Ripropongo
Perché la Sardegna è Donna..
"Su trigu e su sprigu".
"Il grano e lo specchio".
Che parole simili "trigu e sprigu".
Sono così circolari, dove l'energia fluisce dall'una altra.
Due parole che riflettono l'Essenza stessa della Donna.
Questo istante di Immortalità e Bellezza, catturato da Alessandra Garau, è di una Bellezza struggente.
Il grano è il simbolo dell'abbondanza, della fecondità.
Ed è indissolubilmente legato al concetto di specchio.
La Donna, dove riconosce sé stessa, diventa feconda, produttiva.
Si espande, si moltiplica.
La parola "grano", contiene in sé la particella "an", che è l'elemento femminile della generazione.
La parola "grano" è maschile, eppure, contiene in sé la particella femminile.
Così come la parola Osiride, contiene in sé la SD di Iside.
Anche nella parola Sardegna, ci sono le SRD di Osiride e le SD di Iside.
Non può essere un caso.
La Spiga del grano era uno degli attributi sacri di Osiride.
La sua uccisione e la successiva dispersione delle sue membra lungo tutto l'Egitto, richiama la Spiga.
Si narra che poi sulla terra, nacquero da esso, 28 spighe, 7 volte 4, come simbolo di eterna abbondanza.
28 come il ciclo lunare, come il Femminino.
28 come i Giganti di Mont'e Prama
E la conformazione delle pietre dei nostri nuraghi, del Nura-gu, come tri-gu e spri-gu, richiama la conformazione a "Spiga", tanta é la precisione archittetonica nella messa in opera.
Iside non avrebbe mai potuto ricomporre il corpo smembrato di Osiride, e sparso lungo l'Egitto, se non avesse potuto riconoscere se stessa, come in uno specchio, in ogni più piccola parte di Osiride.
È stato il riconoscimento di "appartenenza", a poter consentire la ricomposizione.
L'Integrità.
L'Origine.
Ed è così, che ci sentiamo noi Sardi.
Noi che abbiamo lasciato tracce del passato, della nostra magnifica Civiltà, ovunque, nel mondo.
Il riconoscerci ha permesso l'abbondanza, la fertilità, ovunque abbiamo posato lo sguardo.
Perché conosciamo i Codici dell'Origine.
L'Integrità e la Fierezza, la si legge nei nostri occhi.
Non avremo potuto edificare tanta meraviglia, se non avessimo avuto la percezione dell'interezza, della completezza.
Della Perfezione.
Ecco perché ogni creatura che mette piede su questa Sacra Terra, ne parla come se si sentisse nuovamente a Casa.
La vera Casa.
Quella dell'Anima.
Si riconosce e si specchia nella Sardegna.
Nel suo vento di Maestrale.
Nei suoi colori, nei suoi sapori.
Nei suoi grembi calcarei, nei suoi uteri a cielo aperto.
Perché la Sardegna è come uno specchio che riflette l'Originaria Armonia e Bellezza.
L'equilibrio degli Opposti che giocano all'amore e all'abbondanza, in ogni sfumatura, in ogni piega plissettata di gonna che al suo incedere Regale, rivela le sue maestose ali.
Un mazzolino di spighe di grano.
Come una Sposa sull'altare.
Perché la Sardegna è Sposa di sé stessa.
È come Osiride che ha in sé anche Iside.
Perfettamente compiuta, realizzata.
È Monade di sé stessa.
Maschile e Femminile insieme, tenuta in bilico da quelle braccia aperte della Tanit, che "tenet", che tiene in bilico l'Armonia perfetta che emana in ogni sua manifestazione.
La Sardegna è Donna, nata dal grembo di un Mascolino, nel quale si è riconosciuta, e si è realizzata come Forma.
La Sardegna è Donna che diventa "trigu", attraverso "su sprigu".
Perché niente, rende più bella e feconda una donna, che vedersi riflessa negli occhi dell'uomo che la ama.
Guardiamo con Amore, e infinita passione, da Innamorati, questa nostra Sacra Terra.
Si vedrà riflessa nei nostri occhi, e li rivestira' di Incanto e di Abbondanza, e di ciò che ancora non è stato rivelato.
Dobbiamo portarle rispetto e onore.
È la nostra Sacra Identità.
Madre Terra Amata.
Tiziana Fenu
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