Informazioni personali

La mia foto
Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

lunedì, maggio 15, 2023

💛Giogo di buoi sul trespolo

 Da un post di prof Sanna ( https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10225338867552221&id=1039280542) [...] di cui riporto una parte

"Il comodo pronome per indicare la divinità ma senza pronunziarne il nome? Certamente sì, se ideograficamente comprendiamo che cosa fanno i buoi aggiogati che, come dice in apertura  senza sforzo alcuno il Lilliu, servono per l'aratura e per il trasporto; se comprendiamo cioè che 'vanno e vengono', così come 'vanno e vengono' i piccioni, i polli sultani, le gru, i fenicotteri e tutti gli uccelli che 'viaggiano'. Il verbo semitico HLK (viaggiare, andare e ritornare, ecc.) lo possiamo ottenere quindi non solo dagli uccelli migratori ma anche dall'idea che suggerisce il giogo di buoi che trasporta carichi da un luogo ad un altro oppure dall'aratura dove gli animali compiono il tipico percorso ( 'bustrofedico') dell'andare e venire. Pertanto, anche il bronzetto n.216 risulta scritto a rebus e può (deve) essere tradotto come gli altri: 'Sicurezza del sostegno di LUI ( oppure Lui è sostegno sicuro)'. Sembra davvero incredibile che un giogo di buoi possa essere usato nella scrittura al posto di una cicogna o viceversa una cicogna al posto di un giogo bovino! Ma la convenzione data dall'ideografia e dall'acrofonia lo consente efficacemente"

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~


Vorrei approfondire un attimo sulla simbologia di questi bronzetti. 

Inanzitutto mi salta all'occhio la conformazione del "trespolo". 

La Tau del "trespolo". 

La Tau è una combinazione della lettera Nun, quattordicesimo Sacro Archetipo Ebraico, con funzione trasformazione, più la Dalet, quarto Archetipo Ebraico. 

E questo, la presenza di queste due lettere, lo abbiamo visto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/il-simbolo-della-tribu-di-dan.html?m=0),  come segno distintivo delle tribù dei Dan, e del saluto tipico dei bronzetti sardi,  un saluto sciamanico, ricco di simbologia, con la quattro dita unite e il pollice staccato. come ho già approfondito altre volte ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/simbologia-delle-trecce-nel-bronzetto.html?m=0) 

La Dalet, simboleggia la porta, la zona di confine tra una dimensione e l'altra, la conoscenza alchemica degli Iniziati, che trasforma, che trasmuta.

Infatti, se uniamo la Lettera Nun, con la Dalet, abbiamo la ventiduesima lettera Tau, la tappa ultima, il livello finale della Conoscenza.

L'acquisizione della consapevolezza di essere degli Iniziati giunti al termine del percorso misterico iniziatico, che deve essere svolto sempre in umiltà, come indica la Dalet, come un uomo piegato disposto a ricevere le iniziazioni misteriche.

Per arrivare ad essere un Giudice.

Infatti, la Nun e la Dalet, insieme, formano anche la parola Giudice.

Per questo motivo sono le due lettere presenti nel simbolo della tribù dei Dan. Indica la tribù di Giuda, dei Giudici.

Quelli che poi fondarono i quattro Giudicati in Sardegna( Cagliari, Arborea, Torres/Logudoro, e Gallura).

Quattro, come i quattro punti della Nun e della Dalet insieme.

Quattro come il quarto Archetipo Dalet, che ha un'energia Femminina, la materia, la Forma, dove trova espressione la Sostanza.

I nostri Giudici, come i Giganti di Mont'e Prama, rappresentati con l'arcata sopraciliare e il setto nasale, con la T della Tau. Un simbolismo che indica degli esseri Iniziati, semidivini.


Dalet nell'alfabeto ebraico, quarto Archetipo, significa riparo, protezione, porta, unità alla Nun, assume il significato sia di Tau, ventiduesimo Sacro Archetipo, simbolo degli Iniziati, di colui che ha ricevuto il sigillo divino, ma ha anche il significato alchemico di "portale di trasformazione". 

Inoltre, la lettera Dalet, insieme a He,  viene usata per rappresentare il nome di Dio. 

