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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

giovedì, dicembre 19, 2024

💙Yule/solstizio invernale 2024

 Sabato 21 dicembre, in luna calante in Vergine, abbiamo il passaggio, alle 10:19, del solstizio d'inverno, lo Yule celtico.

La parola "solstitium"  arriva da latino “sol” che vuol dire sole e “sistere” che significa stare fermo.
Rappresenta dunque una fermata obbligata del Sole lungo il suo cammino attraverso la volta celeste. Durante questa giornata infatti smette di discendere rispetto all’equatore celeste, facendo una pausa e invertendo, in seguito, il suo cammino, iniziando un modo di avvicinamento.
Metaforicamente, è un momento altamente trasmutativo, di profonda riflessione.
Un inabissarsi, che precede il rinascere.
Il significato sta proprio qui: il Sole sembra stia tramontando, in seguito risorge tornando alla stessa posizione. Quasi come se di colpo precipitasse nella buia oscurità per poi tornare ad essere più forte, invincibile e vitale. Non a caso gli Antichi Romani parlavano di festa del Sol invictus, in cui si celebrava la rinascita.
Siamo, per questo passaggio, sotto l'energia del Sacro Archetipo Ebraico Nun, il quattordicesimo, correlato all'Arcano Maggiore XIV della Temperanza, gli  stessi che abbiamo avuto per il passaggio importante della notte di Santa Lucia, il 12 dicembre.
Notate come il 12/12, che era un Archetipo Nun, con ripetizione dell'Archetipo Lamed, la misura, la prova, il dodicesimo, e Arcano Maggiore XII dell'Appeso, si ripropongano invece, numericamente, in questo doppio modulo speculare, 21/12, in cui il Sacro Archetipo Shin( 21), il nostro Fuoco interiore, e Arcano Maggiore XXI del Mondo, si specchiano, dialetticamente in comunicazione, con lo stesso Archetipo Lamed 12, e Arcano XII dell'Appeso.
Questo è molto interessante, perché il passaggio di Santa Lucia, è stato come una prova, un testare la nostra misura, anche ribaltando certe prospettive,nel grembo di quella Mem, che si è manifestata per il 13, il grembo amniotico della trasmutazione, la Morte dell'Arcano XIII.
Tutto propedeutico e in preparazione a questo passaggio importante del solstizio invernale, traguardato da una Nun di trasmutazione e da un Arcano Maggiore XIV della Temperanza.
Perché ci vuole equilibrio, per raggiungere quel salto di Ottava che consenta il rilascio, la leggerezza, l'abbandono.
Ed è nella specularita di questo 21/12, che scopriamo quanta bellezza ci può essere nel nostro ardere interiormente.
In quel 21 Shin/Sacro Fuoco interiore, che ci pone come cardine del nostro mondo ( Arcano XXI del Mondo), in verità, in trasparenza, in semplicità.
Lo specchio che funge da rivelatore, è quel 12.
Le prove, la misura.
La Lamed, che eppure, a livello grafico, punta verso l'alto.
Il sopravvivere a sé stessi, nonostante, e, grazie, all'essere capovolti, ribaltati, come l'Appeso.
Non è facile.
Ma sicuramente molto interessante ed evolutivo.
Lasciarci ribaltare dalla vita, dai nostri stessi pensieri, dalle nostre certezze, come una clessidra che si ribalta ad ogni ciclo, un cui niente è reiterazione.
In cui, i granelli di sabbia, non scendono mai con lo stesso ordine
La Nun, ha in sé, tutto il dolore della trasmutazione .
Eppure, abbiamo una successione, un potenziamento energetico importante, in questi passaggi.
Abbiamo avuto la possibilità  di scendere a fondo nel nostro grembo, coadiuvati anche dall'energia nel nostro personale Ade, nel grembo della Madre, attivando il nostro percepire, le nostre piccole morti, funzionali alla rinascita, e la spinta propulsiva del Sagittario, ci ha potenziato in quella dimensione alchemica della  trasformazione, che deve radicarsi nell'elemento terra.
Infatti il Solstizio invernale di quest'anno, non solo è traguardato da una Luna Calante in Vergine, segno femminile di terra, governato da Mercurio,  ma è anche traguardato dall'ingresso del segno zodiacale del Capricorno, altro segno di Terra, proprio il giorno del Solstizio.
Delle coordinate energetiche importanti, che ci aiutano a radicalizzare nella materia, ciò che è già, continuamente "in essere", "in fieri", a livello animico.
