Fiamma per definizione , è il nome che diamo alla nostra stessa Coscienza, che comprende in sé, l'aspetto animico, mentale e spirituale, che sono l'una speculare, e in corresponsione all'altra, incarnata in un unico corpo.
E che quindi, essendo anche mentale, presuppone un' incarnazione in uno "scafandro" umano.
La piena realizzazione come Fiamme incarnate, avviene quando questi tre livelli, animico, mentale e spirituale, raggiungono lo stesso livello di frequenza energetica.
Nell’istante in cui tutto convergerà nell’ultimo contenitore, tutte le esperienze di tutta la parte animica, fatte con tutti i contenitori, si fonderanno con tutte le esperienze fatte dallo spirito, nello spazio e dalla mente nell'energia.
Quindi si avranno tutte le esperienze concentrate in un unico punto.
Come se fosse un unico pallino.
Malanga dice che è quello che in fisica si chiama dualismo "onda/particella", dove l’onda di possibilità collassa su se stessa in un unico punto e si trasforma in particella.
Si parte da onda perché non c’è
consapevolezza di sé e si diventa particella, la quale sa perfettamente dove si trova e chi è, e sa tutto di sé.
Tutte le coscienze, tutte le parti animiche, mentali e spirituali, si fondono in una sola anima, una sola mente, un solo spirito, in un unico contenitore che sta in un unico spazio e in un unico tempo, quello realmente esistente.
Quello che succede tra Fiamme incarnate, è diverso da ciò che succede nell'ascesi mistica del singolo.
Le dinamiche tra Fiamme è una dinamica sempre a tre.
Le due Fiamme e Dio.
È il matrimonio alchemico tra le due, che consente la manifestazione di Dio.
L' achimia avviene attraverso la carne.
È un circuito che deve funzionare attraverso le 4 polarità, incrociate come il Tao.
L' incontrarsi, simboleggia la chiusura di un ciclo di vita. Non importa se nel reale o nel virtuale. Perche si incontrano in uno spazio che diventa "non tempo".
Dove è tutto uno, contenitore, anima , mente e spirito. In questo " non tempo", non c'è differenza tra anima e contenitore, non esiste un fuori e un dentro, per una Coscienza Integrata.
E su questo punto, c'è da dire che esistono vari livelli di Coscienza integrata, che indicano il mio percorso come "Fiamma/Anima".
Fno a 12, dicono.
E su questo concordo.
La Tiziana "Fiamma/Anima", è diversa da tre anni fa. Ha incontrato per un tempo X la sua Fiamma/Anima incarnata, rappresentata da uno scafandro umano maschile di una certa beltà guerriera, ma poi l'evoluzione stessa, discrepante, dell'Anima, ci ha allontanati.
Non si vibrava più della stessa frequenza. Posso dire che non fosse Fiamma? No, lo posso dire. Stesso Sentire, stessa Anima, mente e spirito..speculari simmetrici in tutto..ma ad un certo punto è venuta meno la consapevolezza.
La Coscienza integrata.
E non si vibrava più all' unisono.
È quello che chiamano il processo di ricalibratura tra Fiamme. Quanto duri non si sa.
Si può essere anche in separazione in questo periodo. Dipende dalla consapevolezza e integrazione. Per questo non ci si riconosce più. Non è che si smette di amare.
Non c'è più quel sentire unisono, perché viene a mancare la consapevolezza.
Per quanto riguarda i mistici, il discorso è completamente diverso.
Potrebbero essere Monadi, e quindi di non necessitare di una Fiamma terrena, per la realizzazione totale del ciclo di coscienza.
Fiamme non lo so.
Perché già la parola di per se implica l'incarnazione. Almeno di una delle due.
In genere quando una si incarna e l'altra no, è l'energia maschile ( matrice, elettrica) ad essersi incarnata e a rifiutare l'energia femminile, che rappresenta lo spirito Santo, la Shekinah, la dimensione divina, spirituale, che a livello molecolare e cellulare, si manifesta come kundalini.
Questo significa che il maschile deve lavorare sull'aspetto " dominio/ ego", per accogliere in sé, e riconoscere, l'energia femminile, prima in sé stesso, e poi nell'altro.
Quindi non credo che i mistici siano Fiamme incarnate.
O per meglio dire, semplici Fiamme.
Potrebbero essere Monadi compiute.
Hanno un contatto diretto con Dio. Sposano Dio.
Le Fiamme sposano Dio attraverso la loro Fiamma.
Ed è totalmente fuorviante, sminuente e imbarazzante paragonare le Fiamme ai detti popolari che vogliono le Fiamme, come fuochi di paglia, come un passare con leggerezza "da una Fiamma all'altra".
Essere Fiamme non è un vanto, non è una griffe, non è un fregio, non è un titolo nobiliare. Sapere che un altro te, in tutto, mente, anima e spirito, potrebbe essere il tuo Eden in Terra, ma che, per poca consapevolezza, non ti riconosce, o ti riconosce poco, perche non ha questi tre aspetti ben allineati, è un dolore insostenibile.
Come se la tua stessa Anima non ti riconoscesse. È inconcepibile. Ti senti ripudiata dalla tua stessa carne.
Dal tuo stesso sangue.
Perche non c'è dualità tra contenuto e contenitore, quando si ha la consapevolezza di Fiamma. E non puoi fare nulla per svegliare l'altro. Niente di niente.
Molti mistici si sono rifugiati in una vita spirituale dopo le grosse delusioni in amore.
Sono riusciti a trascendere la sofferenza e il desiderio e a rinunciare ( o forse non l'hanno mai avuta) alla loro stessa Anima incarnata anche in un altro corpo.
Hanno sposato Cristo e Dio. Sono Fiamme di loro stesse. Cosa che devono essere anche le stesse Fiamme incarnate, prima ( o nel contempo) di essere Triade D'amore divino con la loro Fiamma.
Tiziana Fenu
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