordare le loro gesta
[..] Gli antenati opportunamente onorati possono aiutarvi a progredire e migliorare la nostra pratica magica e spirituale
[...] In Bretagna si dice che i morti creino il calore drl focolare durante la notte.
Il fuoco, dapprima, e poi il focolare domestico, sono il centro intorno al quale ci si radunava per onorare i defunti, alcuni li seppellivano sotto di essi, altri raccontavano leggende e storie intorno ad esso.
La credenza che i fantasmi ancestrali giochino intorno al fuoco, è credenza diffusa ancora oggi.
In molti paesi, si lascia la cena in onore dei defunti, e si usa versare del latte sulle tombe, e ancora oggi, in alcune parti della Scandinavia, è usanza offrire birra e cibo a loro.
In molte culture e tradizionali del passato, queste erano consuetudini, perché si sentiva di avere un certo obbligo nei confronti dei morti.
Quando si adempiva a questi obblighi con rispetto e in modo costante e corretto, essi aiutavano a soddisfare il bisogno di fortuna, ricchezza, benedizione, abbondanza di una famiglia.
Nel momento in cui, invece, si trascuravano gli obblighi verso questi alleati invisibili, l'intera famiglia avrebbe potuto pagarne le conseguenze. L'avvento del cristianesimo ha sicuramente segnato una profonda frattura con questi legami, a volte denigrando le pratiche antiche, portando così le genti ad abbandonare questi legami ancestrali.
Nell'antico Nord Europa era normale per le famiglie restare rintanate insieme durante i mesi rigidi, questo però poteva comportare seri rischi per la salute.
Con molte persone che costantemente dimoravano insieme, sotto lo stesso tetto, se la malattia colpiva anche solo uno dei membri, questa si diffondeva facilmente.
La salute, inoltre, era influenzata anche dal tipo di dieta, dalle riserve di cibo che si avevano per l'inverno, e da ciò ne dipendeva la stessa sopravvivenza. L’inverno è il momento in cui la terra si trova incolta, ed è classicamente è associato morte.
La morte camminava tra le persone in inverno e le persone anziane erano le più sensibili in quel momento.
Dover fare i conti con la malattia o con una fornitura limitata di cibo, con i parassiti chepotevano rovinare l'approvvigionamento di cibo e renderlo inadatto al consumo, era terribile e poteva condannare le famiglie.
Il freddo in sé era un nemico.
In questo giorno potete, dedicare un momento al ricordo di coloro che vi hanno preceduto, celebrando la vita che vi hanno donato con tanta fatica e sacrificio.
Celebrate con unione, festa e buoni propositi per preservare la vostra buona salute.
Fate una lista di idee, di propositi per mangiare bene, con moderazione e per occuparvi al meglio del vostro corpo, della vostra mente e del vostro spirito. In questo giorno ci ricordiamo della virtù della Disciplina.
L'esercizio della volontà personale, sostiene l'onore e le altre virtù, traducendo l'impulso in azione. Si deve essere disposti a controllare le proprie azioni.
Senza auto-disciplina, viviamo nella confusione che troppo spesso vediamo nella nostra cultura.
Oggi seminiamo per il mese di metà anno (Giugno) e di Mezza Estate. Il Solstizio d'Estate è secondo solo a quello Invernale come importanza per gli antichi Uomini del Nord.
E 'anche un momento di allegria generale e, nei paesi Scandinavi, molti di quelli che conosciamo come i riti tradizionali di Beltane vengono celebrati in questo momento.
Tradizionalmente nei tempi antichi, in questo periodo si teneva l'All-thing (assemblea), la giornata era dedicata a Tyr o a Var il Dio e la Dea della giustizia e dell'ordine.
Passiamo attraverso il giorno più lungo e la notte più corta dell'anno, ed è un momento adatto per meditare sulle cose buone della vita. In questo momento è anche opportuno onorare Baldur “il bellissimo” e Sòl (Sunna).
Tratto da "Le Dodici Notti. Tradizioni Nordiche ed Europee del Solstizio d’Inverno" di Skayler • Nattfödd Ulver
Maldalchimia.blogspot.com
Sesta notte celtica. 25 dicembre
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