Il Capricorno offre questa spinta propulsiva verso l'alto, verso le vette, ed è interessante notare, come anche in esso, come nel Sagittario, siano manifeste due nature.
Nel Sagittario, essendo un Centauro, la natura animale e umana.
Nel Capricorno, è presente sia la dimensione marina, perché la parte inferiore del suo corpo, è una coda di pesce, sia la parte terrena, poiché la parte superiore è una capra.
Quindi il Capricorno, alchemicamente, affonda le radici in quella dimensione archetipale della Mem, del grembo amnionitico cosmico, del passaggio della notte di Santa Lucia, e nel contempo, si aggancia perfettamente a quella dimensione terrena della Vergine, la cui luna calante di questo solstizio, ne delinea l'energia terrena, la fertilità, abbondanza e la dimensione della creazione, in un Tempio intimo, ctonio, discreto, lontano dal frastuono della superficie, in cui la nostra voce interiore è Guida Suprema.
Essendo, il Solstizio invernale, il giorno più corto dell'anno, nell'emisfero settentrionale, il sole appare nella sua posizione più meridionale ed è direttamente sopra di noi, proprio al tropico del Capricorno
La terra degli Iperborei.
Gli Iniziati.
Ed è proprio questa dimensione misterica di oscurità, in cui il solstizio d'inverno celebra le sue ore più lunghe, la rinascita del sole, contiene un'energia potente, un'energia per la rigenerazione, il rinnovamento e l'autoriflessione.
Un'energia che porta all'equilibrio.
Alla  Temperanza, che presuppone equilibrio tra le due parti, in un travaso continuo, in una dialettica costruttiva, che è abbondanza, accrescimento. 
Ed è a ciò a cui ci spinge questo importante passaggio solstiziale. 
È tempo di intimità, di raccoglimento, di preservare per il raccolto futuro. 
È importante, dare energia a ciò che nutre questo letargo necessario di custodia, di intima dialettica con ciò che ci nutre, oltre il gelo e la coltre invernale, per la manifestazione prossima, per il raccolto futuro. 
La Nun ci guida verso questa complementarietà.
Ricordiamoci che siamo sotto l'energia di Mercurio, che governa la Vergine, e siamo in luna calante in Vergine, per il Solstizio.
È il simbolo della trasformazione, ma anche il simbolo archetipale e alchemico, di quella Vesica Piscis che presuppone questa dialettica intima  tra Opposti e complementari. 
Lo Yule, assimila in sé, queste due dimensioni, dell'oscurità  e della luce, della morte e della rinascita.
Enfatizzata dalla nascita del Sole Bambino, proprio per l'occasione del Natale, proprio in seno alla Grande Madre, alla Grande Dea, alla Mem, che accoglie, alchemizza e trasforma, a nuova vita, a nuova luce, custode di quel Fuoco Sacro interiore che apporta vita in ogni contesto.  
Perché questo è l'aspetto principale di questo solstizio d'Inverno, che come sapete è l'inizio del Capricorno
Il Capricorno è governato da Saturno.
Sabato, giorno del Solstizio, è governato da Saturno.
Saturno è il Femminino.
La Madre Divina.
Vita, ma soprattutto morte
Se si vuole vivere il mistero iperboreo, iniziatico, si deve morire, alchemicamente.
La Madre Morte Divina fa parte del nostro intimo essere interiore; lei fa parte dell'ordine cosmico di ogni cosa. 
La Madre Divina ci porta nel mondo della vita, ci nutre e ci porta nel mondo successivo. La Madre Divina è la forza ardente della trasformazione.
Rappresenta la forza  degli elettroni che spostano la materia da una forma all'altra e il suo amore è tale che la morte non la esaurisce, anzi, la vivifica ad ogni passaggio.
Ogni cosa, in natura, infatti si trasforma.
Questa è la forza dell'Amore della Madre Divina.
La Forza della Nun
La Forza di trasformazione di cui siamo stati permeati.
In epoca pagana il solstizio d'inverno veniva chiamato Yule ed era una celebrazione dell'energia lunare della dea, quindi, si lavora con la Madre Divina, ma ancora più importante è la sinergia del Femminino con il Sole, con il Mascolino.
Il Natale non è una festa inventata dalla Chiesa cattolica, come molti pensano; questo solstizio d'inverno è una festa degli Iperborei, ben oltre tutte le razze perché è una festa legata al Sole.

