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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

lunedì, dicembre 23, 2024

💜Le dodici notti celtiche. Quarta notte, 23 dicembre

 Quarta Notte. 

23 Dicembre Sacra ad Aegir, Njord e Freya 


Sigurd, jarl di Hlader, era uomo dedito con particolare zelo e favore alla pratica dei sacrifici, cosi come lo era stato suo padre Hakon. 

Lo jarl Sigurd presiedeva sempre, in nome e per conto del re, tutte le cerimonie sacrificali accompagnate da un banchetto che si tenevano nella regione del Throndhjem. 

“Era antica usanza e consuetudine, quando doveva aver luogo un sacrificio, che tutti i possidenti dovessero convenire ove vi era il tempio, portando in quel luogo tutte le provviste necessarie per il convivio da tenersi durante il rito. 

Al banchetto che accompagnava il sacrifico, tutti dovevano avere con sé la birra. Là venivano macellati armenti d’ogni sorta, così come i cavalli, che venivano macellati e tutto il sangue che veniva da loro, veniva raccolto in vasi e venne chiamato “hlaut – sangue del sacrifico auspicale” e i recipienti ove esso veniva raccolto “vasi del sangue del sacrificio”.


I “ramoscelli del sangue auspicale” erano fatti come aspersori, costituiti da un bastone di legno munito di setole, con cui si dovevano aspergere tutti gli altari e le mura del tempio, all’interno e all’esterno, così come i partecipanti alla cerimonia. 

La carne doveva essere bollita per il grande banchetto. Fuochi dovevano essere al centro del tempio e sopra di essi pendevano catene per i calderoni. I “calici pieni “dovevano essere portati intorno al fuoco e colui che aveva organizzato il banchetto rituale, doveva consacrare la coppa ed il cibo da consumarsi nella cerimonia sacrificale. Per primo doveva bersi il “full” di Odino, svuotato per la vittoria e potenza al suo re; si procedeva con il calice per Njord e Freyr affinché la stagione fosse favorevole ed abbondante il raccolto e perché vi fosse pace. 

Dopo, molti praticavano l’uso del bere il “braga full”, ovvero “libagione della rimembranza e della memoria”. 

Sigurd il conte era il più generoso degli uomini e per un suo gesto particolarmente significativo divenne molto famoso: allestì un grande cerimonia sacrificale accompagnata da un banchetto in Hlader e si fece carico di tutti gli oneri relativi. 

Così disse Kormak Ogmundson ne canta nella sua ballata di Sigurd – Sigurdardràpa: 


“Non s’abbian nel canestro provviste 

Da recar al feritor dell’oro 

Inganni a Þjazi tessero gli dei. 

Nessun che viva venga a lite 

Con il signore del tempio: 

motivo d’alleanza 

sarà per il signor del fuoco della palude Pe il tesoro combatte Gramr.”

 - XIV Saga di Hakon il buono, Heimskringla. 


Oggi vengono ricordati i valori della festa, dei brindisi, della parentela e dell'ospitalità. 

Ricorda il mito di Aegir, gigante e re del mare, inventore la birra, e allestì la festa nella sua sala, servendo l'Ale in un gigantesco calderone procuratogli da Thor. 

Festa in cui tutti gli Dèi e le Dee mangiano, bevono, si vantano e condividono l’un con l’altro. 

Oggi ci si sofferma a pensare alla nostra comunità personale, ai legami di parentela e amicali.


ALU è composto da tre rune As, Lagu e Ur: “Dèi e potere divino”- “acqua e flusso”-”forza primitiva” rendendo così questo termine una kenning che significa “l'acqua degli Dèi, primitiva e forte”. 

La birra è ALU ma il termine è ancora tutt'oggi molto discusso, poiché va ben oltre la semplicità del suo significato letterale: alu accettato come “ale”, ovvero “bevanda inebriante”. 

Guardando più a fondo infatti, le prime etimologie proposte collegavano il termine al Proto-Germanico aluh (amuleto, tabù) a alh “proteggere” con altrettante derivazioni che vedrebbero questa parola come una formula magica o che sia una metafora della stessa. In questo giorno ci ricordiamo della virtù della Comunità. 

Pensiamo a come collaborare con parenti e amici, facendo la nostra parte e ricordando le nostre tue responsabilità verso gli altri. 

Oggi ci riferiamo alla festività e al mese di Ostara, Equinozio di Primavera (Aprile) e Sumarsdag. 

Molti festeggiano in questa data il primo giorno di estate. 

In Islanda come in tutto il mondo nordico, vi erano forti connotazioni agricole, legate a questo periodo, a metà Aprile era consuetudine eseguire un sacrificio per Odino, per garantirsi la vittoria, chiamato Sigrblót. 

Questo perché con la bella stagione, le navi avrebbero lasciato i porti in vista di rotte commerciali e saccheggiamenti. In questo giorno noi possiamo rivolgere il nostro personale sacrificio all’All Father per garantirci benedizioni e vittoria per le nostre imprese future, forse non saranno come quelle inintraprese dai vichinghi, tuttavia, possiamo considerare nuovi progetti, stilare liste, prendere decisioni, ed effettuare nuove scelte di vita. 


Tratto da "Le Dodici Notti. Tradizioni Nordiche ed Europee del Solstizio d’Inverno"  di Skayler • Nattfödd Ulver

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Le 12 notti celtiche. Quarta notte




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