Dodicesima notte
Capodanno.
31 Dicembre Sacra a tutti gli Dèi e le Dee, nonché l'Æsir e Dsir
“Freyr ha preso il regno dopo Njörd,
ed è stato chiamato Drot dagli svedesi. Era, come suo padre, la fortuna di amici e delle buone stagioni.
Freyr ricevette un grande tempio a Upsala, ne fece la sua sede principale, e lì gli si pagavano i tributi, la sua terra, e le merci.
La ricchezza e la prosperità di questa città gli fu attribuita per anni, ed Egli divenne una delle divinità maggiormente pregate.
Freyr anche conosciuto come Yngve, nome d'onore i cui suoi discendenti vennero chiamati Ynglinger.
Freyr cadde in malattia; e come la sua malattia prese il sopravvento, i suoi uomini lasciarono pochi avvicinarsi.
Nel frattempo sollevarono un grande tumulo, su cui disposero una porta con tre fori.
Quando Freyr morì lo portavano di nascosto nel tumulo, ma dissero agli svedesi che era ancora vivo; e continuavano a vegliare su di lui per tre anni.
Portarono tutti i tributi nel tumulo, e attraverso un foro misero oro, attraverso l'altro l'argento, e attraverso il terzo il denaro di rame che veniva pagato.
Pace e buone stagioni continuato.” - Yingling Saga, Heimskringla.
Questa notte termina i tradizionali dodici giorni di Yule.
È la notte della più grande festa in tutto il mondo, che coinvolge anche le persone che non praticano alcuna spiritualità.
Tuttavia, in questo giorno, di solito si compiva una qualche forma sacrificio di carne di maiale; i maiali erano una fonte comune di carne d'inverno, ed erano sacrificati in questo momento fin dall'antichità, anche il cinghiale è compreso in questi sacrifici, poiché è un animale sacro a Freyr.
Mele d'oro sono un altro simbolo di questa festa e rappresentano la gioventù e la vitalità del nuovo anno, legate anche alla dea Iðunn.
Alcuni studiosi hanno affermato che la presenza delle mele in un contesto mitologico dovrebbe avere origini straniere, poiché, nei testi più antichi che lo riportano, le mele non sono nominate.
Inoltre, le coltivazioni di mele non furono note in Scandinavia almeno sino al tardo Medioevo.
C'è tuttavia, chi fa notare che il termine con cui vengono chiamate le mele (epli) si può riferire in senso generico a qualsiasi tipo di frutto tondeggiante, non necessariamente alle mele.
Una veglia si tiene dal tramonto fino all'alba, in modo che tutti i parenti possono riconoscere il passaggio della Caccia Selvaggia e onorare il Sole sorgente del nuovo anno.
Il capodanno è una festa che include un Sumbel, racconti, canzone, ecc.
Anche giuramenti e promesse sono in uso in questa notte, di solito fatte sul cinghiale di Freyr o sul martello di Thor, simboli particolarmente sacri.
Le parole durante il Sumbel hanno un grande peso e potenza.
E 'un momento di benedizione, per fare un bilancio e porre un obbiettivo per il futuro.
Tracce delle antiche celebrazioni di Capodanno arrivano fino a noi attraverso l' Hogmanay la festa di Capodanno in Scozia, derivata da antiche origini celtiche e norvegesi. Nessuna fonte chiarifica l’origine del suo nome, il termine non è attestato prima XIV° secolo.
I primi riferimenti all’Hogmanay del 1600, la riportavano anche come Hagman, e Hagmonay, ma ci sono più di dieci diversi modi di scriverlo e molti di loro sono in francese e non in gaelico o germanico.
Alcuni Studiosi ritengono Hogmanay è un residuo delle celebrazioni del Solstizio invernale norvegese, e di celebrazioni solari.
Tuttavia, i cristiani ne cambiarono i connotati facendola diventare una reminiscenza del Natale.
Alcune tradizioni dell’Hogmanay, sono state dimenticate ma altre restano in voga, o si mischiano con le consuetudini natalizie.
