I Cerici (da kéryx, araldo) costituivano una delle famiglie più antiche di Atene – mentre gli Eumolpidi erano originari di Eleusi e erano depositari dell’iniziazione eleusina all’epoca in cui questa assunse forma definitiva – e vennero associati agli Eumolpidi quando i Misteri entrarono a far parte della religione di stato.
Nel ghénos dei Cerici venivano eletti il daduco (portatore della torcia), lo hierokéryx (araldo sacro), il sacerdote epì bomô (presso l’altare) e uno dei quattro sovrintendenti.
La figura sacerdotale-sciamanica preminente è lo ierofante, che esercita a vita il suo incarico di Sacerdote massimo, dopo essere stato scelto a sorte tra una lista ristretta di nomi, tutti appartenenti al ghénos degli Eumolpidi. Doveva avere alcuni requisiti fondamentali: età avanzata, integrità fisica e morale, carisma, e una voce adatta, per timbro e potenza, a risuonare sacra quando pronunciava i legómena, ovvero le formule iniziatiche.
Resta incerto se dovesse praticare il celibato oppure una castità rituale soltanto in occasione della hierogamía, e dunque per tutta la durata dei Misteri.
Indossava intorno al capo una benda, lo stróphion, e forse nel complesso l’abbigliamento dello ierofante era simile a quello degli attori tragici; gli abiti erano color porpora, con ricami, i capelli lunghi erano raccolti dallo stróphion, e portava una coroncina di mirto come tutti gli altri misti del culto eleusino, gli efebi e coloro che avevano compiuto il percorso iniziatico.
Le sue funzioni erano varie. Istruiva gli spondóphoroi che avevano l’incarico di annunciare la tregua (spondé) sacra alle città che venivano invitate a partecipare ai Misteri; sovrintendeva al trasporto degli oggetti sacri (hierá) nella processione da Eleusi a Atene e viceversa; il 15 Boedromione, insieme con il daduco, lanciava il proclama che invitava a allontanarsi tutti coloro che non avessero i requisiti necessari per essere ammessi ai Misteri; mistagogo egli stesso, sovrintendeva all’istruzione dei misti a Atene, che erano suddivisi in gruppi guidati da mistagoghi.66 Ma il suo ruolo fondamentale veniva esercitato nelle cerimonie iniziatiche, nel corso delle quali pronunciava le formule segrete (tà apórreta), rivelava gli oggetti sacri (hierá) e partecipava ai drómena (drammi sacri e azioni rituali).
Tratto da "ELEUSIS E ORFISMO I Misteri e la tradizione iniziatica greca". A cura di Angelo Tonelli
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