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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

mercoledì, marzo 20, 2024

💚Dea Cibele ed Equinozio di Primavera

 Dea Cibele con leone

Nella prima immagine, una splendida  rappresentazione della Dea Cibele, madre degli dei e regina della natura, mentre domina con naturalezza  un leone. 

Ha un timpano, un tamburello, che pende dalla mano sinistra.  La criniera del leone secondo la colorazione originaria, risulta essere gialla, con strisce rosse sulla base, presenti anche sui capelli, sulle labbra e sullo sfondo.

Il periodo, è tardo periodo classico, circa 400 a.C., mentre il luogo di produzione è la Grecia, in Beozia, a Tebe.

È un'immagine molto simbolica.

Domina con naturalezza il leone, come le icone del Sacro Femminino, fin dai tempi passati, Inanna, Astarte, la Potnia Theron, la Dea dei Serpenti minoica..

Sono tutte rappresentazioni di un Femminino in equilibrio con le sue due polarità, maschile e femminile, capace quindi, anche di dominare, amorevolmente, il Mascolino, in complementarietà. Icona e simbolismo che è rimasto fino ai giorni nostri, codificato anche nell'Arcano Maggiore XI della Forza, nel quale, una giovane fanciulla, apre le fauci ad un grosso leone, ad indicare fiducia in sé stessa, nello stesso leone, complementarietà, ma anche padronanza dei propri ancestrali istinti animaleschi, quelli legati ai chakra inferiori.

Istinti che non bisogna ignorare, ma integrare e trasmutare, affinché non siamo dominati da essi.

Sulla mano sinistra, il tamburello sciamanico, è molto simbolico.

È sul lato sinistro, il lato del Femminino, e, il tamburo sciamanico, per antonomasia, è lo strumento che mette in contatto con la dimensione spirituale, con gli Spiriti, dimensione, dal facile accesso, per il Femminino, per la sua natura istintiva, e maggiormente legata alla dimensione delle emozioni, dell'inconscio, della dimensione non terrena.

La padronanza del tamburo sciamanico a cornice, fatto con pelli di animali, pare che sia stata sempre di dominio del Femminino, ad uso terapeutico e ritualistico. Lo dimostrano anche le pitture rupestri di siti  archeologi come quello neolitico  matriarcale di Çatal Hüyük, risalente al 6000 aC circa, nel quale si è trovata proprio la celebre statuina della prima dea Cibele, con i due leoni al fianco, come nella seconda e terza immagine, e la prima rappresentazione di un Femminino con tamburo.

Sono le Dee preistoriche che indossano un copricapo che indica ciclicità, ritmo, oscillazione ripetuta. Può essere una falce di luna, delle corna di Toro, un cerchio, un diadema, una torre smerlata, a indicare protezione per i suoi figli, ma anche, per ogni smerlo, la ciclicità del sorgere e del tramontare. 

Un qualcosa che rimandi ad una certa ciclicità e ripetizione, come lo stesso ciclo lunare e mestruale.

L'aureola dei Santi e delle Madonne, ha ripreso da questo concetto 

Aureola 

Ureo. 

L'ureo è il Femminino, il Sacro Cobra, che protegge il Mascolino, intorno all'occhio di Ra. L'ureo è ripetizione ciclica, lunare, Femminile. 

Le sciamane, le sacerdotesse, erano intimamente connesse con i ritmi della natura, ed accompagnavano, con il ritmo del tamburo sciamanico, i passaggi, le fasi della natura, il parto, i dolori del ciclo mestruale, le nenie per i neonati, i cicli lunari e astrali, o attiravano le api negli alveari, con la vibrazione di alcune corde nella parte interna del tamburo.

Cibele era  considerata la grande Madre degli Dei, come la Dea Hator egizia, e i leoni, come accompagnatori, sono considerati come  gli dei Guardiani della soglia. La soglia delle dimensioni di coscienza, degli accompagnatori sciamanici.

Astrologicamente rappresentano i solstizi. Solstizio invernale ed estivo( il solleone estivo), il punto più basso del sole, e il punto più alto, simbolicamente, la morte e la nascita del sole . 