Come a Samhain, a Yule si andava di porta in porta cantando e gridando, chiedono in cambio regali.
Portare in dono o condividere i cibi fatti in casa, con la famiglia, amici e vicini di casa, era l’abitudine.
I bambini andavano di porta in porta chiedendo dolci di avena e pane:
“Alzati, comare,
e agitata le piume,
Non ignoraci,
pensando che noi siamo mendicanti; Perché noi siamo Bambini
usciti a giocare,
Alzati,
l’Hogmanay è nostro!”
“Il Re della Luce,
padre di età compresa tra il Tempo,
Ha portato questo giorno che è il primo, Per il passare dei mesi lento,
quando tutti gli occhi riposavano
in una veste sobria allegria,
E ogni mano è pronta a presentare Alcuni servizi in un vero complimento.”
Una delle tradizioni più antiche che sono rimaste ancora presenti in alcune culture, per esempio, a Capodanno bisogna pulire la casa fino a quando non è immacolata, assicurarsi di completare qualsiasi attività che si deve fare in quel giorno, e lasciare fuori le rappresentazioni di ciò che si desidera attirare nel nuovo anno - monete per la prosperità, il cibo per la sussistenza, bambole per essere circondato da familiari e amici nel nuovo anno, così come simboli di salute, di protezione e amore.
Prima della mezzanotte quando la soglia magica si fa meno fitta e si aprono tutte le porte e le finestre della casa, si spalancano per accogliere il nuovo anno, e naturalmente si brinda. Tutti sono invitati a questa festa, sconosciuti per la strada, amici di famiglia, conoscenti - nessuno è mai allontanato o lasciato solo.
Questo è l'intento principale di Hogmanay, essere circondati da persone a voi care e fare qualcosa di felice e gioioso con loro.
L'idea era che se si desiderava lo stesso per l'anno futuro, era bene propiziarlo cosi, mostrando al nuovo anno cosa si voleva.
Si pensava che portasse estrema sfortuna avere un cadavere in casa il giorno di Capodanno, e i funerali erano da celebrare prima del nuovo anno.
Una delle più antiche tradizioni era l'accensione del falò.
Dopo la mezzanotte in tutte le parti separate di un villaggio si accendevano fuochi, e una persona con una fiaccola creava un falò centrale che era poi il luogo tradizionale per la grande festa di musica, ballo e allegria, che riportava il sole a brillare.
I falò sono rappresentativi del Sole, gli spiriti nel buio quindi trovavano la loro strada verso il mondo dei vivi.
Più brillante e più grande era il fuoco, maggiore era la fortuna nel nuovo anno. Questa notte, delle Dodici Notti, era ritenuta talvolta la più importante, il falò doveva continuare a bruciare per mostrare al Sole cosa fare.
Se il falò si fosse spento prima del sorgere del Sole, allora il Sole avrebbe potuto non sorgere affatto, portando tenebrare e sventura.
Dopo la mezzanotte del giorno di Capodanno è possibile effettuare semplici arti divinatorie.
Anticamente si traeva auspicio dalla prima persona che mette piede in casa nelle prime ore del nuovo anno.
Questa, a seconda delle sue caratteristiche fisiche, determina la fortuna e gli avvenimenti del prossimo anno.
Per quanto può sembrare assurdo e offensivo, questa usanza era partitamente celebrata in Scozia. Sommariamente i responsi potevano essere: un uomo era preferito ad una donna come auspicio di buona fortuna, un uomo dai capelli e dagli occhi scuri portava maggior buona sorte rispetto a un uomo di capelli chiari e gli occhi azzurri o verdi.
Quelli dai capelli rossi sono considerati portatori di sfortuna, se erano i primi ad entrare mentre per alti erano quelli con i capelli chiari.
Per il primo passo in casa, un bell'uomo scuro, accanto ad una donna fiera è la scelta migliore, secondo l'usanza.
