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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

venerdì, dicembre 06, 2024

💙6 dicembre San Nicola

 6 dicembre

San Nicola

18  giorni prima del 24 dicembre

Una Luna alchemica( il 18 è legato alla simbologia della Luna) che anticipa la nascita del Bambino Gesù, ma con una connotazione tutta al femminile.

In alcune zone dell'Italia, San Nicola, protettore dei bambini e legato alla dimensione dei temporali e delle tempeste, quindi dell'acqua, del Femminino( San Nicola è legato ai salvataggi dalle acque) è celebrato con dei calderone destinati alla cottura delle fave, di cui San Nicola fu dispensatore per salvare un paese dalla carestia.

Calderoni che devono essere in numero di 9 o di 7

Il 9 è legato al l'Archetipo Teth, l'Archetipo del Femminino della creazione, e il numero 7 è un Archetipo lunare, come il numero dei giorni del ciclo lunare.

Alchemicamente le fave sono rappresentate dallo zolfo.

Considerate sacre, poiché si consideravano le protettrici delle porte dell'Ade, in quanto i loro fiori fiori candidi rappresentava la lettera “theta” con la quale iniziava la parola Thanatos, la morte. Anche lo stelo della pianta, l’unico privo di nodi, era anch’esso, secondo i pitagorici, uno strumento di comunicazione tra il mondo degli uomini e quello dei morti. 

La fava era l’unico tra i cereali che, rosicchiato, prendeva nuova vita con la luna crescente. 

Cibo preferito dai defunti, tanto che in periodo romano, le si gettavano nelle tombe nell’idea che potessero dare loro energie negli inferi e si consumavano nel silicernium, il pasto delle occasioni funebri. 

Un’eco di questa usanza potrebbe verosimilmente essere quello delle cosiddette “fave dei morti”, i dolci a base di pasta di mandorle tipici della Giornata dei defunti

In molti riti orfici e pitagorici, si evitava di mangiare fave perché equivaleva a nutrirsi della testa dei propri avi. Mangiare i defunti sottoforma di fave, era come entrare a far parte del ciclo della reincarnazione, nonché sottomettersi agli enormi poteri della materia, 

Materia, che è Femminino, non dimentichiamolo

La Mater - Materia 

Questo legume è usato presso alcuni popoli, come dolce tipico dell’Epifania, sostituito, a volte da un piccolo pesce, simbolo, presso le prime comunità cristiane, del Divino. 

Ma anche l'Epifania, la Befana, è legata al Femminino 

Al Fanes portatore di luce 

( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/01/sa-filonzana-be-fanafanes-janas-sarda.html?m=0) 

Tra l'altro, l'etimo del nome Nicola deriva dall’unione di due parole greche “Nike” e “Laos”, cioè “Vincitore del Popolo”. 

Per gli antichi, infatti, la “Vittoria” era personifica dalla “Nike”. 

Questa divinità era l’immagine del potere invincibile di Zeus e di Pallade Atene, il più importante nume dopo il padre di tutti gli dei, Zeus. 

Atena era venerata anche con il nome di Atene Nike ed essa non era alata poiché, essendo l’alterego della divinità, non si poteva staccare da essa.

Atena era, secondo la mitologia classica, la personificazione della Sapienza, dell’agilità, e della guerra. Essa era la regina del cielo ed una delle dodici divinità più importanti dell’Olimpo, nonché una delle tante facce della Grande Madre e del suo archetipo la Dea Bianca, cioè la Luna.

Atena nata dalla testa di Zeus, e ritorniamo alla correlazione "fave/testa dei morti" 

Come vedete, nonostante nella tradizione popolare la fava sia un attributo genericamente maschile, nel linguaggio popolare, in origine apparteneva alla dimensione alchemica del Femminino. 

Un Femminino psicopompo, che mette in comunazione il mondo dei vivi con il mondo dei morti.

Il sole del 6 dicembre che anticipa la nascita del Bambino Gesù

Lo zolfo, in alchimia era ritenuto l'elemento primordiale che insieme al mercurio potesse essere trasformato in qualsiasi altro metallo, in special modo l'oro

Una simbologia ctonia, sotterranea. 

Il puro fuoco, che vivifica i corpi morti, nascosto nel Mercurio, che rappresenta il Femminino, e che si manifesta per Rivelazione divina, rappresentato come un drago o un Ouroboros

Il drago rappresenta da sempre il Femminino.

E l'Ouroboros è la ciclicità del tempo, Saturno, ancora il Femminino, le fasi lunari 

Zolfo e Mercurio 

Le due facce della stessa medaglia creatrice

Il Femminino. 

San Nicola 

Vescovo di Myra, Turchia, nel que morì il 6 dicembre del 343 dC

Myra 

Myriam

Ancora Femminino

Antesignano del Santa Claus. 

Una dimensione, che anche per quanto riguarda il nostro Babbo Natale, è tutta al Femminile, offuscata dai canoni del patriarcato. 


Tiziana Fenu ©®

Maldalchimia.blogspot.com 

6 dicembre San Nicola




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