I leoni rappresentano il sole, sia per la loro forza e maestosità, re, indiscussi, del regno animale, ma anche perché rappresentano l'elemento solare, il Mascolino, la forza luminosa che accompagna e protegge i lunari viaggi sciamanici nell'inconscio, delle sacerdotesse sciamane, prima che la Chiesa cattolica, vietasse loro di partecipare alle cerimonie ritualistiche, nonostante un Vaticano eretto, proprio sui resti del tempio di Cibele.

Una simbologia straordinaria, che ancora è fortemente presente, tra gli uomini e Donne sciamane, che sono intimamente connessi con la dimensione spirituale, di cui il tamburo sciamanico, è strumento e veicolo vivo, pulsante.

Maschile e Femminile, uniti in una Sacra Ierogamia che si celebrava nel periodo romano proprio durante l'Equinozio di Primavera. 

La Festa della Primavera, in onore di Cibele e Attis. 

La mitologia ci racconta di questa potente Dea, che inizialmente era androgina, il suo nome era Agdistis, fino a che Zeus non decise di allontanare da lei, l'energia mascolina, servendosi della complicità di Dionisio, che tramuto'  in vino, l'acqua della sorgente in cui era solita dissetarsi Cibele, per poi farla ubriacare, ed evirandola, tenendo legato il suo membro ad un albero. 

Il sangue riversato sulla terra, fece nascere una pianta di melograno, dei cui frutti, si cibo' Nana, figlia di Sangarios, re dei Fiumi, dando poi alla luce, Attis, di cui Cibele si innamorò pazzamente. 

Così tanto, che per gelosia lo indusse ad evirarsi, e dal suo sangue, la terra, si riempi' di viole mammole, che  rappresentano il Rebis, il primo fiore che fiorisce nell'opera Alchemica, che simbolicamente è rappresentato dal Lapis Niger di Cibele, considerato l'amuleto di Cibele, l'altare, la Pietra Nera, la Pietra Filosofale, al suo stadio iniziale, quando ancora è Energia androgina. 

Di viole mammole è composto anche il doppio mazzolino Sacro del nostro  sardo "Componidori", il Compositore, il Demiurgo sacro, figura importantissima durante i riti ancestrali del nostro Carnevale Sardo, della cui simbologia ho parlato in alcuni miei scritti, in particolare in questo ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/02/sa-pippia-de-caresima.html?m=0). 

Zeus non potè riportare  in vita Attis( che porta il berretto frigio come la nostra "berritta sarda")  ma fece un modo che i capelli di Attis, continuassero a crescere, e che il dito mignolo continuasse a muoversi. 

Perché il mignolo è legato all'elemento Mercurio, all'acqua, e indica nel contempo, connessione immortale con il Femminino, e unità degli Opposti, che proprio il Mercurio, il Femminino, rappresenta, poiché ne è il custode. 

Il culto di Cibele venne introdotto a Roma nel 204 aC, e dai 21 al 25 marzo si celebrava la ritualistica della morte e resurrezione di Attis, con evirazione degli Iniziati ai Misteri,  e autoflagellazione degli stessi,  il 24 marzo durante il "Sanguem". 

Ritualistica in cui l'Iniziato prescelto, offriva il suo  sacro membro, custodito in preziosi tessuti profumati, offrendolo alla Grande Madre Cibele, in una cerimonia nella camera nuziale. 

Talamo nuziale, che diventava così( da "thalamoi", greco), sia camera nuziale, che tomba. 

Così come il "torus", il letto dell'Iniziato ai Misteri di Cibele, aveva il doppio significato di letto nuziale e funebre, anche se personalmente, ritengo che questa sia una Matrice della nostra Antica Civiltà Sarda, in cui la simbologia della protome taurina, si amalgama e si sovrappone alla simbologia uterina, per indicare la sinergia degli Opposti, che creano vita anche dopo la morte. Simbologia evidentissima nelle nostre Tombe dei Giganti e sempre presente nelle nostre antichissime e millenarie Domus de Janas.

