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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

giovedì, dicembre 24, 2020

💙Non ho mai davvero festeggiato il Natale, ma ogni mia rinascita.

Non ho mai davvero festeggiato il Natale, ma ogni mia rinascita.

Ho imparato a ringraziare tutti coloro, o le circostanze, che mi hanno tenuto bassa. 
Non riconoscendomi, non apprezzandomi. 
Scaraventandomi sotto terra.
Non potevano sapere che la terra, è la mia Prima  Sacra Madre. 
Quella che crudelmente mi ha insegnato a sopravvivere. 
Nel buio, nel freddo, senza vedere. Senza sentire il calore del sole e il profumo dei gelsomini in fiore.
Mi ha insegnato a non aver bisogno della vista, come le talpe.
A scavare gallerie con le unghie, per imparare a conoscere il terreno e sopravvivere all'esterno. 
Ad arrivare silenziosamente al di là dei perimetri, delle convenzioni. 
Dei confini. Degli argini. 
Mi ha insegnato ad essere pula che accompagna la trasformazione. 
Senza dolore
Portandomi a memoria il mio Essere acqua, e quindi nutrimento per me stessa. 
Li dove, in superficie, sentivo il dolore dello strappo, per ciò che non ho potuto evitare, 
mi ha concesso la morbidezza e la sacralità della svestizione. 
Di pelle trasparente come le preziose porcellane giapponesi, 
colmata di ciò che di più prezioso potevo offrire a me stessa : le lacrime della mia rinascita. 
Assaporate ogni giorno come in una sacra liturgia ritualistica.
Ho imparato la sacralità del Dolore. 
Ho imparato a stemperarlo con le lacrime. 
A tenerlo stretto tra le mani, come una tazza di caldo infuso, che scalda il cuore
Come un mala di preghiera da sgranare per ogni frammento nel quale mi è stato disintegrato il cuore. 
E ho imparato a ricompattarlo, facendomi frequenza vibrante che unisce
Come un diapason che armonizza le frequenze sconnesse. 
Di quella pelle vecchia, ne ho fatto ali trasparenti. 
Come quelle della lucciola, la cui luce interiore si vede al di là di esse. 
Ringrazio chi mi ha ferito. 
Mi ha permesso di vedere, pur se in modo doloroso, attraverso lo squarcio, 
i germogli che ho sempre avuto dentro. 
Ne ha solo accelerato la manifestazione. 
Ringrazio chi mi ha voluto tenere lo sguardo basso. 
Ma sono acqua, e nel mio riflesso si rispecchia tutto l' Universo. 
Sono Stella che brilla, anche in una pozzanghera. 
Io sono il mio Cielo, finché permetterò a me stessa di non avere confini. 
Ho imparato che nascere e morire, è un'esercizio costante per imparare a vivere. 
Che niente è per sempre.
Ma che ci sono dei "sempre", che ti fanno da stella Polare. 
Da Stella Cometa. 
È a questi "sempre" che ho donato la mia Devozione. 
A quel qualcosa di bello, che so che è stato. 
A come sono stata io, prima di essere qui
Alla  Memoria della mia Bellezza, prima della contaminazione in questa dimensione
Alla mia Integrità e Innocenza, prima degli sfregi della vita. 
Al cerchio che si compiva, attraverso l'unione con altre due mani. 
E di come insieme, eravamo cerchi di Luna e Sole, e tra di noi le Galassie 
che creavano i nostri Sacri Cuori in Unione. 
La fredda e buia Madre Terra, nel suo Grembo, mi ha insegnato tutto questo. 
A ricordarmi che sono un Sacro Seme. 
E che sono Acqua che nutre se stessa. 
Che non necessito di altro. 
Sono acqua e riflesso insieme
Sopra e sotto
Realtà e illusione
Che non ho confini
Quindi che posso sconfinare dove e quando voglio
E non è importante dove mi scaraventano
So essere anche vento che si libera dall'involucro inutile
Come pula setacciata che si libra in volo
E ciò che resta, è sempre la mia Essenza
Il Seme di un Amore Divino sconfinato
Che mi ha permesso di germogliare anche nel cemento

Tiziana Fenu 

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