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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

lunedì, settembre 19, 2022

💜Daniel Meurois

 Le condizioni di base

Il santuario.


Sì, prendiamo il coraggio di usare quest’espressione: creiamo un santuario. Non un santuario legato a un dogma, ma il santuario di tutte le possibilità, uno spazio di tenera luce e di libertà.

Perché è precisamente così che ha da essere un posto che pretende di partecipare al ritrovamento dell’armonia tra corpo e anima. La stanza delle terapie sia dunque concepita come un luogo in cui ci sentiremo profondamente a casa, un luogo che ha i colori della nostra anima, certo, ma anche abbastanza neutro per accordarsi con le sfumature del cuore di tutti quelli che ci entreranno.

In base alle regole degli egizi e degli esseni, l’ideale sarebbe che fosse piuttosto sobrio. Tutti gli oggetti, utili o simbolici che vi troveranno posto verranno innanzitutto scelti in funzione della purezza estetica. È importante capire che, a modo loro, diventeranno anch’essi dei ponti, punti di riferimento e di ancoraggio che il malato potrà avere la gioia di ritrovare ad ogni sua visita.

Non dimentichiamo che un simbolo è una presenza viva, collegata a un archetipo, e che una luce sistemata in modo appropriato può favorire lo stato di coscienza che a quell’archetipo fa riferimento. Allo stesso modo, la scelta oculata dell’incenso può facilitare la sintonia della persona con ciò che sta per ricevere. Non avrete difficoltà a capire che tutto questo riguarda tanto il terapeuta quanto la persona che riceve la cura.

Un vero e proprio santuario fa pensare a uno spazio fuori dal tempo, a una parentesi che consenta un dialogo intimo tanto orizzontale quanto verticale: qui, l’umano è chiamato a comunicare con il Divino non solo in modo ricettivo, ma anche attivamente.

Più la semplice bellezza del santuario darà l’idea che esso sia un ponte, più terapeuta e malato saranno facilitati nel muoversi lungo le molte rive delle proprie rispettive dimensioni. Ricordiamoci che il bello non richiama soltanto un piacere per l’occhio, ma è in primo luogo una carezza per l’anima, un elisir che dolcemente la induce ad aprirsi…


Tratto da

Daniel Meurois "Così curavano Dagli egizi agli esseni"

Maldalchimia.blogspot.com

Dei Egizi



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