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domenica, luglio 02, 2023

💚La Madonna solstiziale di Custonaci

 Prendo spunto da un interessante post della guida naturalistica Memmo Gambina(https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10230269112539676&id=1471632354), che ritrae, attraverso le foto e il video dello stesso ricercatore, l'alba solstiziale attraverso la  "Porta del Sole" di Custonaci,  prima immagine, allineata al tramonto del solstizio d’inverno, di cui il ricercatore, è anche lo scopritore( e non solo di questo, ma anche di altri monumenti astrali) sul monte Sparacio, la cima più alta ( 1100 metri) della provincia di Trapani. 

Trilite, forse risalente all'età del bronzo, 4000 anni fa circa, incastonato anche  nell'iconografia del quadro raffigurante Maria Santissima di Custonaci, patrona dell'Agroericino.

Sono stata molto incuriosita dalla rappresentazione di questa "Madonna del latte", chiamata anche la "Virgo lactans", la Vergine del Latte, la cui celebrazione, generalmente, ricorre proprio oggi, 2 luglio, o l'8 settembre, due mesi, che cadono in pieno solstizio estivo. 

Un'iconografia che conosciamo molto bene, in quanto, anche la dea Iside, è stata rappresentata in atto di allattare il piccolo Horus. 

La simbologia presente in questo dipinto è molto eloquente, e affonda le radici in tempi remotissimi. 

Allatta il bambino sulla sua parte sinistra, perché è il Femminino Yin, quello che da nutrimento. 

Sul mantello ha 15 coppe, con ognuna, 7 decorazioni a raggiera. 

Il numero 15 è sempre stato un numero sacro, legato alla fertilità, come numero centrale del ciclo lunare e del giorno centrale del ciclo mestruale femminile. 

È il giorno dell'ovulazione, giorno che era consacrato alla Dea Iside. 

Le 7 decorazioni a raggiera sulle coppe, potrebbero indicare il percorso lungo i 7 chakra. 

Sulla corona, tenuta in mano da due angioletti di sesso opposto, femminile sulla destra, per equilibrare il suo lato Yang, Mascolino, e il maschietto sulla sua sinistra, a complemento del suo lato Femminino, una decorazione composta da 8 decorazioni ( immagino anche le tre posteriori, oltre le 3 frontali, e le due laterali), che presentano una decorazione "a tre", ognuna, come un fleur de lis con tre petali. 

Il trilite. 

Tre rocce. 

Il Femminino triforme. 

Il concetto di "nascita/morte/rinascita", collegato al Femminino, alla sua ciclicità e capacità di autorigenerazione continua, in una reiterazione che è "immortalità", continuo divenire. 

Così come sono immortali le rocce. 

Il numero 8 è legato al Sacro Femminino. 

In senso astrale, è il percorso, durante l'arco di 8 anni, del tragitto pentacolare di Venere nel cielo. 

Indica anche, unione con il Divino. 

Le prime fonti battesimali sono state a forma di ottagono, e la stella a 8 punte era il simbolo delle grandi Dee come Ishtar  e Astarte, arrivata come simbologia, fino ai giorni nostri, presente anche nei nostri Antichi Rosari sardi, come ho già approfondito ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/la-simbologia-della-stella-otto-punte.html?m=0) 

Il modulo del "3", è presente anche in questo trilite, rappresentato sul lato sinistro del Femminino. 

Questo non mi stupisce affatto, perché se questa Porta del Sole di Custonaci, traguarda l'alba del solstizio estivo e il tramonto del solstizio invernale, allora, trovo conferma che i solstizi siano legati esclusivamente al Sacro Femminino. 

Ho già sottolineato come, le nostre Domus de Janas siano tutte orientate ai solstizi, invernali ed estivi. 

Ne ho parlato anche nel mio ultimo post sulla dea Ecate, la Signora dei Solstizi( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/dea-ecate-solstiziale.html?m=0) 

 "Perché Ecate è la dea della soglia, degli estremi, delle porte solstiziali, rappresentate dai due cani al suo lato, l'ombra e la luce nei suoi estremi, la dea dei culti misterici, figlia di due Titani, dea della Luna, rappresentata nella sua triplice forma, trimorfa, di fanciulla, madre e vecchia.

In questa rappresentazione tiene tra le due mani, in modo speculare, così come sono rappresentati i due animali, di cui uno con le orecchie abbassate, due torce, definite torce elusine, poiché tipiche dei rituali durante le celebrazioni dei Misteri Eleusini.

Affianco a lei, due cani, probabilmente femmine nere, come vuole la mitologia, legate, metaforicamente ai solstizi. 

La canicola estiva è infatti legata alla stella più luminosa, Sirio, della costellazione del Cane Maggiore, che sorge e tramonta con il sole, in levata, appunto, eliaca, dal 24 luglio al 26 agosto, periodo, appunto, della canicola estiva, del periodo più caldo dell'anno. 

Una simbologia antica, che vede, nella figura del Cane, specie in ambito egizio, un vigile custode che avvertiva dell'arrivo delle inondazioni del Nilo."


Uno dei calendari astronomici scoperti dal ricercatore Memmo Gambina, è stato chiamato proprio Ecate. 

La simbologia del Femminino legato ai solstizi, è antichissima. 

