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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

mercoledì, dicembre 30, 2020

💛 "Su Candelarzu", il pane Sardo dell' ultimo giorno dell'anno

 "Su Candelarzu", il pane Sardo dell' ultimo giorno dell'anno, a forma di disco solare inciso a croce


Era antica usanza, e si conserva tutt'oggi, in qualche paese del nuorese, che per l'ultimo giorno dell'anno, si preparasse un pane tipico, chiamato "Candelarzu"

Si tratta si una sorta di focaccia tonda, schiacciata, che viene distribuita ai ragazzi lungo le case del paese

Si andava "a candelare", richiedendo questo pane, suddiviso in quattro quarti, e un misto di dolci e frutta

Questo pane è molto particolare, perché deve essere di 35 cm di diametro, e deve essere sezionato con una croce al centro, e 4 croci in ogni sezione

Ognuna di queste porzioni è chiamata Su cocone


Ci sono delle apposite filastrocche da recitare durante la questua, e se per caso veniva negata l'offerta, i bambini rispondevano con una sorta di "frastimu", un malaugurio

Questo è sintomatico di come il rito fosse molto sentito, tanto che i bambini portavano in dono, a chi offrisse loro la candelaria, un rametto di ulivo, considerato da sempre, e in ogni cultura, un albero sacro e portatore di pace

Molto simbolico specialmente per le ragazze, che davano un nome, il loro nome, e quello del loro moroso, a queste due foglie attaccate ad Y, e le mettevano tra le braci del caminetto, nella cenere bollente

Se le due foglie si intrecciavano tra di loro, era di buon auspicio

La Sacralità della pianta di ulivo deriva anche dai racconti mitologici, nei quali si narra che Ulisse intaglio' il talamo nuziale, per lui e per la sua Amata, Penelope, proprio in un grosso albero di ulivo, ritenuto Sacro, simbolo delle Sacre Unioni Ierogamiche d'Anima.


Su cocone è particolare, perché ricorda, nella sua suddivisione a croce, e nella disposizione delle 4 croci, la bandiera Sarda dei quattro mori

Attualmente Sa Candelaria, si pratica solo ad Orgosolo e Benetutti, dove viene chiamata "su candelarzu"


Il pane viene chiamato anche" sa tundina ", e viene lavorato con pazienza, impastando con calma, semola di grano duro, lievito e strutto

Questa  antica tradizione affonda le radici in Oriente, a Bisanzio, dove il primo gennaio di celebrava la feste delle candele con una grande mascherata

E la festa, non è soltanto la questua dei bambini, la mattina del 31 dicembre, ma anche degli adulti, che di sera festeggiano su Cocone, passando nelle case di novelli sposi, e autoinvitandosi per un brindisi, festeggiando sino alle prime luci dell'alba e cantando una filastrocca beneaugurante


Questo pane bianco, dai bordi frastagliati come un sole, è buonissino

È molto interessante questa suddivisione a croce, in un pane circolare che sembra un sole

Questo cerchio della vita che viene chiamato Pasha

Rappresenta la PASHA, il nodo fatto con la corda che Shiva tiene nella sua mano destra inferiore.

Assomiglia all'Ank egizio e sta a simboleggiare il lingham e lo yoni.

Quando Shiva è Mahayoghi, il pasha perde il suo significato fallico per assumere quello di "porta stretta" che conduce al Regno dei Cieli. Allora esso è la Croce nel Cerchio, equivalente alla Croce Ansata egizia, quella sulla quale debbono essere crocifisse le passioni umane se si vuole attraversare la porta stretta, il cerchio ristretto che si dilata all'infinito, non appena l'uomo interno ne ha superato la soglia.


I quattro punti della croce rappresentano la successione, la nascita, la morte e l'immortalità

Era la croce, come ho già spiegato, nel mio precedente post su degli Iniziati, quella sulla quale si adagiavano in un sonno profondo, nel sonno di Siloam, per tre giorni e tre notti, prima di essere esposti al sole purificatore e rinnovatore di vita, come dei risorti

Si risvegliava il "Sole/Spirito interiore", che illuminava l'uomo appena nato

Questa connessione con il Sole, fin dall'antichità, fin da quando veniva indicato con una svastica uncinata e quattro punti nelle sue quattro sezioni, risale fin dai tempi antichissimi, e secondo me, l'evoluzione naturale è stata la bandiera dei quattro morì, con quattro sezioni


Forse i 4 mori erano gli antichi Falasha, gli Ebrei neri, gli Iniziati, i discendenti di Menalik, figlio del re Salomone e della regina di Saba ( la Sapa/saba, è una brelibatezza tutta Sarda), gli stessi della tribù di Dan, gli antenati degli Shardana, come ho scritto ieri

Potrebbe essere un'ipotesi. Leonardo Melis ne ha seguito le tracce


Io, dal mio punto di vista continuo a seguire l'evoluzione

Sole/croce/tau/taurino/uterina

Che mi porta sempre li

La Y della Stirpe Regale degli iniziati del Sole

E nei nuraghi è frequente questa conformazione, a croce, interna

Anche il segno della croce, non è di provenienza cattolica e cristiana

Era di tipo esoterico/cabalistico

Rappresentava l'opposizione e l'equilibrio quaternario degli elementi

Il Padre Nostro, era in origine in due modi

Uno riservato ai sacerdoti e gli iniziati, e l'altro per i neofiti e i profani

L 'iniziato, portando la mano alla fronte, diceva

"A te(mano sulla fronte) 

appartengono 

il regno(mano sul petto) 

la giustizia(spalla sinistra) 

e la Misericordia" (spalla destra) 

Quindi, si congiungevano le mani e si diceva "per il cicli generatori" 

Quindi,, con un alto valore simbolico

La Chiesa si è semplicemente impossessata di questo bellissimo e simbolico simbolo gnostico che non le apparteneva, distorcendolo nel significato primario


E sono felice di vedere questo antico simbolo, ancora commemorare nrl pane del 31 dicembre, nel "Candelarzu" della rinascita, a cui farà eco, tra un mese la festa de Sa Candelora, della luce della rinascita dopo il buio dell' inverno

Un pane che ci ricorda che il sole c'è sempre, è dentro noi

Un'ostia primordiale, un pane da offertorio. 

E rinnegarlo, negarlo attraverso la mancata offerta ai bambini che chiedono le offerte di casa in casa, merita un "frastimo", una maledizione

"che non possa arrivare a vedere l'alba del giorno dopo" 

Chi non si risveglia, merita questo

Di vivere come uno zombie

Concetto quanto mai attuale


Gli Antichi Sardi conoscevano bene l'importanza del risveglio interiore, dell'uomo solare divinizzato

Stavano sulla Tau

Sul Taurino/Uterino, che li iniziava ai grandi Misteri

Poiché solo l'Energia Maschile e Femminile insieme consentono l'accesso ai Misteri degli Antichi Iniziati 

Il culto di Shiva e della sua "Shivedda", come scrissi in uno dei miei primi post, intendendo "Scivedda", come luogo uterino, grembo, dove lievita l'impasto e la vita, con i suoi Lingam e Yoni, è filosoficamente troppo elevato, nonostante le due degenerazioni moderne, per poterlo considerare solo un simbolo fallico. 

Ma questo, gli antichi Sardi, lo sapevano benissimo


Tiziana Fenu


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"Su Candelarzu", il pane Sardo dell' ultimo giorno dell'anno











L' offerente di Matzani (Vallermosa, Cagliari) 










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