Infatti dopo l'equinozio di autunno, del 22 settembre, la Dea lunare ha raggiunto il suo  Dio  solare, come nel mito di Persefone, regina degli Inferi e sposa di Ade, dio degli Inferi, e insieme hanno trascorso l'inverno abbracciati, con l'energia a  riposo. 

Ogni anno la Dea, va e viene dal mondo di sotto, al mondo di sopra, generando così le stagioni, poiché la dea lunare è immortale. 
Invece il dio solare , il suo amore, ogni anno si deve sacrificare per portare la luce  in un continuo ciclo di nascita, morte e rinascita, in una traiettoria dell'anno solare ciclica
Ma senza l'aspetto femminile della divinità, non possiamo entrare nei misteri del solstizio.
È inverno quando Giuseppe e Maria lasciano l'Egitto, e c'è una ragione esoterica per questo.
I solstizi, di cui parlo spesso, perché sono intimamente legati alla mia Terra, alla Sardegna, e alla loro importantissima simbologia, fin dagli albori della nostra antichissima civiltà sarda, rappresentano gli estremi, quindi, esotericamente, sono come delle iniziazioni( nei nostri nuraghi, durante i solstizio estivo, si manifesta la trasmutazione in Corpo di luce), in cui attraverso il passaggio nei quattro elementi( e per questo solstizio li abbiamo tutti: la terra del Capricorno e della Vergine, l'acqua della Nun, il fuoco, simbolo dell'Angelo della Temperanza, l'aria della spinta propulsiva verso le vette, verso la dimensione spirituale, tipico del Capricorno nelle sue Ottave alte), per ritrovare la nostra Essenza Monadica ( la Vesica Piscis della Nun) e portarla a trasformazione( la funzione propria della Nun), per poter manifestare la nostra luce interiore. 
Questa festa di Yule, è un Dio bambino che si evolverà, da amore individuale a quello universale, attivo nel  raccolto del seme che riposa nel grembo della sua Sposa . 
È un Dio bambino che si lascia le spalle, con questa festa, il dio morente, il vecchio sole, e contemporaneamente, nasce come Dio bambino, guidato da lei, la dea lunare, che lo esorta a festeggiare la festa della morte, necessaria, perché lei sa porta in grembo, come Madre Terra, il suo seme, che nascerà con il raccolto della Primavera e dell'estate. 
Durante lo Samhain, e fino allo Yule, si vive il "tempo del sogno", una sorta di "incubatio",  dove si affronta se stessi, nella propria profondità, come il Minotauro al centro del labirinto, nel cordone ombelicale, da ripercorrere a ritroso, nel grembo uterino di una nuova rinascita. 
Il toro, simbolicamente, non può ancora manifestarsi perché deve morire a se stesso . 
Lo Samhain viene considerata come una dea addormentata. 
Come le nostre Dee Madri sarde che venivano riposte nelle mani dei defunti, le Dee addormentate. 
Si dorme, per poter ricordare la propria origine Divina e solare, e rinascere a sé stessi. 
La morte è necessaria  alla vita. 
La polarità genera la vita. 
Questa notte di Yule, segna un passaggio, la promessa di portare a maturazione la nostra potenzialità. 
La nascita del Sole Bambino. 
Il nostro Sacro Fuoco interiore. 
Le nostre ali
La nostra rinascita
Buon passaggio solstiziale
Con infinita gratitudine sempre.

Tiziana Fenu
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Yule /solstizio invernale 2024










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