He, infatti, è usata come abbreviazione di HaShem (Il Nome) mentre Dalet è utilizzata come modo non sacro per riferirsi a Dio.

Sottolineo questo perché abbiamo:


-Un trespolo a forma di T, la Tau del Sigillo Divino, i Sacri Giudici. 


-due buoi, con 4 zampe ciascuno ( 4= quarto Archetipo Dalet) e 8 zampe in totale 

8= ottavo archetipo He', con funzione riparo, che sembra proprio una porta, che rappresenta la H, l'energia femminina, Negli Arcani Maggiori, rappresenta la Giustizia ( e ritorniamo al concetto di Giudice) 

La H è talmente importante, come energia femminina creatrice, da essere presente due volte, nel tetragramma divino YHWH. 


Il numeto 4 è anche il numero che appartiene al Femminino , a Madre Terra, con i suoi 4 elementi e i suoi 4 punti cardinali. 


In forma "4+4", diventa 8, connessione con il Divino( del Femminino, si sa, che è la via di connessione con il Divino. È un concetto presente in ogni antica civiltà e cultura) 


-inoltre, la sagoma frontale dei due buoi, delinea due Y capovolte, ravvicinate. 

Anche questo è un rimando al tetragramma divino YHWH, la Yod, decimo Archetipo Ebraico, con funzione "concentrazione", è il punto di snodo creativo da cui si crea tutto.. 

Lo abbiamo visto anche nelle decorazioni presenti sull'avambraccio dell'arciere del Gigante di Mont'e Prama, che viene riportato poi, come decorazione estetica e simbolica, nel costume tradizionale di Ittiri ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/04/costume-ittiri-e-gigante.html?m=0). 


Quindi, in perfetta linea con il discorso di prof Sanna, anche dalla struttura del bronzetto, si evincono elementi che sottolineano una certa sacralità e un rimando alle lettere ebraiche sacre, sia del tetragramma divino YHWH, così presente in Sardegna, anche nella forma del trigramma, come ha sempre sottolineato prof Sanna, con i suoi studi a riguardo, sia una certa sacralità custodita dalla simbologia di questi due tori. 

Toro che custodisce in sé la simbologia della fertilità, e quindi della creazione, ma anche quella maggiormente spirituale al T-Aurus, come energia solare, dell'Iniziato, portatore dell'Oro, dell'energia solare divina. 

Tra l'altro è interessante notare come un corno sia piccolo dell'altro, e questo ritorna con il discorso di immortalità tracciato astronomicamente proprio dalle coordinate che lungo la via Lattea, arrivano fino alla costellazione del Toro, via della rinascita dopo la morte ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-y-taurina-di-ascensione-lungo-la-via.html?m=0), di cui abbiamo segno tangibile dell'importanza, nelle ierofanie in cui il torello si manifesta con un corno più piccolo dell'altro( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/07/ierofania-del-torello-nelle-canarie.html?m=0) 

Per non parlare della coppia di buoi in sé, che sembrano speculari anche nel presentare, simmetricamente, come se fossero allo specchio, i loro corni esterni un po più piccoli rispetto a quelli interni. 

Questo rientra in quel concetto di "gemellare",  dello speculare, di cui ho già approfondito ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/07/ierofania-del-torello-nelle-canarie.html?m=0), anche per quanto riguarda l'ombra capovolta del pozzo di Santa Cristina ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/03/ombra-capovolta-pozzo-santa.html?m=0),. 

Perché il gemellare, lo speculare, manifesta sempre la dimensione divina. 

Come sempre, c'è sempre un Metalinguaggio da svelare, da decifrare, e sono innamoratissima di questo metodo di comunicazione, perché induce a cercare, ad interpretare, ad entrare per un attimo, scalza, con tanta sacralità e rispetto, in quella dimensione unica e privilegiata dell'interpretazione, che per quanto possa essere personale, cerca di rispettare totalmente la spiritualità della nostra Antica Civiltà Sarda, che traspare, in tutta la sua Bellezza e intensità, in ogni manifestazione. 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com

Giogo di buoi sul trespolo






Nessun commento:

Posta un commento