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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

martedì, dicembre 22, 2020

💛GENIALI GLI SCRIBI DEI GIGANTI DI MONTE 'E PRAMA.(prof. Sanna)

 Interessantissimo, come sempre..

Per chi dice che "il toro è una bufala"

È un'Investitura Regale

È una Sinergia


GENIALI GLI SCRIBI DEI GIGANTI DI MONTE 'E PRAMA. PERSINO LE ANOMALIE SERVONO LORO PER IL SACRO


 Gli scribi dei Giganti, quelli che eseguirono quel portento di scrittura finalizzata a dare il massimo dell'eccellenza ai sigilli dei figli divini di yh, 'giudici tori', mostrano continuamente tutta la loro straordinaria perizia. E non solo nell'uso sovrano degli alfabeti consonantici semitici in mix e nella micrografia (ricordo ai lettori che alcune lettere di quei minuscoli sigilli sono meno di 0,3 millimetri!) ma anche nel rimediare a certe difficoltà 'tecniche', che si mostrarono subito, nel mantenere il massimo della coerenza, soprattutto in termini di numerologia. Quella attinente ai numeri sacri del tre, del sei e, in particolare, del dodici, riferimento questo simbolico alla luce annuale del sole e della luna.

Ad un certo punto della composizione dello 'specimen' (cioè il 'modello' dello schema taurino -solare identico per tutti i sigilli dei Giganti), quello che praticamente si trova nel sigillo che conosciamo e cioè la cosiddetta 'tavoletta A1', gli scribi si trovarono davanti ad una aporia insormontabile. Se osservate bene il sigillo presenta i segni dello schema di base sole -toro - bipenne (v. allegato) puntuati e in numero di dodici . In detta puntuazione resta però 'pendens' e cioè non realizzato il puntino del segno  a V rovesciata (la groppa schematica del toro schematico). Se si tracciasse il puntino i segni complessivamente sarebbero 13 e non 12.  Come risolvono allora gli scribi nuragici questa difficoltà? Trasformando, senza che nessuno se ne accorga più di tanto, la vistosa specularità dell'oggetto in simmetria e aggiungendo un altro 'tre' sacro o magico agli altri numerosi 'tre' di cui è cosparso il sigillo. Il tre delle 'tre' anomalie viene composto così: 

  

a) Dal corno destro asimmetrico 

b) dal piccolissimo segno del 'waw' (congiunzione semitica che significa 'e') 

c) ovviamente, dal segno a V rovesciata mancante di uno dei due puntini.(v. all.).

   Sarà bene rammentare, a questo punto, che Raimondo Zucca, per parare all'obbiezione della possibile esistenza della scrittura nell'oggetto, stante il ''waw' consonantico di origine protosinaitica, nel suo saggio sulla 'Problematica della scrittura nuragica', in vistoso imbarazzo, afferma che il segno non è altro che uno 'stictogramma', cioè un 'gramma' a punto. Mi dispiace per l'archeologo ma il punto è un punto non un 'occhiello con trattino (sottolineo 'trattino')' che, per quanto minuscolo dà sempre e solamente il 'waw'. Congiunzione per altro  organica nel significato della tavoletta dove si dice (nello schema identico per tutti) che il 'Gigante' non è solo 'figlio' della divinità ma è anche 'padre' (padre ovviamente del suo popolo). E sarà bene ricordare ancora che per gli ermeneuti bizantinofili (Serra, Madau, Pittau, ed altri) si è continuamente parlato di 'specularità' della 'placchetta' (sic!) quando invece si deve parlare solo di 'simmetria', quella determinata dalla indispensabile modifica degli scribi per ovviare all'incongruenza dei 13 puntini. E sarà bene infine rammentare che nell'analisi affrettata e semplicistica  dei detti bizzantinofili si è trascurato di sottolineare il dato macroscopico del corno asimmetrico ( quello sinistro) soltanto per non ammettere che fosse un corno bovino. Ma con il non ammettere ciò il dato risultava ancora più gigantesco nella sua assurdità circa un oggetto che sarebbe dovuto servire per 'matrice per linguelle da parata di cavalieri medioevali'. Che linguella era mai quella che si ricavava da una siffatta matrice? Davvero una brutta cosa, un pasticcio! Un prodotto di un pessimo artigiano che era incapace non solo di realizzare matrici con 'triangoli' uno uguale all'altro ma neppure di tracciare curve (oltre il resto di specularità) corrette,  armoniche e decenti. Capite dunque dove ha condotto gli archeologi il paradigma dell'inesistenza della scrittura? A far sì che il brillante espediente degli scribi, quello delle tre anomalie 'organiche', restasse del tutto incompreso, come non compresa risultava  inevitabilmente tutta la scrittura presente nello stupendo 'specimen' dei sigilli dei 'padri' antichi sardi di Monte 'e Prama.


Prof. Gigi Sanna, storico, autore, ricercatore, specializzato in scritture antiche, in particolare quella della Civiltà Sarda


GENIALI GLI SCRIBI DEI GIGANTI DI MONTE 'E PRAMA.(prof. Sanna)


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