Ne ho parlato anche in occasione della prima rappresentazione della Dea Cibele( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/08/dea-cibele-con-leone.html?m=0), in siti  archeologi come quello neolitico  matriarcale di Çatal Hüyük, risalente al 6000 aC circa, nel quale si è trovata proprio la celebre statuina della prima dea Cibele, con i due leoni al fianco. 

Cibele era  considerata la Madre degli Dei, come la Dea Hator egizia, e i leoni, come accompagnatori, sono considerati come dei Guardiani della soglia. La soglia delle dimensioni di coscienza, degli accompagnatori sciamanici.

Astrologicamente rappresentano i solstizi. Solstizio invernale ed estivo( il solleone estivo), il punto più basso del sole, e il punto più alto, simbolicamente, la morte e la nascita del sole . 

I leoni rappresentano il sole, sia per la loro forza e maestosità, re, indiscussi, del regno animale, ma anche perché rappresentano l'elemento solare, il Mascolino, la forza luminosa che accompagna e protegge i lunari viaggi sciamanici nell'inconscio, delle sacerdotesse sciamane, prima che la Chiesa cattolica, vietasse loro di partecipare alle cerimonie ritualistiche, nonostante un Vaticano eretto, proprio sui resti del tempio di Cibele". 


Il ricercatore Memmo Gambina ha individuato svariati puntatori orientati tutti al tramonto del solstizio d'estate, tranne la Porta del Sole, orientata all'alba del solstizio del solstizio d'estate e al tramonto del solstizio invernale. 

Mi diceva che proprio a  Custonaci c'era una antica strada punica dedicata alla dea Tanit, collegata con l'antichissimo tempio di Afrodite ad Erice.

Ed è proprio il tempio di Afrodite ad Erice, ciò verso il quale sono allineati questi calendari astronomici. 

La Venere Ericina, affonda le radici nelle antiche Dee, Inanna, Astarte, Iside.. 

La  leggenda, narra che  la città di Erice sarebbe stata fondata da Eryx, re degli Elimi, figlio di Bute e della dea Venere, che, concepito sulle rive della vicina Lilibeo, avrebbe fatto costruire, in onore della madre, un tempio sulla cima di un monte che avrebbe dominato l’intero settore occidentale dell’isola. 

Culto, quello della Venere Ericina, che ha origini tipicamente orientali, lo apprendiamo attraverso il  rito della prostituzione sacra, la ierodulia, ampiamente praticata da diverse popolazioni quali, Sumeri, Armeni, Babilonesi ed Egizi. 

Pratica, connessa al Sacro Femminino, a divinità come Inanna, Ishtar e Astarte, Afrodite in Grecia, Venere a Roma. 

Quindi, questi calendari astronomici, collegati per lo più ai solstizi, hanno come referente il Femminino. 

Sacro Femminino, che nel corso dei secoli e dei millenni, ha avuto tanti volti, fino ad arrivare alle nostre Madonne. 

Trovo straordinaria la simbologia che veicolano questi calendari solari, perché hanno sempre come referente il Sacro Femminino. 

Da un altro post, sempre del ricercatore Memmo Gambina( https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10230247545800521&id=1471632354), nella terza immagine, un calendario solare, che durante l'alba dell'equinozio d'autunno, crea una ierofania a forma di vacca/toro. 

La Vacca solare, per antonomasia, è Iside, il Sacro Femminino 

L'alba all'equinozio d'autunno, è ad est. 

L'est, alchemicamente, è il Mascolino, il lato destro, l'energia elettrica solare. 

Ma nella corresponsione con i quattro elementi della terra (aria/fuoco/terra/acqua), l'est, è legato all'elemento aria, che è il corrispettivo dell'elemento terra, che si trova sul polo opposto, ad ovest. 

Infatti, questa splendida ierofania, si manifesta ad ovest, in seguito alla ierofania del sole che sorge ad est( durante gli equinozi, il sole sorge ad est e tramonta ad ovest) 

L’aria, proprio come l’elemento maschile, non assorbe ma diffonde, è attiva, dinamica, trasporta il seme lontano. 

Così allo stesso modo l’elemento maschile non assorbe ma disperde, diffonde il proprio seme per fecondare l’elemento femminile.

Questa, è una magnifica ierofania che simboleggia l'atto creativo, la fecondazione da parte dell'elemento solare, mascolino( aria, ad est), con l'elemento terra, femminino( elemento terra, ad ovest).

La simbologia di questa metaforica fecondazione, è proprio il toro/vacca espresso dalla ierofania( il segno zodiacale del Toro appartiene proprio all'elemento terra), in cui convergono, sia l'elemento solare "aria", che quello terra.

Un magnifico simbolismo, di ierogamia simbolica tra le due polarità, in un atto di fecondazione propiziatoria. 

Guardacaso, ma mai per caso, la costellazione del Toro, nel cielo, è tra Ariete (ovest) e Gemelli (est), come esemplifica la ierofania, un incontro, tra est ed ovest. 

La dimensione sacrale di questi traguardatori solari è straordinaria. 

Un intimo collegamento con il Divino, con le dinamiche astrali, con quella dimensione del Sacro, che oggi abbiamo perso, ma che, nonostante gli  Umani, continua, eterna e ciclica, a ricordarci che un tempo, questa Sacra Alleanza tra Umani e Divino, veniva onorata ogni giorno. 

Un grazie di cuore al ricercatore e guida naturalistica, Memmo Gambina, che pone al servizio questa sua passione, per ricreare questa Antica Alleanza.


Tiziana Fenu 

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La Madonna solstiziale di Custonaci








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