Molte persone chiamavano di proposito una persona dai capelli scuri, per attraversare la soglia per prima, ma questo sembrava un po’ come “barare”. Oggigiorno è possibile conservare questa tradizione attraverso semplici giochi divinatori, che possono coinvolgere anche amici e parenti.
Rituale di veggenza
È un rituale antico, fatto dalle ragazze in età da marito, per veder il volto del futuro sposo.
Deve essere compiuto tra il 22 Dicembre e la mezzanotte di San Silvestro, prima del nuovo anno.
In un bacile di rame, riempito di acqua fino a metà e posto su un tavolo, si sistemano abbastanza lontano due candele viola, in modo che non si riflettano nel bacile e un incensiere con incenso in grani, misto a un pugnetto di petali di rosa. Si accende l'incenso e poi le candele e si fissa lo sguardo al centro del bacile tenendo le mani sui due lati. Liberando le mante e poi si soffia lentamente sull’acqua dicendo:
“Voglio che sia aperto
il mio occhio interiore,
emerga la visione
e scompaia il grigiore.
Che io veda la verità
in ogni immagine che verrà!”
Si ripete la formula lentamente, ritmicamente alternandola ai soffi sull’acqua, per un numero imprecisato di volte ma in teoria fino al manifestarsi delle immagini.
Scarpette della Sposa
È un altro rituale per donne sole, che vogliono sapere se incontreranno presto il nuovo fidanzato e lo sposeranno prima del prossimo Capodanno.
A mezzanotte ci si mette davanti alla porta di casa e si buttano in aria le proprie scarpe:
Se cadono entrambe con la punta verso la donna, non ci si sposerà.
Se cadono, una con la punta verso l'interno e una verso l'esterno la
donna troverà un fidanzato ma non si sposerà subito.
Se cadranno con le punte verso l'esterno verso la porta, presto ci sarà un matrimonio.
Rituale di prosperità
Sappiamo che nella notte di San Silvestro, durante la cena dell’ultimo dell’anno, è considerato di buon auspicio mangiare le lenticchie insieme al cotechino o allo zampone, come augurio di fortuna e prosperità per l’anno nuovo.
Questa tradizione ha origine dall’antica usanza romana di regalare una “scarsella”, ovvero una borsa di cuoio, legata alla cintura e contenente lenticchie, con l’augurio che si trasformassero in monete sonanti.
Il nome lenticchia, infatti, deriva dalla particolare forma a lente di questi legumi, che ricorda quella di una moneta.
Se non bastano le lenticchie come auspicio di buona fortuna si può fare questo rito. Si prepara l'altare con sopra un quadro di lamè dorato.
Al centro si ponte un oggetto d'oro e vicino un simbolo religioso a scelta: l'oggetto d'oro indica ricchezza e il simbolo religioso il bisogno di soldi, ma i non con ingordigia o come fine ultimo della vostra vita.
A lato dei due oggetti si mettono due candele dorate. Sotto gli oggetti si pone una scatola di cartone con coperchio A destra l'incensiere con incenso mescolato a metà di cedro del Libano e semi di anice.
A San Silvestro tra le 21 e mezzanotte si fumiga l'ambiente e accendono le candele, si batte sul coperchio della scatola con l'indice della mano destra, dicendo sette volte:
“Vieni a me prosperità d'oro
la scatola si riempirà!”
Si immagina la scatola ricolma di monete d'oro poi tre volte si dice:
“Grazie per il benessere che avrò
con chi ha bisogno dividerò!”
Ricordatevi di fare opere di bene e carità se la fortuna dovesse baciarvi.
In questo giorno ci ricordiamo l'idea della Sapienza.
Imparare dalle vostre esperienze. Crescere nella comprensione del mondo e del cuore umano.
Tratto da "Le Dodici Notti. Tradizioni Nordiche ed Europee del Solstizio d’Inverno" di Skayler • Nattfödd Ulver
Maldalchimia.blogspot.com
31 dicembre. Dodicesima notte celtica
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