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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

martedì, luglio 18, 2023

💙Le civiltà stanno scomparendo

 Le civiltà stanno scomparendo. 

Per un semplice motivo. 

Hanno perso la loro dimensione simbolica, archetipale, di contatto con il Divino. 

Non sono più portavoce di quel metalinguaggio che permetta di riconoscere in esse dei codici distintivi di appartenenza, eppure universali, in quanto veicolo di una dimensione sovrannaturale, mistica, sacrale, immortale, che insuffla questa sacralità nella materia e la sublima nella "Pietra", oltrepassando la canonica etimologia latino greca, che la vede come "roccia, scoglio". 

La parola "pietra", affonda il suo significato più profondo nel vedico "Patra", che significa "coppa", e la coppa, o vaso, rappresenta la scintilla del divino nella materia, il cuore del Divino. 

E "cuore", è rappresentato da una parola, "guha", che ha due significati, "caverna e cuore". 

Caverna, intesa come luogo  nascosto, da rivelare. 

Quindi la pietra è il cuore, l'essenza della divinità, da rivelare, da manifestare. 

Ed è questa dimensione di confine, tra umano e divino, che ci rende partecipi, parte attiva alle dinamiche energetiche che da sempre muovono il creato. 

Le dinamiche stesse della creazione. 

Creazione, che diventa co-creazione, compartecipazione 

Che dona un senso, e contemporaneamente, un punto di arrivo e di partenza,  ad ogni manifestazione umana. 

Allentare questo legame con il Divino, significa perdere contatto con la nostra stessa Essenza. 

Basta guardare la magnificenza, la Bellezza, di cui la pietra è impregnata, di ciò che le Civiltà del passato ci hanno lasciato, compresa la civiltà Sarda. 

Dove niente è lasciato al caso. 

La stessa perfezione del piano mistico, sacrale e spirituale, è stata trasposta in terra. La si è ascoltata. 

Se ne è immolati a portavoci. 

Ci si è sacralizzati ad essa. 

E quando senti il Sacro, fluirti nelle vene, ciò che puoi esternare è un qualcosa che resterà immortale, eterno. 

Qualcosa che ci da accesso a dimensioni superiori. 

Cercare il contatto con il Divino e manifestarlo, significa lasciare spazio alla vera Gnosi. 

Non è un qualcosa che si apprende. 

È un'apertura di cuore e intelletto. 

È cercare il Divino nella materia. 

È cercare la Matrice nella Mater Divina. 

Due parole che hanno la stessa Sacra radice. 

Mater e Materia. 

Perché la Materia è Sacra. 

È manifestazione divina. È un frattale di ciò che è, a livello Perfetto e Immortale, su Dimensioni a noi accessibili, se riconosciamo , anche in noi stessi , questo linguaggio, questi codici universali. 

Non vi è separazione. 

Nessuna catalogazione. 

Il principio ermetico per eccellenza lo spiega bene.

Come è dentro, è fuori, come sopra è sotto. 

Le piramidi sopravviveranno a noi. 

Così i pozzi Sacri della Sardegna, i nuraghi, tutte le strutture megalitiche, gli antichi Templi, e tutto ciò che di sacralmente simbolico rappresentano

Dove il Divino ne ha concesso l'immortalità, a dispetto del tempo, perché immortalità e divinità, gravide di tutti i più grandi segreti mistici e cosmogonici , sono state capaci di cogliere. 

E per un attimo, chi ha reso possibile questo, si è manifestato in Divinità, facendo invidia agli Dei. 

Gli Dei non esistono. 

È il nostro alter ego divinizzato. 

E quando smetteremo di creare Dei, smetteremo di essere Uomini, e cogliere il Divino anche in noi stessi. 

Le grandi Civiltà le fanno gli Uomini. 

I falsi Dei, fanno le società, quelle temporanee. 

Quelle di cui non rimarrà memoria, perché non hanno nulla da raccontare.

Quelle che non lasceranno codici, simboli da decifrare. 

Archetipi a cui fare riferimento. 

Che non lasceranno un linguaggio accessibile solo a pochi. 

A chi ha il Fuoco dentro, della Conoscenza, che arde, che sente l'appartenenza ad un qualcosa di più vasto, ad un sistema perfetto ed eterno, che ancora vive di vita propria, a prescindere dagli Uomini, che sono solo un veicolo di questa testimonianza. 

Di questo passaggio del Divino, tra di noi. 

I ricercatori, i folli, sanno bene che queste dimensioni sono sdoganate da qualsiasi retaggio di spazio e tempo. 

Il riferimento cronologico spesso non acquisisce nessuna importanza, in quest'ottica. 

Perché si crea una continuità mediatica, semantica, simbolica, concettuale, che bypassa ogni coordinata terrena. 

Si va con passo leggero, con il cuore pieno di gaudio, stupore e meraviglia. 

Madre Natura, con i suoi segreti, e ciò che ha custodito, per millenni, sussurra. 

Si porge il cuore. 

E si inginocchia in silenzio. 

Con gratitudine. 

Ci si sente parte di questo immenso Disegno. 

Io c'ero. 

Ci sono sempre stata. 

E ancora, continuerò ad esserci. 

Non si può prescindere, dalle proprie origini. 

Non si può non riconoscere, ciò che è già in te. 

A tutti i ricercatori. 

Ai folli. 

A chi azzarda. 

A chi vede oltre. 

Non, a chi fa la storia. 

A chi è, la storia, e la riconosce in ciò che vede. 

Come un punto di luce, della stessa costellazione. 


Tiziana Fenu

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