Argomenti di cui ho disquisito molte volte. 

Attis muore, per risorgere il 25 marzo, momento dell'equinozio di Primavera. 

La sua resurrezione era annunciata da un Sommo Sacerdote, detto Archigallo, identificato con l'Iniziato celebrato in quel contesto, e veniva consacrata, presso i fedeli, con del miele asperso sulle labbra. 

Seguivano tre giorni di purificazione e il 28 marzo,  di celebrava la Festa della Gioia, con i giochi dedicati alla Grande Madre Cibele, la grande Demiurga, colei che genera per partenogenesi. 

Simbolo dell'amigdala, la Magdalena primordiale, la mandorla mistica in cui la Sacra ierogamia degli Opposti si manifesta. 

Cibele è legata alle api, per simbologia come Ape Regina. 

La corrispondenza per il rituale della castrazione, è perché anche i fuchi vengono castrati dall'Ape Regina durante l'accoppiamento. 

Ape che significa anche impollinamento primaverile. 

Api, che sono legate, simbolicamente, al Toro, di cui ho parlato in un mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/04/oggi-alle-450-e-subentrato-lequinozio.html?m=0) 

"Si dice che il Dio Ra, il dio Sole, pianse per ogni morte  di questo Sacro Toro. 

Le sue lacrime scesero a terra e si trasformarono in api operose che iniziarono a formare un alveare. 

Si associava il concetto di fertilità del Dio Toro con quello delle api, che sono produttive e servono per impollinare, quindi per rendere fertili tutti i raccolti. 

Da qui, l'associazione Dio Apis(Toro) /Api

Ed è per questo motivo che le api venivano considerate sacre, perché logicamente importanti per l'economia e perché il miele era usato nei rituali sacri funebri, ma anche per le sue proprietà magiche e terapeutiche. 

Il faraone del Basso Egitto usava come emblema reale dell'Impero, proprio l'Ape Regina coronata. 

Esisteva anche un luogo culto per onorare la morte delle api, chiamato Tomba Pabas ,cioè la "tomba delle api", ed è per questo che forse i tipici dolci sardi chiamati "pabassinas," richiamano questo nome, perche sono dolci  fatti con la sapa del miele( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/02/pabassapabassine.html?m=0). 

Nel giorno dell'equinozio in Egitto si celebrava la  "festa  dell'incendio dell'universo". 

Probabilmente sì facevano delle offerte animali in onore del dio Toro /Apis, perché si tingevano di sangue animale gli alberi  e gli armenti, dove il sangue simboleggiava il fuoco Celeste che al ritornare del sole dell'equinozio, con l'uscita di Ariete, entrava in Toro, rappresentato dalle api che fanno rifiorire la natura  fecondando le infiorescenze". 

Vedete dunque, come agli antichi riti pagani, si sono sovrapposti  a quelli cristiani, e come tutto, abbia corrispondenza nella dimensione astrale/astrologica, in cui ai Pesci, segno d'acqua lunare, femminile, segua l'Ariete, segno maschile di fuoco, che celebra, da Eroe, le Ieros Gamos, le Nozze Sacre delle due polarità, per poi arrivare al Toro, fecondo segno di aprile, il portatore del seme, ma anche simbolo "taurino /uterino", nelle sue corna. 

Marte e Venere che si uniscono per creare la primavera, la vita. 

In sinergia, hanno una grandissima potenza. 

La stessa potenza della vita, che si manifesta come idea, come intuizione, come atto concreto, creativo. 

E possono farlo, perché le loro energie sono in perfetto equilibrio, condizione necessaria, rappresentata da tutte le divinità del passato, in particolare dalle dee, rappresentate con le due polarità in equilibrio ( serpenti o leoni, in genere, simbolo dei solstizi), in cui anche gli estremi solstiziali di polarizzano in equilibrio creatore. 

Perché il Femminino è Santo Graal che tutto contiene e tutto crea. 


Tiziana Fenu

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